” Patti e fatti per la nostra città ” : è questa la frase che domina la pagina del comune di Ravenna dedicata ai beni comuni. Un’esperienza iniziata il 16 luglio 2015, data dell’approvazione del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani: nove i patti firmati, altri sei progetti ricevuti dall’ufficio partecipazione saranno posti al vaglio degli uffici competenti. Associazioni, gruppi di cittadini o singoli individui animati dalla medesima volontà di condivisione, di prendersi cura di quei beni ” funzionali al benessere individuale e collettivo ” : sono le voci e i luoghi catturati nelle video interviste della pagina beni comuni del comune di Ravenna. Vicinanza e supporto divengono cosìelementi focali; è al fine di garantire una maggiore cooperazione che il comune ha indetto un bando pubblico. Vincitrice di quest’ultimo è la cooperativa sociale Villaggio Globale che si occuperà della gestione del progetto di promozione del Regolamento e di supporto ai gruppi nella realizzazione dei patti di collaborazione.
” La realtà che comincia ”
Veicolare le idee, sviluppare reti sul territorio, far sapere alla cittadinanza che qualcosa di nuovo esiste: è l’azione di Villaggio Globale, la cooperativa sociale di cui è presidente Andrea Caccìa che ci spiega come sia fondamentale sviluppare delle reti di vicinato, una ramificazione di idee che trova un punto comune su cui convogliare per divenire altro, un progetto, una storia. ” Dal piccolo concorso fotografico ai social, ai tanti eventi ” , insiste, piccoli tasselli per una comunità che sperimenta nuove forme di gestione del proprio spazio comune, del proprio patrimonio. Non mancano certo le criticità , tipiche del cambiamento, una ” crisi buona ” , dice, che però con il suo bagaglio positivo rimane pur sempre tale, una crisi. Ecco, dunque, lo sviluppo di un percorso graduale attraverso la professionalità e la passione di cui Andrea Caccìa si fa portavoce. Eppure il bilancio è certamente positivo: i nove patti sino ad ora attuati, tutti della durata annuale, si apprestano infatti, a febbraio, a rinnovare il loro progetto: sono circa cinquecento i cittadini coinvolti e non sono mancate le imprese che hanno offerto macchinari e risorse.
E’ Barbara Domenichini, del comune ravennate, a sottolineare ancora la presenza dell’amministrazione: ” è stata predisposta una delega apposita e un ufficio dedicato al regolamento e ai patti di collaborazione. L’ufficio partecipazione si occupa di curare le relazioni con i cittadini o con i gruppi/associazioni che intendono fare un patto di collaborazione, segue i patti quando sono stati firmati, e lavora all’interno dell’ente con un lavoro di formazione con i colleghi dei servizi coinvolti per competenza nei diversi patti di collaborazione ” .
Una macchina in azione, dunque, che tra qualche faglia, si avvia verso un rinnovamento dal basso, un risveglio di chi in un territorio ci vive e ne condivide la storia. Parla di ” effetto di contaminazione ” , Barbara, ovvero uno sviluppo di idee e progettualità che lascia intravedere un futuro: non privo di riflessioni, certo, ma, come sottolinea Andrea Caccìa, fatto di nuove reti.
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Ravenna, Deliberazione della Giunta comunale, 16 luglio 2015, n. 108327/75