Non è facile definire con precisione quando e dove quest’iniziativa ha preso forma, ma è invece molto chiaro il come e ancor di più il perché. Il motivo scatenante è stata la situazione in cui si è venuto a trovare lo scorso anno il centro Baobab, oggi Baobab Experience, che in maniera del tutto volontaria da tempo offre accoglienza e servizi ai migranti. I continui sgomberi e la mancanza di un’alternativa valida da parte delle istituzioni hanno fatto sìche giorno dopo giorno sempre più cittadini e cittadine di Roma e dintorni si mobilitassero per dare una mano ai volontari del Baobab. In numerosi quartieri sono stati organizzati centri di raccolta di beni primari che venivano quotidianamente consegnati al Baobab; con l’arrivo del freddo l’iniziativa Un sacco bello Baobab è servita per raccogliere sacchi a pelo e coperte da dari ai migranti che si trovavano costretti a dormire per strada.
Cittadini e cittadine si organizzano per dare sostegno al Baobab
Sul finire dell’estate è bastato un giro di mail, l’occasione di ritrovarsi dopo le vacanze e salutare chi invece è in partenza, la voglia di esprimere solidarietà e di ascoltare storie e testimonianze direttamente dai volontari e dagli ospiti del Baobab. Così, la sera del 27 settembre, una sessantina di persone del quartiere si riuniscono presso la sede della condotta romana di Slow Food che, insieme al Gruppo d’Acquisto Solidale GASquilino, offre loro un aperitivo il cui incasso sarà completamente devoluto al Baobab. L’evento non si conclude una volta abbassata la saracinesca di Slow Food Roma, anzi, è solo l’inizio di un percorso al quale continuano ad aggiungersi realtà ed esperienze del territorio romano e di quello circostante. Passano poche settimane perché un nuovo giro di mail prenda piede; il nodo centrale è ” dobbiamo fare di più ” e l’idea è quella di incontrare nuovamente i volontari del Baobab ponendo loro due semplici domande: ” Di cosa avete bisogno? Cosa possiamo fare come società civile organizzata per darvi una mano? ” . Prende piede l’idea di “mettere in campo azioni di «solidarietà temporanea » […] gesti semplici e possibili, di pura umanità , che mettano al centro la relazione con queste persone che vivono una marginalità ” . Come? Costruendo una rete, mettendo cioè in contatto realtà differenti attive nell’ambito dell’economia solidale.
Il potenziale della rete per organizzare azioni di solidarietà temporanea
Nasce cosìTavole Solidali, una rete di iniziative di solidarietà diffuse sul territorio, pranzi e cene organizzati da chiunque abbia il desiderio e la volontà farlo. Condividere un pasto per ripartire dalle relazioni, sedere alla stessa tavola per imparare a conoscersi in maniera conviviale. All’Esquilino, quartiere nel centro storico romano, sabato 4 febbraio è stata apparecchiata la prima Tavola Solidale nei locali della scuola Di Donato, scuola che Labsus ha già avuto il piacere di incontrare e che, da bene pubblico quale è durante lo svolgimento delle attività scolastiche mattutine, si trasforma ogni pomeriggio in un bene comune ricco di attività e iniziative per il quartiere. L’evento è stato organizzato dal lavoro congiunto dell‘Associazione Genitori della Scuola Di Donato, il Gasquilino e Slow Food Roma. Hanno inoltre partecipato i gruppi d’acquisto solidale GASper, GASpita e GAoS, che hanno portato pietanze e spesa, No spreco alimentare Invenduto solidale che ha portato il pane recuperato dai mercati contadini, le Danze di Piazza Vittorio che con la loro musica hanno fatto ballare i partecipanti e, chiaramente, i volontari del Baobab che sono arrivati con oltre 30 ospiti dal mondo.
La scuola Di Donato: di pomeriggio è un bene comune nel quartiere Esquilino
L’iniziativa è aperta e chiunque vi voglia prendere parte; sulla pagina facebook di Tavole solidali sono disponibili i contatti per chiedere informazioni ed è possibile consultare la lista – in continuo aggiornamento – degli aderenti alla rete nonché i prossimi appuntamenti, fra cui quello del 14 febbraio presso la Sede Slow Food Roma (via Petrarca,3 dalle ore 18:00) e il 22 febbraio presso il Consiglio Metropolitano Partecipato con Circolo Decrescita Felice (via Giolitti 231).
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