” L’arte, ha sempre risposto ai bisogni dell’essere umano di esprimersi, di comunicare e di dare forma alle proprie emozioni e, grazie al suo linguaggio simbolico, aiuta a rendere più accessibili quei vissuti che la persona non riesce ad esprimere a livello verbale”. Tale concezione anima i collaboratori delle associazioni di promozione sociale di Bologna UmanaMente e Cristina Gavioli, che ci credono cosìtanto da fondare un progetto “I Linguaggi della Cura: Arte in Salute“.
Già dal 2014 le associazioni propongono laboratori come musica, scrittura e teatro rivolti a persone portatrici di disagi psichici anche gravi che aiutano a sviluppare strategie di apertura e condivisione con la comunità delle loro situazioni ma anche della loro vera e preziosa essenza. Questa opportunità rinasce strutturata e potenziata grazie anche alla collaborazione con il Liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio di Reno (BO) e dei suoi studenti, partecipanti dall’insostituibile presenza.
Come è strutturato il progetto
Il progetto si articola in diversi ambiti. In questi anni, la rete sociale di lavoro che si è andata a costituire rappresenta la base consolidata e forte per la comunicazione delle attività laboratoriali connesse al progetto e fortifica la connessione con altre attività analoghe presenti sul territorio, anche grazie ai collaboratori del Dipartimento di salute mentale, dipendenze patologiche – Ausl Bologna. Ma tutto parte dai laboratori: le arti visive, il cinema, la danza, la musica, l’attività teatrale, il raccontare storie, lo scrivere storie si rivelano un approccio molto stimolante per progetti educativi e riabilitativi con persone che presentano disabilità fisiche, ritardo mentale o difficoltà emotive, comportamentali e relazionali. Il vero cardine del progetto è lo scambio continuativo con la scuola e gli studenti che partecipano alle attività dei laboratori. Si lavora sull’integrazione e sulla comprensione di queste realtà che possono essere distanti dalla vita quotidiana e si crea un’informazione all’interno della società civile indispensabile per un reale vivere insieme e per la coesione sociale. Non convivenza quindi ma scambi di idee, creatività , passione, impegno ma anche familiarità con la sofferenza ed il disagio: questa è vita, vivere insieme.
Cosa rappresenta
Attivo dal 2016, questo progetto è una sfida che si propone un obiettivo ambizioso quanto necessario per la comunità tutta, che si preoccupa sempre più univocamente di sé stessa e che sembra lasciare in disparte grandi risorse e incredibili personalità . C’è bisogno del contatto con queste realtà anche solo per scardinare la quotidiana autoreferenzialità delle nostre vite, non ad aprirci sporadicamente ma abituarci a considerarle e ad includerle.