XYZ nasce come strumento sperimentale nel 2016. Giovani e meno giovani pionieri di una visione d’avanguardia hanno elaborato insieme una Scuola differente; la SOS per l’appunto. Attraverso una metodologia destrutturata e sinuosa, il laboratorio dell’anno passato è stato, di fatto, il generatore formale dello spazio culturale che ora erge fiero la propria bandiera pirata nel centro storico di Bari.
Il laboratorio di quest’anno seppur con finalità differenti, ha riproposto la sperimentazione cara ai coraggiosi pirati della SOS: una progettazione condivisa e orizzontale, dove ricerca e innovazione trovano spazio e libertà necessarie. Cosi dal 23 al 31 luglio 45 partecipanti e 21 docenti, partendo questa volta da una base consolidata, attraverso processi non lineari, hanno portato avanti insieme il lavoro sviluppato durante l’ anno precedente, producendo progetti aperti e collaborativi per l’ innovazione della Scuola Open Source.
Cultura open e progettazione condivisa
Durante il laboratorio la scuola si trasforma in un calderone esplosivo, dove idee, risorse, percorsi differenti, emozioni e strumenti si aggrovigliano in un oggetto indefinito. Giorno dopo giorno, il groviglio colorato viene lavorato, smussato e levigato su più fronti fino ad arrivare a quei risultati ben definiti, consultabili online. In sostanza XYZ è un processo creativo aperto di co-progettazione della scuola stessa. Esso quindi risponde a due finalità: sviluppare la scuola in maniera partecipata e proporre una metodologia, che possiamo definire OPEN, estranea alle dinamiche didattiche tradizionali.
Il carattere distintivo della metodologia proposta dalla SOS è la collaborazione. Questa si esprime attraverso due elementi dominanti: l’ apertura (openess) e l’orizzontalità dei processi didattici e creativi. La cultura open source e il paradigma dei creative commons vengono quindi traslati all’interno di un ambiente informale di apprendimento, dove didattica, tecnologia e arte s’incrociano provocando risultati mutevoli. In sostanza, il laboratorio di XYZ è stato ideato intorno ad una semplice idea: raccogliere esperienze, competenze e conoscenze diverse in uno stesso spazio e dar loro modo d’ incontrarsi intorno ad un indirizzo predefinito, ovvero la creazione e lo sviluppo di una Scuola Open Source. Nessuna gerarchia, nessun argine al processo di creazione. Il tavolo è unico, le sedie sono uguali. Ognuno porta il suo contributo e collabora all’evoluzione del progetto. Ognuno impara, genera valore e fortifica nuove competenze, attraverso un processo di creazione, piuttosto che di recezione passiva di contenuti.
Reinventare la didattica
Il nostro sistema educativo è ormai vecchio e stanco. La sua eccessiva istituzionalizzazione consolida la sua rigidità a discapito di leggerezza e flessibilità necessarie per adeguarsi alle curve del sapere. Lungi dal volerla abbattere, la scuola va almeno ripensata e reinventata. Salvatore Zingale, docente di Semiotica al Politecnico di Milano, durante la passata edizione affermò: “Una Scuola Open Source dovrebbe essere un modo per reinventare la didattica, reinventare la ricerca, e anche per cercare di sovvertire i nostri modi di intendere sia la didattica, sia la ricerca”.
La scuola è per eccellenza il luogo dove si produce cultura
Spazi culturali ed educativi come la SOS sono attualmente degli affascinanti luoghi di sperimentazione per studenti, professionisti e professori. Essi si sviluppano parallelamente al cammino delle istituzioni culturali e rispondono fondamentalmente a due esigenze contemporanee: uscire dalla prigione del sapere professionalizzante e garantire gli strumenti per una cittadinanza attiva. “Fare cultura” è un processo collettivo. La scuola deve essere in grado di parlare il linguaggio della comunità ed essere allo stesso tempo animato dalla collaborazione e dallo scambio; in altre parole da quei processi basilari per la creazione di conoscenza. Il modello collaborativo infatti permette la riqualificazione dell’ individuo nella catena di produzione di valore e di sapere, utile al prossimo nonché ad una comunità intera. Il singolo diventa cosi destinatario e generatore di cultura, gestendo esso stesso il proprio processo formativo in base alle proprie esigenze.
Alcune domande cosi emergono dal dibattito:
- Che futuro può avere uno spazio culturale come la scuola Open Source?
- Che ruolo essa potrà svolgere all’interno del dibattito locale e nazionale?
- Che tipo d’ibridazione può avvenire tra le istituzioni del sapere e le sperimentazioni come XYZ?
Video Finali:
https://www.facebook.com/scuolaopensource/videos/1409258325830476/
https://www.facebook.com/scuolaopensource/videos/1411324982290477/
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