Ne parleremo con Teresa Masciopinto, Responsabile Relazioni Associative di Banca Popolare Etica, che ha anche partecipato in qualità di discussant all’edizione 2017 di SIBEC, la nostra Scuola Italiana per la gestione condivisa dei Beni Comuni.
Cos’è il bando Impatto+ “Diamo forza ai beni comuni”?
L’idea del bando Impatto+ è stata proprio quella di “dare forza ai beni comuni”: di far leva sulla
capacità di singoli cittadini e di singole organizzazioni di supportare la riqualificazione, il riuso, la riconversione di beni sia pubblici, quindi dati in concessione a organizzazioni private, sia privati, che vengono messi a disposizione della comunità .
Al bando sono state dunque invitate a partecipare le organizzazioni del Terzo settore, le cooperative e le imprese con requisiti di imprenditorialità femminile e giovanile.
Banca Etica, la prima e tutt’ora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica, attraverso il bando Impatto+ “Diamo forza ai beni comuni” e grazie a una commissione di valutazione interna di cui ho fatto parte, ha esaminato ben 179 progetti candidati, selezionando 12 progetti. La selezione del bando garantisce ai 12 progetti vincitori l’accesso e la presenza esclusiva, fino al 24 dicembre 2017, sul Network di Banca Etica in Produzioni dal Basso, la prima piattaforma di crowdfunding nata in Italia, e garantisce inoltre, a tutti i progetti che raggiungeranno il 75% del budget richiesto, un contributo da parte del Fondo per la Microfinanza e il Crowdfunding, costituito grazie alla scelta volontaria dei clienti di Etica SGR di devolvere lo 0,1% del capitale sottoscritto per il sostegno di progetti di innovazione sociale, integrando l’ammontare complessivo della raccolta fino al 100%, per un valore massimo di 7.500 euro.
Con questo bando abbiamo voluto dimostrare il nostro interesse per la tematica dei beni comuni, volendo rafforzare una interlocuzione, una relazione con soggetti che hanno a cuore quest’area di impegno. Noi siamo convinti che il ruolo della finanza debba essere al servizio di questo tipo di progettualità e nel nostro statuto dichiariamo di volere “essere i pionieri di una nuova idea di banca, intesa come luogo d’incontro, dove le persone e la banca manifestano trasparenza, solidarietà e partecipazione”. Lo slogan che abbiamo scelto, nel momento della nostra nascita, è questo: “l’interesse più alto è l’interesse di tutti”.
Ci piace utilizzarlo perché pensiamo che sia proprio il senso che debba avere un determinato tipo di finanza e infatti la finanza etica nasce proprio per innovare il sistema bancario sul fronte della trasparenza, delle politiche del credito, del fare banca al servizio dell’uomo e dell’ambiente. Per questo ci impegniamo anche nello sviluppare nuovi percorsi nell’ambito del crowdfunding.
Perché avete pensato di utilizzare la modalità del crowdfunding?
La nostra idea era di utilizzare il crowdfunding come una leva per far partire dei progetti esistenti e per sostenere iniziative finalizzate allo sviluppo di attività o servizi a beneficio della comunità , a situazioni in cui i beni immobili fossero già nella piena disponibilità del soggetto proponente. Il meccanismo alla base del Reward-based Crowfunding, ha il pregio di ingaggiare e sollecitare una rete di cittadini e cittadine a farsi parte attiva. Partecipare a un progetto di crowdfunding significa, infatti diventare protagonista di un progetto di riqualificazione, in questo caso. E’ un’evoluzione del concetto più statico del fundraising. E’ un balzo in avanti.
Come ho detto anche in occasione di SIBEC, anche guardando alle dimensioni dei progetti di riqualificazione, probabilmente la forma del Civic Crowfunding è quella più confacente a raccogliere fondi per iniziative importanti da un punto di vista economico-patrimoniale. Come Banca Etica abbiamo sicuramente scelto il crowfinding sia nella modalità Reward-based che nella modalità Civic, ma siamo interessati anche alla forma Equity.
Abbiamo infatti lanciato da pochissimo una collaborazione con la piattaforma StarsUp, in questo momento una delle piattaforme più accreditate di Equity Crowdfunding in Italia, perché riteniamo che il crowdfunding possa rappresentare una modalità per fare del denaro una leva di partecipazione e una modalità diversa anche per esercitare diritti di cittadinanza.
Per chi come noi ha a cuore l’utilizzo del denaro, pensiamo che questa sia una modalità sicuramente confacente alla nostra idea e alla nostra missione e sicuramente continueremo a fare investimenti su questo filone, perché crediamo che i soldi siano uno strumento e non un fine. Quindi, quando i soldi sono utilizzati per costruire migliori condizioni di vita per le persone e per le comunità , svolgono a pieno la loro funzione. Riteniamo perciò che la banca debba mettere al centro questa idea forte: promuovere quei progetti o quelle modalità di utilizzo del denaro che vadano nella direzione dell’interesse e del benessere della comunità .
Ritengo che sia necessario mettere insieme le forze in gioco e i progetti di crowdfunding sono emblematici da questo punto di vista: è necessario che singoli cittadini e organizzazioni costruiscano delle reti virtuose per poter dimostrare che un nuovo modello socio-economico sia assolutamente praticabile. E’ necessario fare rete in maniera tale da costruire comunità virtuose e in questa idea di comunità virtuosa noi pensiamo che la finanza e la banca abbiano un ruolo importante. Anche noi ci pensiamo come agenti di cambiamento, sostanzialmente, e la collaborazione tra Banca Etica e Labsus va esattamente in questo senso.
Come sta andando questa fase della campagna?
Qualche progetto sta andando molto bene. Altri, invece, meno bene, ma questo fa parte della logica stessa del bando e del crowdfunding: i progetti di crowdfunding sono ottimi progetti di comunicazione che fanno leva sulla capacità dei proponenti di attivare le proprie reti locali, virtuali e non solo. Nella selezione dei progetti, abbiamo provato a mantenere una sorta di equilibrio, per coprire il maggior numero di aree possibili. Fondamentalmente, gli ambiti di lavoro dei vari progetti possono essere racchiusi in tre grandi tematiche: progetti di riuso, riconversione e riqualificazione per scopi sociali, culturali e di tutela ambientale.
Questi temi sono molto vicini alla sensibilità delle persone socie e clienti della banca e infatti una delle caratteristiche dei nostri bandi di crowdfunding è quella di sostenere i progetti anche mettendo a disposizione, seppure virtualmente, la rete dei nostri clienti e dei nostri 40.000 soci.
Ecco la lista dei 12 progetti selezionati:
Progetto Orti-cultura – Palermo – L’Associazione People Help the People vuole riqualificare un terreno confiscato alla mafia e utilizzarlo per creare orti sociali e piccole serre per la didattica con le scuole del territorio;
Pomodoro Revolution! – Cerignola (FG) – La Cooperativa sociale Pietra di Scarto ha un piano per riqualificare un terreno agricolo che le è stato assegnato, dopo la confisca alla mafia;
Agriludo – Palermo- L’Associazione Centro Internazionale delle Culture Ubuntu vuole riqualificare e restituire alla collettività un terreno confiscato alla mafia col coinvolgimento della popolazione locale e immigrata;
In Stazione – Pontecagnano (Salerno)- Legambiente Campania onlus vuole costruire al primo piano della stazione di Pontecagnano un centro di innovazione sociale e culturale che contamini il territorio per lo sviluppo ecosostenibile;
#keep the tip – Lamezia Terme – Associazione Scenari Visibili – Il centro di aggregazione giovanile all’interno dello storico Palazzo D’Aquino verrà animato grazie alla raccolta fondi da vari eventi e con l’acquisto di nuove attrezzature tecniche.
Bosco del tempo – Colorno (Parma) – L’Associazione Comuni Virtuosi vuole piantare un bosco in un terreno del comune di Colorno e realizzare lìprogetti di educazione ambientale e iniziative di aggregazione.
Illumina lo ZAC – Ivrea (Torino)- La coop ZAC! Zone Attive di Cittadinanza onlus gestisce e anima da due anni l’atrio della stazione di Ivrea. Ora vuole arricchire la location con installazioni di luci che rendano lo spazio ancora più accogliente.
Giovani in corsa – Fano (Pesaro-Urbino) – La cooperativa GenerAzioni, formata da under 30 vuole investire nella manutenzione degli alberi e negli arredi interni di una villa nelle colline marchigiane;
Il giardino di Scidà – Catania- L’associazione culturale I Siciliani Giovani vuole creare un luogo di socialità e integrazione, un laboratorio di informazione per la città per testimoniare la lotta alla mafia;
Potenziamento centro di Riuso – Firenze – Mani Tese ha in mente di potenziare una stazione del riuso non profit dove i cittadini possano raccogliere i propri beni prima di decidere se destinarli a rifiuto.
Civico trame – Lamezia Terme – L’associazione antiracket Lamezia onlus vuole ristrutturare un ex centro anziani per farne un centro di produzione culturale, partecipazione collettiva, formazione e informazione;
A.P.E Roma – Il rifugio L’alveare – Associazione Proletari Escursionisti – I fondi serviranno per ristrutturare e valorizzare tre immobili per realizzare attività di salvaguardia ambientale e di promozione dell’escursionismo e del turismo responsabile.
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