II regolamento infatti è solo il primo passo per agevolare un rapporto collaborativo e partecipativo tra rappresentati e rappresentanti e per vivere esso necessita di strumenti in grado di promuoverlo e di renderlo accessibile ai cittadini. “Sin dal nostro insediamento abbiamo voluto dare vita a un’idea nuova di città, in cui a prendersi cura degli spazi comuni sono i cittadini in prima persona” ha dichiarato Nava durante la presentazione della piattaforma. Palmi condivisa costituisce un opportuno strumento, poiché nasce dall’apertura della giunta al digitale con l’obiettivo di “raggiungere alti livelli di comunicazione ed interazione con la cittadinanza, fino ad oggi lontani”, per dirlo con le parole dell’assessore Raffaele Perelli, presente con l’assessore Nava e il sindaco Giuseppe Ranuccio alla presentazione dell’interfaccia lo scorso ottobre.
Palmi condivisa: la partecipazione passa per la rete
Palmi Condivisa è da circa tre mesi lo strumento con cui Palmi ha deciso di “promuovere con trasparenza e in maniera aperta tutte le azioni di collaborazione e co-gestione degli spazi fisici” e di “realizzare la città collettiva verso principi di sostenibilità sociale, ambientale, economica, con azioni di nuova resilienza e conoscenza aperta”, come si legge sulla piattaforma (www.palmicondivisa.com; testi di C. Nava). Uno strumento innovativo con una valenza strategica oltre che operativa, “nato per supportare ed informare gli strumenti di pianificazione fisica del territorio”.
Attraverso la tecnologia della rete si è quindi sviluppata la strategia dell’amministrazione di “liberare quelle energie e quel protagonismo civile e umano, già presente a Palmi, in maniera programmata, utile e soprattutto condivisa e trasparente” secondo le parole dell’assessore Nava e che finora ha portato alla realizzazione di 26 patti di collaborazione.
Palmi Condivisa è perciò una piattaforma open source amministrata dal Comune e a disposizione dei cittadini “per aprire uno spazio di democrazia dal basso, capace di promuovere la co-progettazione e la co-produzione di azioni indirizzate alla sperimentazione del principio di sussidiarietà orizzontale”.
Foto in anteprima di Nadia Lucisano, Palmi 21.12.2017
Beni confiscati e beni comuni
Il sito web che ospita la piattaforma è articolato in tre sezioni principali: Beni Confiscati, Beni Comuni e Patti di collaborazione, Ama Palmi.
La sezione “Beni Confiscati” si sviluppa con “l’intento di contrastare culturalmente le organizzazioni mafiose, con forme sociali aggregative virtuose a cui affidare la custodia dei beni, a fini sociali e di inclusione lavorativa, con l’opportunità di restituirne un valore economico e civile a beneficio della collettività” ed è fornita di un regolamento per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, del modulo per la domanda di rilascio del bene e di una mappatura dei beni confiscati e assegnati a terzi o in utilizzo dell’ente.
Nella seconda sezione “Beni Comuni e Patti di collaborazione” invece è possibile presentarele proposte di collaborazione compilando il form online, che potrà essere commentata ed implementata dall’ente, dai soggetti proponenti e da altri portatori di interesse nei 15 giorni successivi dalla sua pubblicazione.
Inoltre sono presenti nella sezione un elenco delle proposte per cui l’Amministrazione ha già definito con precisione finalità, condizioni ed iter istruttorio per la loro attivazione e la lista dei patti di collaborazione proposti e già stipulati.
La sezione “Ama Palmi” ha la funzione di archivio delle pratiche spontanee e volontarie di cittadinanza attiva sviluppatesi a Palmi, dimostrando così come esse siano già praticate prima della stipula del regolamento.
Monitoraggio e risultati
Tra i risultati di questa innovativa esperienza palmese si annoverano sicuramente i 26 patti di collaborazione, proposti dal 1 ottobre fino ad oggi di cui 13 firmati il 21 Dicembre nella sala consiliare di Palazzo San Nicola. A testimonianza della partecipazione della cittadinanza a questo processo innovativo è possibile riscontrare una ampia eterogeneità dei soggetti proponenti: si passa infatti da attività commerciali a semplici cittadini, dai comitati di quartiere ai gruppi di genitori.
Al contrario però la tipologia di interventi attivati e quella dei beni da destinare alle proposte sono ridotte, rispetto alle categorie individuate dal Comune di Palmi.
Per il tipo di intervento si riscontrano solo due dei sei presenti nel Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani: in particolare la gestione condivisa degli spazi pubblici e gli interventi di rigenerazione degli spazi pubblici.
Tra i beni che possono essere oggetto di proposte c’è una prevalenza di attenzione sull’ambiente e verde urbano e sull’arredo urbano, mentre ancora mancano interventi di innovazione sociale che potrebbero interessare le aree della cultura, del turismo e dello sport sfruttando magari i molti beni sottratti alla criminalità organizzata presenti nel Comune e che ancora non hanno avuto assegnazione.
Il ruolo della piattaforma quindi non si esaurisce con la possibilità di condividere e proporre nuove idee per lo sviluppo della città, ma si estende anche al monitoraggio dei risultati sul governo della città e sulla partecipazione della comunità.
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