Sabato 9 febbraio si è svolta a Firenze, presso il Mandela Forum, la prima Conferenza Regionale del Terzo Settore. L’evento, promosso dalla Regione Toscana con la collaborazione del Cesvot e del Forum Terzo Settore Toscana, ha riunito oltre 700 rappresentanti degli enti del terzo settore con membri delle istituzioni e rappresentanti del mondo accademico. I partecipanti alla conferenza hanno avuto modo di confrontarsi in tavoli di lavoro su dieci temi di importanza strategica per il non profit, selezionati anche alla luce della recente riforma del Terzo Settore. All’apertura dei lavori erano presenti il presidente della Regione Enrico Rossi, l’assessore toscano alla salute Stefania Saccardi e il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Attuare la Riforma
Il lavoro dei tavoli ha prodotto una complessa rappresentazione della varietà di problematiche che investe il mondo del Terzo Settore in un contesto di attuazione della riforma, dalle questioni inerenti l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), alle prospettive di crescita offerte dalla co-programmazione e dalla co-progettazione, fino alle sfide poste al volontariato da un contesto sociale e istituzionale in continuo spostamento politico, economico e generazionale.
Nonostante l’ampio spettro delle questioni affrontate, sono emerse alcune importanti considerazioni trasversali al complesso dei lavori e che possono fungere da utili direttrici di riflessione. Innanzitutto, i lavori della conferenza hanno sottolineato come la suddetta riforma sia vista dagli enti del Terzo Settore come un’importante e positiva occasione non solo per riaffermare la propria identità associativa ma anche per accedere, grazie soprattutto ai nuovi requisiti di pubblicità e trasparenza, ad una nuova e più alta forma di legittimazione non solo agli occhi delle istituzioni ma anche di fronte alla società civile tutta. Allo stesso tempo, tuttavia, è stata espressa una relativa confusione in merito ai parametri secondo i quali ciò vada concretamente fatto, specialmente con riferimento all’aggiornamento degli Statuti degli enti richiesto per l’iscrizione al RUNTS entro il 2 agosto 2019. L’ancora incompleta attuazione della riforma, così come una certa nebulosità sulle concrete conseguenze della mancata iscrizione al RUNTS, rende difficile agli enti compiere le importanti decisioni loro richieste in materia statutaria. Dalla conferenza è quindi emerso un bisogno diffuso di promuovere l’interlocuzione in particolare con il Cesvot a fini di consulenza ed assistenza.
Formazione in rete
In secondo luogo, da molte parti si è dato voce alla necessità di investire maggiormente nell’offerta di formazione relativa al nuovo assetto del Terzo Settore e specificamente rivolta a membri di enti dello stesso. Il mancato aggiornamento delle competenze così come la confusione informativa sta rendendo complesso, specialmente per le realtà meno grandi ed affermate, cogliere le possibilità offerte dalla riforma, privando l’intero Terzo Settore di altrimenti fertili prospettive di crescita. Si avverte come sia fondamentale costruire tra istituzioni ed enti del Terzo Settore un rapporto di scambio di informazioni e competenze che consenta di massimizzare le occasioni di intervento in una logica non di competizione sul territorio, ma di vera e propria partnership a servizio dei bisogni della società civile.
Questa ultima considerazione è strettamente connessa al terzo punto focale di riflessione emerso, la necessità diffusamente sentita tra gli enti del Terzo Settore di dover lavorare in rete. In un momento storico di grande possibilità di crescita per il Terzo Settore e di particolare considerazione da parte dell’interlocutore istituzionale, è percepita come altamente strategica la condivisione non solo di risorse economiche, ma anche di competenze professionali così come di risorse umane ed esperienziali. Ciò consente non solo una maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse economiche da parte delle istituzioni, ma anche una risposta più consapevole e pronta alle necessità che possono emergere dal territorio. Ciò porterebbe anche a valorizzare maggiormente il contributo di associazioni ed enti di più piccole dimensioni che possono avere altrimenti difficoltà ad esprimere il loro pieno potenziale di intervento.
Il materiale informativo preparato per la conferenza e quello prodotto dai tavoli di lavoro sono liberamente consultabili all’indirizzo dedicato della regione Toscana. Chiunque volesse partecipare al dibattito sui temi dell’evento è invitato a contribuire attraverso il modulo on-line scaricabile all’indirizzo di cui sopra. L’integrazione dei lavori del 9 febbraio con le contribuzioni successive risulterà nella futura pubblicazione degli Atti della conferenza.