Valledolmo, paese al centro della Sicilia di 3500 abitanti, è immerso in paesaggi incantevoli. La cura del paesaggio passa anche tramite un Patto di collaborazione stipulato tra il Comune e la Fraternità di Misericordia di Valledolmo, nato attorno alla cura condivisa del Parco Urbano.
Il Parco, realizzato grazie a fondi regionali, vandalizzato e completamente abbandonato, vede recuperata e rigenerata una sua parte grazie al progetto Verdemente, finanziato da Fondazione con il Sud. La verdizzazione urbana portata avanti da una cordata di 7 enti, tra cui Fraternità di Misericordia di Valledolmo, ha permesso di migliorare la competitività e la vivibilità del luogo da parte dei cittadini.
Il passo successivo è stato riattivare il Parco con il Patto di collaborazione: il Comune ha discerbato, arato e sistemato a livello agricolo l’area interessata. Grazie a questi passaggi, il Parco Urbano oggi ospita colture di piante aromatiche, finalizzate ad un percorso di aromaterapia ed orti condivisi per la produzione di prodotti locali.
Un parco chiuso e abbandonato diventa luogo di ritrovo
Coloro che abitano e usufruiscono di questo nuovo pezzo verde della città possono contare sui laboratori organizzati dalla Fraternità di Misericordia, in particolare il laboratorio del gusto, che permette di assaggiare i prodotti coltivati nell’orto.
Concetta Calabrese, presidentessa dell’associazione e volontaria da 20 anni, crede che il Regolamento Beni Comuni abbia portato “consapevolezza del valore che hanno le attività di volontariato. Lo strumento del Patto di collaborazione riesce a valorizzare l’azione volontaria inserendola in un progetto più ampio e sostenibile nel tempo“.
A Valledolmo, finita la scuola, non c’è mai stato molto per i bambini e le bambine: ora questi bambini trovano nel Parco Urbano uno spazio per stare insieme, dove gli stessi genitori sono coinvolti con spettacoli teatrali messi in scena nella piazza del paese. “Abbiamo recuperato vecchie tradizioni come la “Tavola di San Giuseppe”. Un’antica tradizione popolare in cui vengono preparate delle tavole imbandite con pani dalle forme particolari e pietanze della tradizione culinaria siciliana da offrire ai poveri del Paese” racconta Concetta Calabrese, parlando della cura rivolta al paese di Valledolmo e al benessere dei suoi concittadini.
A Valledolmo i Patti sono strumento di riscoperta
Angelo Conte è sindaco a Valledolmo e vede i Patti di collaborazione come “un’opportunità per far fronte a certe limitazioni burocratiche e intervenire su strutture o beni comunali non valorizzati, facendoli diventare realmente dei beni comuni; un’occasione per consentire ai cittadini di prendere consapevolezza delle risorse del proprio territorio”.
Pur essendo un Comune piccolo, i Patti stipulati sono numerosi: tra gli ultimi troviamo quello realizzato su un bene comune immateriale. Alcuni giovani ingegneri e tecnici del paese hanno messo a disposizione le loro competenze per la progettazione partecipata di alcune strutture.
Diffondere nuova cultura recuperando vecchi valori
Il 14 dicembre scorso si è realizzato a Valledolmo, in collaborazione con il CeSVoP e Labsus, un incontro fra i Sindaci del distretto 38 (composto dai comuni di Alia, Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccapalumba, Valledolmo, Vicari) e associazioni per parlare di come i Patti di collaborazione possano essere uno strumento utile di sviluppo territoriale.
Secondo Angelo Conte “varie iniziative possono essere replicate in Comuni con caratteristiche simili, permettendo di mettere in rete buone pratiche e di risolvere problemi analoghi. Ma è necessario soprattutto diffondere una nuova cultura recuperando valori come la solidarietà, per rafforzare il senso di comunità. Applicare il regolamento, infatti vuol dire esaltare alcuni valori universali. Recuperando e rigenerando luoghi si finisce per “educare alla bellezza”.
Valledolmo è insomma un bene comune, come lo sono quei paesi rurali in cui i legami che tengono insieme gli abitanti sono autentici e solidali.
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