Il 30 dicembre 2018, dopo una serie di trattative con l’Unione Europea e varie modifiche rispetto al disegno originario, è stata approvata la finanziaria 2019. Come ogni anno, si tratta di un testo ampio e di non sempre facile analisi a causa della varietà di temi trattati in maniera spesso rapida con rimandi e tecnicismi.
Sebbene la finanziaria sia diventata “famosa” principalmente grazie a temi quali reddito di cittadinanza, pensioni, flat tax e pace fiscale, numerosi altri aspetti, connessi ai temi di Labsus, sono di considerevole importanza. Analizzando il testo della legge 30 dicembre 2018, n. 145 è infatti possibile individuare le linee di interesse su cui lo Stato intende focalizzarsi e investire per il 2019.
Per un’analisi lineare, di facile comprensione, si prendono in considerazione i seguenti macro-temi connessi ai cittadini attivi : cura dei beni comuni, sostenibilità e politiche familiari e sociali.
Cura di beni comuni ed erogazioni liberali
La cura dei beni comuni è racchiusa in numerosi commi della finanziaria.
In una prospettiva più ristretta, legato alla dimensione domestica, il comma 67 riguarda una proroga delle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia e acquisto di mobili. Similmente, il comma successivo prevede una proroga delle detrazioni del cosiddetto bonus verde che riguarda interventi di cura, ristrutturazione e irrigazione del verde privato. Nonostante si tratti di interventi di carattere privato, si può certo riscontrare, ad un’analisi più approfondita, un potenziale che si riverbera inevitabilmente sugli spazi comuni e la condivisione. Un edificio ristrutturato, più efficiente a livello energetico e caratterizzato da verde curato, ha indubbiamente effetti positivi sugli spazi comuni e la collettività.
In una prospettiva più ampia, riguardante i veri e propri spazi pubblici e beni comuni, assumono particolare interesse i commi 156-161 della manovra. Tali commi riguardano infatti la previsione del credito d’imposta, pari al 65% dell’investimento, nell’ipotesi di erogazioni liberali per interventi su edifici e terreni pubblici. Più dettagliatamente, tali erogazioni liberali si concretizzano in interventi su terreni e edifici pubblici per opere di bonifica ambientale (ad esempio nel caso di rimozione dell’amianto), prevenzione e risanamento del dissesto idrogeologico. Sono inclusi, inoltre, opere di realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi, e recupero di aree pubbliche dismesse. L’inserimento di queste fattispecie nelle ipotesi riconducibili al credito d’imposta rappresenta un chiaro invito ad investire sui beni comuni, migliorando le nostre città.
Di interpretazione meno felice il comma 422 della finanziaria. Tale introduzione, infatti, prevede un cambio di destinazione d’uso con iter facilitato per beni demaniali e statali che vengano venduti. Il fine, chiaramente, è conseguire introiti di circa 950 milioni di euro entro dicembre 2019.
Sebbene, da una parte, non manchino giustificati timori di uno sfoltimento degli spazi comuni a favore di una nuova ondata di centri commerciali e colossi multinazionali in centro città, sfruttando la clausola del cambio di destinazione d’uso, dall’altra è anche bene considerare il dato letterale della norma. Il comma 426, infatti, prevede una procedura più snella per il cambio di destinazione, ma parte dal presupposto di porre come obiettivo l’attivazione di “nuovi investimenti in armonia con il tessuto sociale di riferimento”. Pare, dunque, che la clausola di cambio destinazione sia sottoposta ad una valutazione di congruità rispetto alle necessità locali.
Ulteriori perplessità sul tema, riguardano il caso di vendita di beni caratterizzati da interesse culturale. Il comma 431 della finanziaria prevede infatti che, dopo la dismissione dell’immobile, gli interventi di trasformazione sono “assentibili in via diretta”, se conformi da punto di vista urbanistico alle destinazioni previste dagli strumenti di pianificazione. Non è necessario, in sostanza, l’intervento di altre amministrazioni (inclusa la Soprintendenza). Con questo meccanismo, la competenza viene interamente affidata al comune. Sebbene la semplificazione sia spesso vista come un buon antidoto contro l’eccessiva burocratizzazione italiana, è bene rendersi conto che la preparazione tecnica per valutare alcune tipologie di intervento non sempre fa parte delle realtà comunali, specie in relazioni ai comuni più piccole.
Bisognerà vedere, con la prassi, come tali disposizioni normative prenderanno forma concretamente.
Sostenibilità
Anche il principio di sviluppo sostenibile, da intendersi come la capacità di soddisfare bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future, fa parte del testo in esame. Insieme alle agevolazioni in caso di interventi di bonifica ambientale, risanamento, creazione e cura di aree verdi (menzionate precedentemente), la finanziaria include anche un’agevolazione volta a un “nuovo modo” di fare impresa; le imprese che acquistano prodotti riciclati o imballaggi compostabili o riciclati (commi 73-77) sono infatti “premiate” da un credito di imposta nella misura del 36% delle spese sostenute e documentate per i predetti acquisti. La tutela dell’ambiente e la riduzione dei rifiuti, temi all’ordine del giorno a livello nazionale, dell’Unione Europea e internazionale, vengono inclusi nei progetti per il 2019.
Politiche familiari e sociali
Assume importanza, inoltre, che la finanziaria 2019 preveda lo stanziamento di ulteriori fondi per i caregiver. Il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare, di cui all’articolo 1, comma 254, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, è infatti stato incrementato di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Peraltro, l’importanza del caregiver è stata ulteriormente sottolineata, inserendo questa mansione fra i lavori gravosi al fine dell’accesso a un indennizzo di tipo pensionistico.
Si può dunque concludere che il concetto di “cura“, si tratti di spazio domestico, dinamiche familiari o ambiente, rappresenta senz’altro uno dei protagonisti dell’ultima manovra. Proprio come nell’immagine simbolicamente selezionata per questo commento, rimane da sperare che laddove vengono seminati attenzioni e investimenti possano germogliare nuove opportunità e una “società della cura” sempre più consapevole.