Beni confiscati alle mafie: a Manerba sul Garda una villetta torna alla comunità

La villetta dei boss Cicimarra torna alla comunità grazie ai lavori del campo “Libera contro le Mafie”.
A dare man forte al progetto, sono i ragazzi di Libera contro le Mafie, questa settimana con il campo E!State Liberi “Liberi e Forti”.
Recuperare un immobile confiscato alla malavita e trasformarlo nella «casa della legalità». Accade a Manerba, paese di 5.363 abitanti affacciato sul versante lombardo del lago di Garda, dove Euricse, tramite SIBEC, la prima Scuola Italiana dei Beni Comuni e Labsus sta contribuendo allo sviluppo di Legami Leali, progetto triennale di welfare comunitario avviato nell’ottobre 2018 nell’ambito del programma Welfare in azione, finanziato da Fondazione Cariplo. Il progetto coinvolge i 22 comuni del Garda bresciano con l’obiettivo di rinnovare e rafforzare una dimensione comunitaria che negli ultimi anni sembra essersi indebolita: sono infatti in aumento comportamenti trasgressivi e di devianza, sostenuti da una cultura individualistica disabituata alla corresponsabilità che ha favorito il perpetrarsi delle mafie. Da qui, l’idea di potenziare la rete tra servizi, territorio e cittadini, diffondendo maggiore informazione e consapevolezza circa il problema dell’illegalità, a partire dalle generazioni più giovani.

Legami Leali e il welfare di comunità

Legami Leali, partito a ottobre 2018, avrà durata triennale con capofila l’Azienda Speciale Consortile Garda Sociale (ente gestore dei servizi sociali per i comuni dell’Ambito 11-Garda) e enti partner: Consorzio LAGHI, Consorzio TENDA Solidarietà e Cooperazione Brescia Est, Cooperativa Area, Cooperativa Il Calabrone, Cooperativa La Sorgente, Cooperativa La Vela, Cooperativa La Nuvola Nel Sacco, Cooperativa Tempo Libero. Nel corso del triennio, il progetto si occuperà oltre che della riqualifica della villetta di Manerba, anche di altri 4 immobili confiscati nei comuni di Padenghe sul Garda, Soiano del Garda, Puegnago del Garda (in quest’ultimo paese gli immobili sono due), costruendo esperienze condivise di cura della comunità per dare una sostanza tutta nuova al concetto di legalità.

La legalità ha un indirizzo: via Dei Colli 17/E

La villetta di Manerba si compone di 2 piani di 87,5 mq ciascuno ed è stata confiscata definitivamente nel 2005 a Michele e Graziantonio Ciccimarra coinvolti, secondo quanto riportato dagli inquirenti, in un grosso traffico di droga. Il piano terra conta 3 locali, attualmente adibiti ad ambulatori/uffici dell’AVIS Valtenesi – che li utilizza una volta al mese circa -, mentre il piano interrato ospita un archivio comunale. L’immobile ha anche un piccolo giardino ed è, in generale, in buone condizioni.
Ad aprile 2019 sono iniziate le prime misure di riattivazione, con il coinvolgimento della comunità locale, a partire dalle scuole. Dopo un percorso formativo sul tema delle mafie al nord e del riutilizzo sociale, a fine aprile gli studenti della classe V Geometri dell’ITC Battisti di Salò hanno realizzato uno studio degli spazi, mentre le classi V del liceo scientifico E. Fermi di Salò hanno sviluppato un «word cafè» sul tema del riutilizzo. Appuntamento a cui hanno partecipato anche alcuni vicini della villetta confiscata. E qui sono entrati in campo Euricse e Labsus, occupandosi di realizzare uno studio di fattibilità sul progetto e di impostare le attività di rigenerazione dell’immobile, coordinate dal ricercatore Flaviano Zandonai. A questa fase darà un contributo molto importante anche il campo E!State Liberi “Liberi e Forti” di LIBERA contro le Mafie che si tiene dal 7 al 14 luglio. Al campo parteciperanno fino a 20 giovani dai 18 ai 25 anni provenienti da tutta Italia che contribuiranno a dare una nuova vita all’immobile, approfondendo la tematica dell’infiltrazione mafiosa al nord, della legalità e della cittadinanza attiva.

I ragazzi del campo E!State Liberi “Liberi e Forti” all’inaugurazione

La comunità e le scuole coinvolte nel processo di riattivazione

«La riattivazione di quest’immobile si basa sul coinvolgimento di tutta la comunità: il nostro compito di esperti è quello di trovare un modello di business che sia al contempo sostenibile economicamente e partecipato» – commenta llana Gotz di Euricse.
«Legami Leali nasce dalla convinzione che la legalità non è un concetto astratto, ma un elemento essenziale che influenza la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni, partendo dalla cura del prossimo e del proprio territorio. Promuoviamo quindi attività di sensibilizzazione della comunità e delle scuole sul tema della legalità, azioni di riutilizzo di immobili confiscati alla criminalità organizzata e beni comuni, percorsi di accompagnamento di minori e giovani adulti seguiti dai servizi sociali o a rischio di esclusione sociale, attraverso processi partecipati di cittadinanza attiva e di cura del territorio» – conclude Paolo Guglielmi, project manager di Legami Leali.