Dall'11 al 13 ottobre si è svolto a Trento il Festival dello Sport: un insieme di eventi distribuiti in diverse zone della città, tra cui quelle legate al patto di collaborazione “Sport, un bene in comune”. Un patto proposto da Uisp Trentino, che vede anche Labsus tra i firmatari

Trento: “Sport, un bene in comune” è un patto di collaborazione nato con l’intento di promuovere occasioni di aggregazione con al centro lo sport come bene comune.
L’obiettivo è quello di osservare lo sport da un punto di vista particolare, non solo come elemento centrale nella vita dei singoli individui, ma anche come strumento educativo e formativo in grado di generare aggregazione e inclusione sociale. In questa visione più ampia lo sport diventa un “bene comune” da promuovere e valorizzare.
Il patto si è articolato in una serie d’iniziative inserite nel calendario de “Il Fuori Festival”, un insieme di eventi distribuiti in diverse zone della città all’interno della prestigiosa cornice offerta da “Il Festival dello sport”, che si è svolto a Trento dall’11 al 13 ottobre 2019.

Lo sport come fattore di benessere collettivo

Il patto è nato da una proposta di Uisp del Trentino che è stata condivisa sin da subito da molteplici soggetti che si sono riuniti attorno ad una nuova visione di sport, non solo come ricerca della performance ma come fattore di benessere collettivo, strumento per rafforzare la collaborazione tra cittadini e amministrazione e occasione per consolidare le reti di comunità.
I firmatari sono stati l’Amministrazione comunale di Trento, l’Associazione Trento Film Festival, l’Associazione Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà, l’Associazione Non Profit Network – Centro servizi volontariato Trentino a nome dell’Alleanza #daimuoviamoci, sottoscritta l’anno scorso da Comune di Trento, A.P.S.S., P.A.T. – Dipartimento salute e solidarietà sociale, Associazione A.M.A., Forum delle Associazioni Familiari del Trentino, CONI – Comitato provinciale per la promozione di stili di vita sani. 
Durante la fase di co-progettazione i proponenti hanno stabilito insieme le modalità per promuovere il tema dello sport come bene comune individuando più attività egualmente importanti e complementari tra loro.

La piazza dei Beni comuni

Piazza d’Arogno è diventata per tre giorni la “Piazza dei beni comuni”. Un luogo centrale della città è servito per avvicinare la cittadinanza allo sport, al gioco, al movimento e alla promozione di sani stili di vita. Oltre agli stand informativi sempre presenti sulla piazza, si sono susseguite molteplici attività dimostrative di varie discipline sportive, dalle più comuni alle meno diffuse. I cittadini sono stati coinvolti attivamente sia attraverso laboratori che attraverso attività per sperimentare gli sport in prima persona.
Non sono mancati i momenti educativi, e precisamente un cortometraggio e un film la cui visione richiedeva il coinvolgimento attivo degli spettatori, chiamati a pedalare per fornire l’energia necessaria per la loro riproduzione, nonché camminate collettive incentrate sul tema delle emozioni.
Sabato 12 ottobre, nel corso della conferenza dal titolo “Sport e beni comuni: a che punto siamo?”, moderata da Tommaso Iori, responsabile nazionale Uisp, sono state presentate alcune esperienze di sinergia tra sport e pratiche di cura dei beni comuni. Si è trattato di un momento ricco di spunti interessanti per riflettere sulle potenzialità dello sport come mezzo in grado di rigenerare alcuni spazi delle città e allo stesso tempo alimentare la costruzione di nuove reti all’interno del tessuto sociale.

Fare squadra, per obiettivi comuni

L’Assessora Chiara Maule e il Presidente CSV Trentino Giorgio Casagranda hanno introdotto il tema generale dei beni comuni, descrivendo quanto già fatto a livello locale e le nuove sfide da affrontare per favorire un coinvolgimento sempre maggiore della cittadinanza.
Pasquale Bonasora di Labsus ha fatto presente come “Sport: un bene in comune” sia il primo patto di collaborazione in Italia che ha visto tra i firmatari proprio Labsus e ha colto nel suo intervento l’interessante parallelismo tra sport e amministrazione condivisa: in entrambi i casi è infatti fondamentale fare squadra per raggiungere insieme l’obiettivo comune. L’auspicio è che questo patto possa essere un punto di partenza per stimolare la nascita di altre esperienze di collaborazione con al centro lo sport come bene comune.
Gli altri relatori hanno dato il loro apporto condividendo esperienze concrete realizzate non solo a livello nazionale ma anche globale che hanno visto nello sport un mezzo per trasformare spazi delle nostre città, talvolta in situazione di abbandono e degrado, in luoghi d’incontro e di aggregazione.

Conoscere realtà diverse, in Italia e nel mondo

Dal racconto di realtà più distanti, come quelle di Cina, Svezia e Spagna, descritte dal ricercatore di Euricse Jacopo Sforzi, si è poi passati ad esperienze attuate sul territorio nazionale grazie allo strumento dei patti di collaborazione. Stefano Romano ha portato l’esempio delle Case di Quartiere di Torino, Eugenio Petz del Comune di Milano ha condiviso l’esempio del Parco Lambro, Filippo Lebri il progetto Open Space a Empoli, ed infine Daniele Guadalupi la rigenerazione del Centro Buscicchio a Brindisi.
Conoscere nuove realtà anche lontane e diverse da quella trentina è stato importante per mettere in luce le strade che si potrebbero percorrere e i nuovi obiettivi da perseguire. La speranza è che i patti di collaborazione e la cittadinanza attiva trovino sempre nuovi canali per la loro promozione e attuazione. Lo sport è uno di questi.