Risale al 2018 il patto di collaborazione per la cura del compendio Forte Gisella a Verona.
Si tratta di un patto pluriattoriale poiché coinvolge diversi protagonisti: il Comune di Verona, l’AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport Verona), la Parrocchia di S. Lucia Extra, l’Associazione Nazionale Artiglieri Sezione di S. Lucia e l’Associazione MTB Golosine.
L’obiettivo del Patto di Sussidiarietà — così vengono chiamati i patti dal regolamento di Verona — è disciplinare azioni di cura e interventi di valorizzazione del Forte Gisella. I cittadini attivi, infatti, si impegnano a collaborare tra loro e con la Circoscrizione IV della Città di Verona, per la manutenzione ordinaria, la gestione e l’utilizzo degli spazi interni ed esterni del compendio.
Per praticare con successo la collaborazione prevista dal patto, grazie a una co-gestione condivisa, i proponenti garantiscono: la cura ordinaria e lo sfalcio dell’erba, la pulizia e la custodia dei locali praticabili del Forte rendendoli fruibili alla collettività, la previsione di giornate in cui si organizzino visite alla struttura aperte al pubblico.
Questa attività sono accompagnate da altri interventi più specifici che, seguendo le finalità di ogni soggetto proponente, hanno l’obiettivo di animare e ravvivare il luogo. Ad esempio:
– l’AICS si prende cura della promozione di attività aggregative, artistiche, teatrali, di ballo e sport;
– la Parrocchia di S. Lucia Extra organizza il Grest Estivo;
– l’Ass. Nazionale Artiglieri promuove attività di tipo socio-culturale;
– l’Ass. MTB Golosine si prende cura di organizzare attività sportive e ricreative e svolge attività di controllo della sicurezza negli spazi del Forte.
Risultati parziali: il Forte Gisella è un luogo riscoperto
Nonostante l’assenza di forme di sostegno da parte dell’amministrazione, i risultati parziali del patto sembrano essere finora positivi e i motivi sono principalmente due: da un lato, il Comune di Verona esercita una costante attività di monitoraggio e di rendicontazione dei risultati che garantisce il massimo impegno da parte dei soggetti protagonisti; dall’altro lato, nella zona situata alle spalle del Forte, vi è una porzione di verde la quale è oggetto di un altro patto di collaborazione, firmato tra il Comune di Verona e un’azienda agricola locale. Pertanto, la molteplicità delle attività di cura, così concentrate, ha generato un effetto spill over, contribuendo a rivitalizzare l’intera area interessata.
Inoltre sembra anche che la partecipazione o la semplice presenza di cittadini nel luogo, al di fuori del patto, sia cresciuta. Il Comune di Verona, per garantire maggiore inclusività e il più ampio coinvolgimento alle azioni di cura dei beni comuni, ha sviluppato il Sistema Informativo Geografico Integrato (SIGI), vale a dire un sistema di mappatura informatico che segnala le varie azioni sui beni comuni della città e ne riporta una scheda descrittiva permettendo l’accesso libero ai documenti inerenti i patti.
Per saperne di più, abbiamo intervistato la Dott.ssa Lisa Lanzoni, Direzione Affari Generali del Comune di Verona.
Dott.ssa Lanzoni, il patto del Forte Gisella coinvolge diversi attori e le azioni previste sono davvero numerose, dalla semplice cura degli spazi allo svolgimento di attività aggregative. Quali azioni sono realmente partite e con quali risultati? Oggi il Forte è un luogo più partecipato e vivibile?
Il Patto di Sussidiarietà per l’attuazione di interventi di cura, gestione e valorizzazione del compendio denominato “Forte Gisella”, è stato sottoscritto il 13 marzo 2018 e ha una durata prevista in 3 anni. È stato siglato tra il Comune di Verona e una cordata di associazioni, che si sono fatte promotrici della volontà di riscoprire questo bene comune, di pregio e natura storica, a favore di tutta la cittadinanza. L’AICS è il soggetto capofila e ha promosso il Patto unitamente ad altre due Associazioni e alla Parrocchia di zona più prossima al luogo. Nel corso dell’ultimo anno, altre 5 Associazioni, che si occupano in prevalenza di attività culturali ed aggregative, hanno manifestato l’intento di aderire al Patto in corso, organizzando ulteriori attività per la comunità.
La zona interessata sembra essere davvero rivitalizzata. Ciò grazie anche all’altro patto sottoscritto in una porzione di verde in un’area limitrofa al Forte. Ci sono stati scambi e azioni condivise tra i soggetti dei due patti? Se sì, di che tipo?
Lo spazio attiguo a Forte Gisella è un’area verde di proprietà comunale, su cui è stato siglato, il 9 maggio 2018, un Patto di Sussidiarietà con un privato, più precisamente una Azienda Agricola, che si occupa dello sfalcio periodico dell’area, mantenendola pulita a favore di un decoro urbano ulteriore rispetto a quello svolto dall’ente. Questa attività si interseca in modo interessante con il Patto di Sussidiarietà di Forte Gisella, in quanto lo sfalcio di questa area verde è attiguo ad una pista ciclo-pedonale che porta allo stesso Forte. Pur non essendo la pista direttamente interessata dal Patto con l’Azienda Agricola, chiaramente la pulizia limitrofa ne favorisce la frequentazione, fino al Forte e a partire dal Forte. I soggetti coinvolti nei rispettivi Patti sono a conoscenza delle rispettive attività di impegno sui beni comuni e la sinergia è, al momento, più che positiva.
Ciò che ci insegna l’esperienza del Forte Gisella a Verona, la cui cura del luogo si combina con il patto presente nella zona immediatamente attigua, è che prendersi cura di un bene comune necessariamente giova a una collettività di individui. Maggiori sono le forze, e quindi i cittadini attivi, più grande diventa sia la collettività che l’impatto delle loro azioni. A Verona ci stanno riuscendo e oggi il Forte è finalmente un luogo riscoperto.