Siamo a Latina, in uno degli antichi borghi dal nome di battaglia, dove la necessità di costruire un luogo di aggregazione e condivisione è sempre più sentita come un vero e proprio bisogno umano. Andando alla scoperta di questo luogo e del patto di collaborazione apparentemente semplice, stipulato appena 7 mesi fa, abbiamo scoperto l’audace progetto che hanno in mente cittadini e amministrazione.
Il patto di collaborazione all’ex Casa Cantoniera del Borgo Sabotino
Il Borgo Sabotino fa parte del territorio del comune di Latina, situato a sud ovest dal centro della città e ad un chilometro dal litorale. Come tutti i borghi e le città dell’agro pontino, nacque a seguito dell’opera di bonifica delle terre ed originariamente questi borghi erano villaggi operai, la cui funzione era quella di fungere da centri di raccordo tra i vari poderi, convertiti poi in villaggi agricoli. Dunque la loro struttura urbanistica rispecchia quella di un vero villaggio: tante case e pochi luoghi a disposizione della comunità, come parchi, giardini o piazze; per questo motivo il Comune di Latina ha deciso di concentrarsi molto su questi territori e mettersi in ascolto dei suoi abitanti, i quali reclamano sempre di più il loro bisogno di spazi di aggregazione e condivisione.
L’amministrazione inizia quindi a tessere le fila per costruire una trama di rapporti solidi con i cittadini e tra i cittadini, riuscendo – come primo traguardo – ad arrivare alla stipula di un patto di collaborazione con il comitato della parrocchia SS. Cuore di Gesù. Con questo patto si affida ai cittadini la gestione dell’apertura e della chiusura del giardino e del parco giochi della casa cantoniera del Borgo adiacente alla chiesa, nonché la responsabilità di segnalare eventuali guasti o esigenze. Per arrivare a questo importante traguardo la strada è stata lunga, la storia dei rapporti tra l’amministrazione ed il borgo è infatti antica ed ha incontrato non poche difficoltà, in particolare riguardanti proprio la gestione dell’ex casa cantoniera che rappresenta uno dei pochi spazi esterni del Borgo e per questo molto cara ai cittadini.
La rivoluzione è avvenuta con l’avvio dei lavori di ristrutturazione e riqualifica terminati a gennaio 2018, grazie ai quali sono stati restituiti alla comunità due immobili (la casa cantoniera ed un altro edificio annesso più piccolo) completamente restaurati e riqualificati secondo le norme vigenti, ed un nuovo parco giochi con aree ludiche per bambini ed anche per i grandi! Nel parco infatti è stato costruito un campo da bocce, una mega scacchiera a grandezza d’uomo, giochi per bambini di ogni genere pensati anche per bambini e ragazzi con disabilità motoria, un grande gazebo da utilizzare come area lettura su cui sono stati installati dei pannelli solari ed un campetto da calcio, basket e pallavolo. L’ex casa cantoniera è stata così trasformata in un bellissimo Centro Civico Polivalente e al termine dei lavori sono nate e cresciute grandi aspettative da parte dei cittadini sull’utilizzo e la gestione del nuovo centro, sintomo di quanto fosse forte il bisogno di poter liberamente godere di un luogo accogliente in cui potersi incontrare. Così, per non deludere le aspettative, pochi mesi dopo l’amministrazione decide di organizzare una festa nel nuovo Centro: la “Festa delle reti”, un’occasione intelligente e divertente per far incontrare e confrontare tutte le associazioni e le reti formali ed informali del Borgo, con l’obiettivo di creare legami e alleanze: lavorare insieme per realizzare un progetto comune e condiviso, che riguardi il nuovo Centro Civico ma non solo.
La festa delle reti è riuscita con successo, molte idee e progetti sono stati concepiti grazie all’incontro tra cittadini e amministrazione ma anche e soprattutto tra i cittadini stessi. Il patto di collaborazione con il comitato parrocchiale costituisce un primo passo e permette all’intera comunità cittadina di vivere il parco nel modo e nel tempo che più si addice. Inoltre il patto prevede che la comunità della parrocchia garantisca la fruizione dei nuovi spazi sempre in forma libera e mai esclusiva, e che si impegni a sensibilizzare l’intera comunità del Borgo alla cura dei beni comuni favorendo ed esortando la partecipazione attiva di tutti i cittadini.
Oltre al patto di collaborazione, altri progetti interessano il nuovo centro polivalente: ad esempio, il piccolo edificio alle spalle della casa cantoniera è stato inserito all’interno del progetto “Latinadamare”, vincitore del bando “Itinerario Giovani” indetto dalla Regione Lazio, e diventerà una moderna sala prove e sala di registrazione musicale a disposizione di tutti i giovani della città. Per quanto riguarda invece la nuova casa cantoniera, ad essa spetterà il compito di fare da “sede” degli incontri che serviranno a realizzare il più ampio progetto che si ha in mente: Case di Quartiere a Latina.
Il progetto delle Case di Quartiere
Il modello delle Case di Quartiere è nato a Torino ormai molti anni fa ed è stato presto adottato da altre città in Italia. Sulla scia di queste pioniere, gli amministratori di Latina vogliono provare non solo ad aprire degli spazi alla cittadinanza, ma riuscire a creare dei modelli di gestione condivisa e delle linee guida. A novembre è stata approvata la delibera comunale che individua le prime cinque strutture che diventeranno Case di Quartiere: la prima, non a caso, è l’ex casa cantoniera di Borgo Sabotino. L’assessora Cristina Leggio le definisce “cinque luoghi con storie diverse, individuati dalle comunità stesse come beni comuni”.
Questi beni sono: l’ex scuola dismessa a Borgo Piave, che diventerà anch’essa un centro polivalente; l’ex ENAL a Latina scalo, di proprietà del demanio, data in concessione al Comune a patto che ne venga fatto un utilizzo a scopo culturale, dove le varie associazioni che già vi svolgono delle attività stanno sperimentando un calendario condiviso; l’ex scuola materna di Via Milazzo, per la quale nel 2016 è stata presentata una petizione popolare per chiedere che diventasse un centro per anziani (il Comune accolse la richiesta proponendo però di farne un centro cittadino adatto a tutte le fasce di età); l’ex tipografia di viale XVIII dicembre, dove già ci sono associazioni che utilizzano gli spazi ed infine l’ex casa cantoniera di cui abbiamo già parlato.
La particolarità di questi luoghi risiede proprio nel loro essere già in qualche modo vissuti dalla comunità o comunque percepiti da essa come luoghi che devono necessariamente essere messi in comune. “Non avrebbe avuto senso – dice Cristina Leggio – fare un bando per assegnare la gestione di questi edifici ad un privato o anche ad una o più specifiche associazioni, questi luoghi sono già vissuti dai cittadini e l’obiettivo è quello di far sì che si crei aggregazione, anche se a volte può non essere facile, dobbiamo cercare di fare sistema e non di creare competizione”. “L’obiettivo – continua l’assessora – è quello di creare dei modelli di organizzazione interna, regolamentare, di sostenibilità economica, e per farlo probabilmente si arriverà ad un patto di collaborazione complesso ma non voglio darlo per scontato, poiché gli strumenti pratici saranno individuati a seconda dei casi e delle diverse esigenze a seguito di vari incontri pubblici in cui verranno ascoltati i referenti delle varie associazioni e comunità”.
Così, da poco tempo è stato dato il via a questa fase di ascolto e progettazione suddivisa in tre step (Mappatura, Definizione, Linee Guida) che sarà svolta dalla società Avanzi. L’amministrazione comunale ha deciso di affidare questo essenziale compito ad una società perché Avanzi si occupa da moltissimo tempo di rigenerazione urbana ed ha quindi le competenze specifiche necessarie per la realizzazione del progetto delle Case di Quartiere, competenze che al momento mancano all’interno degli uffici pubblici. Oltre alla società Avanzi, anche l’Urban Center di Latina svolge un ruolo importante nella fase di ascolto e mappatura. Il primo incontro riguardante il progetto delle Case di Quartiere è stato organizzato proprio dall’Urban Center e si è svolto (indovinate dove?!) all’interno dell’ex casa cantoniera di Borgo Sabotino, eletta a svolgere il ruolo di “hub civico” per la creazione del nobile progetto.