In questi mesi difficili di grande sforzo e impegno collettivo sta maturando un’importante consapevolezza: i cittadini, così come sta avvenendo per la tutela della salute pubblica, possono prendersi cura dei beni comuni ed avere un ruolo attivo nell’amministrazione (condivisa) delle nostre città.
Tante sfide ci attendono in questa fase di ricostruzione che non sarà sicuramente semplice ma che rappresenta un’importante occasione per sperimentare modelli alternativi e nuove soluzioni più partecipative in cui il cittadino torna al centro della discussione pubblica per elaborare in sintonia con l’amministrazione, sulla base delle mancanze ed esigenze sentite, le attività e i progetti che rendono le nostre città più vive, coese e solidali.
La nascita delle Scuole di cittadinanza
Da queste premesse nasce l’idea delle “Scuole di cittadinanza”, dalla volontà di intercettare questo desiderio di cambiamento e di supportare la maturata consapevolezza del valore di una cittadinanza attiva con le conoscenze e gli strumenti che l’Amministrazione condivisa può fornire.
Il Comune di Roma a fronte di una avanzata legge regionale in tema di Amministrazione condivisa soffre l’assenza di un Regolamento che, riconoscendo il ruolo essenziale che la cittadinanza attiva romana può avere per la città, conferisca gli strumenti necessari a favorire e liberare le energie che solo una cittadinanza attiva e informata può generare.
Dalla teoria alla pratica
Le “Scuole di cittadinanza” sì propongono dunque di coinvolgere associazioni, comitati, studenti ed amministratori in una formazione suddivisa in tre moduli, in parte in presenza e in parte online, al cui esito, nell’ultimo modulo formativo, prevede una sperimentazione pratica delle nozioni acquisite tramite la costruzione di un Patto di collaborazione per la città.
Questa esperienza replicata in tutti i municipi, in un percorso di diversi mesi, sarà volta a costruire una solida rete cittadina ed una consapevolezza diffusa che porti all’approvazione del Regolamento anche per la città di Roma a seguito delle prossime elezioni comunali che si terranno a maggio del 2021.
L’edizione zero delle Scuole di cittadinanza
Il 26 settembre si è tenuta l’edizione zero delle “Scuole di cittadinanza” a cui hanno partecipato studenti, volontari e membri di associazioni romane come “Retake” per gli spazi pubblici, “Scomodo” per l’informazione giovanile e “Scuolemigranti” per l’inclusione sociale. Dalla discussione tenutasi all’esito della formazione è emersa una forte unione d’intenti nella consapevolezza del potenziale impatto positivo che il Regolamento avrebbe per la città di Roma in termini di benessere collettivo per curare le divisioni e le tensioni sociali, in termini di semplificazione dei procedimenti amministrativi per snellire la paralizzante burocrazia capitolina ma anche, infine, in termini di valorizzazione degli spazi comuni per attribuire un significato nuovo ai beni che ci circondano.
Gli sviluppi futuri
Il percorso delle “Scuole di cittadinanza” è appena iniziato ma forte è la consapevolezza del valore che il progetto ha ancora di più in questa delicata fase storica, in cui alto è il rischio che si generi una profonda frattura tra le amministrazioni e i cittadini per il generale senso di sfiducia e di insoddisfazione sentito.
Il modello virtuoso dell’Amministrazione condivisa dei beni comuni può essere un punto di riferimento per dare una risposta concreta alle esigenze di cambiamento tanto sentite, nonché un’occasione per ricucire questo precario rapporto su nuovi presupposti che rimettono il cittadino al centro della discussione e dell’azione pubblica.
Foto di copertina: Edizione zero delle “Scuole di cittadinanza” (credits: Ettore Iorio)