Nel quartiere Cederna di Monza Brianza nel 2013 alcuni residenti scoprirono quasi per caso un bisogno importante e nascosto: aiutare i figli delle famiglie residenti nei compiti a casa. Bambine e bambini delle elementari cresciuti in un quartiere dall’altissima concentrazione multiculturale poiché a Cederna le famiglie provengono da Egitto, Bangladesh, Pakistan, Bolivia, Perù, etc. Da quella scoperta nel 2018 viene siglato il patto di collaborazione Spazio Compiti – Centro Civico Cederna tra cittadini attivi e il Comune di Monza.
L’effetto farfalla: dalla biblioteca al centro civico
Luigi Natali, fondatore e attuale coordinatore del gruppo di cittadini attivi volontari coinvolti nello spazio compiti e un passato nell’Unicef, nel 2013 sceglie la Biblioteca di Cederna come luogo per mettere a disposizione il suo tempo. Scopre che qui si riuniscono bambine e bambini, di diversa provenienza, per svolgere i compiti insieme. Sono un prezioso bene comune per il nostro Paese. Sono straordinari, con percorsi di vita che non li hanno certo viziati, in genere bilingue e con tanta voglia di riscatto: con questa visione il sig. Natali decide si affiancare il gruppo fornendo il suo supporto. Di lì a poco bambine e bambini crescono di numero, evidenziando il bisogno da parte delle nuove generazioni del quartiere di avere un sostegno nello studio extrascolastico, poiché spesso le famiglie di appartenenza non riescono a supportare i figli in questa fase dell’apprendimento. Questo accade non per cattiva o scarsa volontà da parte degli adulti, anzi, ma soprattutto per ragioni di lingua e scolarizzazione.
Con il passaparola arrivano anche altri volontari, non solo da Monza, ma anche dai territori limitrofi: maestre, docenti, ex insegnanti, ingegneri, decidono di mettere a disposizione il loro tempo e di prendersi cura del processo di apprendimento e della voglia di imparare di queste bambine e bambini.
Gli spazi della biblioteca diventano presto troppo silenziosi e stretti per questa attività: grazie anche al supporto dell’allora direttrice della Biblioteca, in meno di una settimana lo spazio compiti si trasferisce nel Centro Civico di Cederna Cantalupo. Non abbiamo mai dovuto mettere un annuncio per parlare di questo servizio alla comunità: bambine e bambini erano i portavoce a scuola, le bibliotecarie e gli altri volontari con passione raccontavano ad amici, conoscenti, colleghi quanto spontaneamente stava avvenendo tutti i sabati mattina gratuitamente, continua il sig. Natali.
L’effetto comunità educante: dagli incontri in presenza alla pandemia
Un dono, una modalità di fare ed essere comunità all’insegna dell’integrazione, che nel 2018 diventa fulcro di un Patto di collaborazione. Dal testo del documento emerge subito la mission e gli effetti desiderati del documento siglato, ovvero di rispondere ad una forte esigenza delle famiglie multiculturali del quartiere di Cederna, a Monza Brianza, per dare un’opportunità a bambine e bambini, talvolta con situazioni familiari complesse, di fare i compiti in un ambiente amichevole con il supporto di persone motivate ad assisterli al meglio.
Una comunità educante di cittadine e cittadini attivi il cui valore è riconosciuto anche dalle scuole della zona: l’Istituto Comprensivo Via Correggio collabora al progetto individuando i soggetti più bisognosi. La cura e le attenzioni costanti innescano una relazione di prossimità che molti bambini coltivano anche dopo essere usciti dalle elementari: una bambina ci ha chiesto un consiglio e un commento su una delle presentazioni da fare per uno dei suoi primi compiti alle medie.
Un meccanismo di fiducia e riconoscimento tra volontari e bambini che si è fatto più potente con l’arrivo della pandemia. Nelle prime settimane del 2020, quando la presenza e la vicinanza erano impedite a causa del lockdown, volontarie e volontari si sono attivati con schede stampate, gruppi WhatsApp, chiamate e azioni di prossimità per non far mancare la giusta vicinanza a bambine e bambini che si trovavano all’epoca penalizzati anche dall’accesso a dispositivi e connessione internet.
Nel giro di poco lo Spazio Compiti di Cederna è approdato online con 16 Volontari, più donne che uomini, per 22 bimbe e bambini. Con l’affiancamento digitale, l’approccio con il gruppo di lavoro e le famiglie è diventato più stretto, in quanto è una fase della vita del bambino, in cui i genitori tengono molto all’inserimento e all’integrazione dei loro figli nel nostro Paese e l’aiuto compiti, con un po’ di didattica, è da loro molto apprezzato. Lo Spazio Compiti Cederna, infatti, non è solo un luogo di supporto allo svolgimento dei compiti assegnati a scuola, ma è soprattutto uno spazio dove volontarie e volontari si trovano a tu per tu a svolgere e ripassare molti degli argomenti della didattica delle elementari. Ci chiedono sempre più spesso una vicinanza maggiore, anche su materie non inerenti ai compiti assegnati. Talvolta ci accorgiamo che mamme e papà si siedono con i figli a fare i compiti con noi per poter imparare nuovi concetti e migliorare la loro conoscenza della lingua italiana.
L’effetto domino: il futuro dello Spazio Compiti tra digitale e presenza
A fine di quest’anno il Patto di collaborazione dedicato a questo progetto spontaneo scadrà: è innegabile il valore per il territorio delle azioni di cura portate avanti. Il rinnovo permetterebbe un riconoscimento ulteriore di questo Patto e della sua capacità di incidere sul territorio, oltre che un possibile ritorno in sicurezza allo svolgimento in presenza presso il Centro Civico di Cederna Cantalupo; soprattutto, però, sarebbe un gesto concreto di supporto e valorizzazione di questo servizio all’intera comunità da parte dell’Amministrazione comunale.
Quanto sarebbe positivo e costruttivo in epoca pandemica estendere e supportare questa spontanea iniziativa nata a Cederna, in modo da permetterle di svilupparsi in modo capillare anche nei territori limitrofi? Se si estendesse ad altre realtà del nostro Paese, avrebbe la capacità di favorire l’integrazione delle nuove generazioni non solo in ambito scolastico o per attività ludiche ed educative, ma anche attraverso gesti di prossimità mossi dai vicini di casa, dagli abitanti del quartiere. Bimbe e bimbi sono una straordinaria calamita: stare a contatto con loro, anche a distanza, è un’iniezione di speranza che ci permette di proseguire nelle difficoltà del distanziamento sociale. E’ un bel modo di fare volontariato che, se diffuso maggiormente, darebbe una svolta decisiva al più prezioso dei beni comuni, ovvero le generazioni di domani che crescono, apprendono e che ci auguriamo rimangano nel nostro Paese per dare un contributo al suo futuro, racconta una delle numerose volontarie dello Spazio Compiti.
Ad oggi il rapporto volontari e bambini è quasi di uno ad uno, con un affiancamento mirato di ciascuno studente: la lista d’attesa però inizia a crescere e c’è quindi molto bisogno di nuovi volontari. Negli anni sono stati coinvolti ragazzi e ragazze del liceo in alternanza scuola lavoro, o dell’università: il rapporto che si innesca tra i bambini e i giovani adulti è molto potente, perché li guardano con occhi diversi rispetto a qualcuno che ha la stessa età di genitori, nonni e insegnanti.
Lo Spazio Compiti Cederna è sempre alla ricerca di nuovi volontari: soprattutto con l’accompagnamento digitale, chiunque da qualsiasi contesto e regione può mettere a disposizione il suo tempo e ampliare il bacino di utenza di questo grande progetto di cittadinanza attiva!
Foto di copertina: Cover realizzata da Spazio Compiti Cederna