Pubblicata lo scorso dicembre, la legge n. 178 del 2020 non manca di trattare temi strettamente connessi ai valori a cui Labsus si dedica da ormai quindici anni

La legge di Bilancio per l’anno 2021 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre scorso. L’obiettivo dell’approvazione del testo, sempre ambizioso, è stato, con molta probabilità, più difficile da raggiungere a causa della situazione emergenziale ed incerta derivante dal coronavirus. Ne è derivato un testo corposo, strutturato in un articolo di 1150 commi, che riserva grande importanza nei confronti di temi delicati connessi alla pandemia, ma che volge, in tono speranzoso, lo sguardo anche verso prospettive di sostegno in diversi ambiti di interesse per Labsus.
Nel selezionare gli aspetti di maggiore interesse la chiave di lettura è rappresentata dalle misure che incentivano il coinvolgimento di cittadini, singoli o associati. Gli strumenti adottati dalla legge di Bilancio desiderano dare luce e agevolare questo potenziale in una prospettiva di dialogo e cooperazione con le pubbliche amministrazioni.
Si propone di seguito la suddivisione di tale misure in tre macro aree.

Terzo settore e politiche di genere

La lettura del testo si apre con alcuni strumenti dedicati ai soggetti del Terzo settore. In un momento come quello attuale, di crisi economica, sociale e sanitaria, gli enti del Terzo settore hanno certamente saputo rispondere alle esigenze di mutualismo e solidarietà.
I commi 44-47 della legge n. 178/2020 prevedono per gli enti non commerciali una riduzione pari al 50% della tassazione dei dividendi. Fra questi soggetti rientrano, appunto, i cosiddetti enti del Terzo settore che svolgono in via esclusiva o principale attività prive di scopo di lucro per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Tali finalità sono precisate al comma 45 dell’articolo 1 che menziona diversi settori fra i quali l’educazione, il volontariato, la prevenzione alla criminalità e la sicurezza pubblica, la tutela dell’ambiente e dei beni culturali.
Il risparmio d’imposta deve essere destinato al finanziamento delle attività di interesse generale sviluppate da questi soggetti. La riduzione assume un valore di premialità alla luce del benessere derivante dalla cura dedicata a temi socialmente importanti e delicati che coinvolgono l’intera comunità: il “prendersi cura”, per dirlo con parole tipicamente di Labsus. Non mancano, del resto, esperienze estremamente positive che hanno risollevato la fiducia sociale di molti durante i periodi di lockdown.
Il medesimo significato di premialità si ritrova nel comma 1134 e seguenti del testo. L’intenzione è quella di sostenere le associazioni dedite alla promozione della libertà femminile contro le violenze di genere. Per queste realtà si prevede la creazione di un «Fondo contro le discriminazioni e la violenza di genere» con dotazione di 2 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2021-2023. Oltre a questo, al comma 1137, è introdotta un’ulteriore misura per questi enti del Terzo settore qualora gestiscano luoghi fisici di incontro, relazione e costruzione della cittadinanza in riferimento alle donne e alle questioni di genere. Le pubbliche amministrazioni, secondo tale comma, possono concedere in comodato d’uso gratuito l’utilizzo collettivo di beni immobili del patrimonio pubblico. In questo caso lo strumento è più specifico, finalizzato ad agevolare luoghi di incontro veri e propri, non solo virtuali, nel settore della tutela e delle politiche di genere. Oltre alle connessioni virtuali, che rappresentano una grande ricchezza, risulta evidente anche la necessità di luoghi di incontro più tradizionali in cui vivere l’esperienza di comunità. Per questo le pubbliche amministrazioni sono chiamate a dare il proprio apporto.

Territorio, riqualificazione e rigenerazione

Numerose aree del nostre territorio sono purtroppo in uno stato di abbandono, disuso o rovina. Non si tratta, di certo, di un dato sconosciuto. Per fronteggiare questa situazione, alcuni strumenti della legge di Bilancio cercano di suggerire possibilità di cambiamento e opportunità per divenire “custodi della bellezza”, richiamando le parole della recente pubblicazione del Presidente di Labsus.
Per questo motivo, infrastrutture e beni immobili, in aree dimesse o in disuso, appartenenti alla pubblica amministrazione fanno da protagonisti nel comma 146 e seguenti. In questa sezione della legge, infatti, si promuovono interventi necessari alla rigenerazione, alla riqualificazione, all’infrastrutturazione e all’attrazione di finanziamenti privati per il rilancio economico. A supporto di tali interventi si prevede l’istituzione di un «Fondo per l’attrazione di investimenti in aree dismesse e per beni dismessi», con una dotazione di 36 milioni di euro per l’anno 2021, di 72 milioni di euro per l’anno 2022 e di 147 milioni di  euro per l’anno 2023. Per favorire forme di partenariato pubblico-privato, infatti, il comma 148 prevede che la pubblica amministrazione possa pubblicare avvisi inerenti a un determinato bene affinché vengano avanzate proposte di investimento da parte dei privati. Queste proposte verranno sottoposte a una valutazione che includerà l’analisi degli effetti economico-sociali e occupazionali sul territorio. L’obiettivo desiderato sarebbe, dunque, quello di creare reti di conoscenza e collaborazione da cui possano derivare sinergie e circoli virtuosi. Similmente, il prendersi cura delle aree italiane più sfavorite è ribadito anche nel comma 196 che prevede un «Fondo di sostegno ai comuni marginali» che vada a tutelare i comuni con carenze di attrattività e fenomeni di spopolamento a causa della ridotta offerta di servizi materiali e immateriali. Mediante questa misura si intende garantire la rinascita di aree del nostro Paese che ad oggi sono trascurate e difficilmente appetibili per nuovi abitanti e imprenditori.
Lo sguardo volge, successivamente, al territorio. Nei commi 188 e seguenti l’attenzione si focalizza su determinate regioni della penisola italiana. Viene infatti promossa la costituzione di «Ecosistemi dell’innovazione» all’interno di territori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’obiettivo è quello di promuovere e favorire lo svolgimento di attività di formazione, ricerca multidisciplinare e creazione di impresa attraverso la riqualificazione o la creazione di infrastrutture materiali e immateriali. L’investimento, proposto dal Ministero per il Sud e la coesione territoriale e approvato, prevede che siano assegnate risorse nel limite massimo di 50 milioni di euro per ogni anno del triennio 2021-2023. Lo sviluppo socio-economico primeggia anche nei commi successivi (191-193). Per far fronte agli eventi sismici del 24 agosto 2016, 100 milioni di euro vengono destinati alla sottoscrizione di uno specifico contratto istituzionale di sviluppo nelle regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Tutela dell’ambiente

La transizione verde italiana è inclusa tra i principali obiettivi della finanziaria 2021. Si prevede, infatti, ai commi 566 e seguenti, l’istituzione di una «Fondazione per il futuro delle città» finalizzata al progresso della ricerca e dell’alta formazione su soluzioni vegetali. Al fine di avviare l’attività è predisposto un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2021 e di 3 milioni di euro annui per gli anni 2022 e 2023. Le risorse afferenti a questa fondazione potranno di conseguenza derivare sia da soggetti pubblici sia da soggetti privati. La fondazione potrà anche disporre di beni immobili del demanio e del patrimonio disponibile dello Stato concessi in uso anche gratuito.
Sempre nell’ambito della tutela ambientale numerosi altri commi della legge 178/2020. Per brevità, ne citiamo alcuni. Innanzitutto, al comma 757, viene istituito il «Fondo per il recupero della fauna selvatica» a supporto di associazioni riconosciute che operano in questo ambito. Anche l’educazione ambientale è oggetto di investimenti (comma 759). Trasmettere conoscenza, e di conseguenza consapevolezza, alle generazioni più giovani significa senz’altro investire sui futuri cittadini adulti di domani.
Anche la produzione di rifiuti di imballaggio rappresenta un tema affrontato dalla legge di Bilancio 2021. Si opta per un sistema che favorisca, tramite il vuoto a rendere, il riutilizzo degli imballaggi. In ognuno degli anni 2021-2022, è prevista la dotazione di 5 milioni di euro da cui attingere per corrispondere un contributo economico a fondo perduto di 10 mila euro per ogni attività che introduca per la vendita il sistema del vuoto a rendere. Chi usufruirà di questo sistema, oltre a fare bene all’ambiente (e all’intera collettività) si vedrà riconosciuto un abbuono pari al 25% del prezzo dell’imballaggio.

Conclusione

L’analisi presentata non ha certamente carattere esaustivo. Piuttosto, l’obiettivo consisteva nel cercare di mettere in luce aspetti strettamente connessi alla sussidiarietà orizzontale, ai cittadini attivi e al “prendersi cura”. L’augurio è che questo breve commento possa aver evidenziato che, nella miriade di obiettivi e previsioni della legge n. 178 del 30 dicembre 2020, non mancano temi strettamente connessi ai valori a cui Labsus si dedica, sperando che ciò serva per continuare a sostenere una rivoluzione culturale che coinvolga sempre più cittadini.

Immagine di copertina: Pixabay