Il comune di Brindisi riconosce la funzione sociale del verde cittadino come luogo di coesione e socialità, intendendo valorizzare spazi pubblici attraverso il sostegno a diverse forme di cura, tutela e partecipazione attiva della cittadinanza, riconfermando così la centralità dei beni pubblici come beni comuni e come motore di identità della comunità cittadina di riferimento. Dopo un lungo percorso di co-progettazione avviato in seguito alla pubblicazione dell’avviso “Parchi Bene Comune” nello scorso ottobre, è stato approvato un Patto di collaborazione tra l’amministrazione comunale di Brindisi e la cooperativa di comunità Legami di Comunità, neonato collettivo di singoli cittadini, associazioni sportive, culturali e sociali, istituti scolastici e parrocchiali, che si impegna nella gestione condivisa per la cura e la manutenzione degli spazi e degli immobili interni al Parco Buscicchio, nel quartiere periferico di Sant’Elia.
Agire un sogno civico per la memoria di un luogo
L’incipit è un sogno: quello di Paola, che vuole restituire al quartiere e alla città intera quell’area che ha vissuto e abitato fin da piccola, un’area verde in stato di abbandono per molti anni, quando non temporaneamente affidata a gestioni non finalizzate all’interesse generale di una comunità. Per Paola, oggi vicepresidente della cooperativa di comunità e anche responsabile del servizio di rinforzo scolastico presso l’ex biblioteca interna al parco, il primo passo per abitare un luogo a lei caro è prendersene cura, così che, per agire il suo sogno, si è impegnata con altri, anche porta a porta, per coinvolgere gli abitanti del quartiere in quel lungo processo di engagement e di partecip-azione democratica che, in un primo momento, ha portato un gruppo di cittadini volontari alla costituzione di un Comitato di quartiere. Il sogno di Paola Meo, di Michele Pignatelli, di Daniele Guadalupi (solo tre dei componenti attivi della cooperativa neonata) è legato alla memoria che le persone hanno di un luogo, che, prima del disuso e dell’incuria, era cuore pulsante di un quartiere periferico e crocevia di storie tra via Mantegna e via Caravaggio, a Brindisi. Portare il cambiamento nella pratica quotidiana non è stato facile, perché alcuni non volevano quel cambiamento o semplicemente alcune realtà non hanno avuto l’intuizione di prevedere un futuro diverso. Il processo di capacitazione di un territorio e la sussidiarietà orizzontale come pratica per ri-conoscere beni comuni si nutrono di fiducia relazionale e di responsabilità condivisa dei soggetti di una comunità che cura quei beni, curando se stessa. L’attivazione di una rete protagonista di esperienze dal basso ha portato alla nascita della cooperativa di comunità all’interno di un percorso trasparente e inclusivo, con la volontà sistemica di superare la frammentarietà delle attività precedenti, l’abbandono e talvolta gli atti di vandalismo e di incuria e, con l’obiettivo di valorizzare un’ area che è l’unico parco cittadino che unisce al suo interno area verde, parco giochi e attività sportive, garantendo la sua fruibilità ad una comunità educante e responsabilmente abitante.
Quei sedili colorati di relazioni in via Mantegna
Al centro del Parco Buscicchio sono riconoscibili dei gradoni di cemento, come scranni investiti della speciale funzione sociale di catalizzatori delle relazioni già vissute, di quelle resilienti in corso durante questo periodo pandemico, e di quelle ancora tutte da vivere. Sono gradoni di cemento straordinariamente colorati dal laboratorio di street art partecipato, un intervento realizzato all’interno del più ampio progetto partecipativo nell’ambito del Programma ‘Puglia Partecipa’ introdotto dalla L.R. 28/2017 ‘Legge sulla partecipazione’. Quei gradoni sono il simbolo della sfida di un contesto periferico, dove l’urgente contrasto alla povertà educativa ha messo in funzione una rete strategica di risorse formali e informali sul territorio, coinvolgendo Labsus, il MoVi, l’Istituto Comprensivo Sant’Elia-Commenda di Brindisi, altre associazioni sul territorio e singoli cittadini in un’esperienza rigenerante e rigenerativa, sul modello replicabile ed efficace delle scuole aperte partecipate.
Nella lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, acutizzate in questo lungo periodo pandemico, per tutti i ragazzi che sperimentano nuove forme di metodologia didattica e per tutti i ragazzi che vivono, la strada le attività educative e formative attive di rinforzo scolastico rappresentano un punto di riferimento rilevante che non si ferma, grazie al sostegno di operatori sociali e psicologi, all’interno di una globale presa in carico dei minorenni, che propone oltre al servizio di rinforzo scolastico, anche percorsi di educativa di strada, laboratori creativi, laboratori di pregrafia e di prescrittura insieme a servizi di mediazione territoriale in collaborazione con l’U.S.S.M., l’Ufficio di servizio sociale per minorenni. In questa sfida aperta, in cui la priorità è trovare strade percorribili per mantenere i legami di comunità, il primo servizio fondamentale offerto nel parco dalla cooperativa di comunità è il rinforzo scolastico, perché restare accanto agli studenti quotidianamente è determinante.
La collaborazione è contagiosa e moltiplica i germi della fiducia, della cura e della responsabilità condivisa
L’Amministrazione condivisa del Parco Buscicchio e degli immobili siti al suo interno – relativamente alle attività e agli interventi concordati in fase di co-progettazione – prevede diverse forme di azione pubblica e privata, valutando intervento diretto dell’amministrazione, impegno a titolo volontario, promozione di servizi a bassa soglia e forme di imprenditoria sociale volte alla creazione di inclusione sociale, al fine di garantire la sostenibilità dei percorsi congiuntamente concordati e la creazione di occupazione.
Insieme ai servizi educativi già indicati, sono varie le attività proposte all’interno del Parco e sono diverse le occasioni di incontro e gli spazi di prossimità per la pratica dello sport inteso come bene relazionale e collante sociale, rendendo a tutti accessibile e praticabile il tennis popolare e il calcio sociale nei campi adibiti interni, il tiro con l’arco, il pugilato nella palestra coperta in uno degli immobili interni e ancora, volley e rugby, ginnastica ritmica e artistica, a confermare l’area come centro polisportivo e aggregativo fruibile da tutti i cittadini.
La Casa di quartiere, all’interno del parco, coordina azioni di facilitazione, di attivazione e stimolo di esperienze di cittadinanza attiva e di portineria, e sportello di consulenza legale gratuito o semplice sportello di iscrizione alle attività in essere nel parco.
Seppur con alcune attività sospese, alcune mai partite e con altre ridotte a causa dell’attuale stato di emergenza, la Cooperativa non ha abdicato alla sua mission, e nel pieno rispetto della vigente normativa di contenimento del contagio da Covid-19 gli operatori – spesso a titolo volontario – proseguono il loro impegno. Il risultato è una proposta considerevole per l’impatto sulla comunità di riferimento, in cui si evidenzia come rilevante e insostituibile sia il ruolo del Terzo Settore: oggi più di ieri è decisivo riuscire a tenere in piedi le relazioni, come sostiene Maria Teresa Contaldo, anche lei socia attiva della cooperativa.
L’immaginazione collaborativa per il benessere diffuso di una comunità
Il punto focale della politica collaborativa è la cura delle relazioni di prossimità, trovando gli strumenti necessari e adeguati per la co-produzione di soluzioni responsabilmente pensate per la cura condivisa di spazi e luoghi, per la valorizzazione e l’uso sostenibile delle risorse locali.
I ragazzi della cooperativa Legami di comunità si impegnano a creare valore con il dialogo e con l’azionariato attivo, promuovendo un cambiamento positivo a partire dal riconoscimento di Parco Buscicchio come centro aggregativo, polisportivo e potenziale punto di riferimento non solo per gli abitanti del quartiere, ma anche per i cittadini di Brindisi e per chi viene da fuori città. Parco Buscicchio inizia così ad essere riconosciuto come un bene comune.
In linea con l’intento di prendersi cura dei luoghi e delle persone che li abitano attraverso la creazione di percorsi di inclusione e di occupazione, si pone l’ampliamento dell’offerta dei servizi interni al parco: l’allestimento completo della biblioteca, la prossima implementazione di un servizio di consulenza fiscale e di un presidio socio-assistenziale, ma anche la possibilità di pratiche di benessere e mindfulness in un luogo che aspira ad essere percepito come spazio di prossimità sicuro ‘a kilometro zero’.
Questa è la storia di Legami di comunità, una delle poche cooperative di comunità che ha sottoscritto un Patto di collaborazione. Questo dispositivo giuridico è utilizzato per restituire la memoria − dalla quale ripartire − di un luogo alla sua comunità e per realizzare iniziative ed esperienze concrete per il cambiamento, generando un importante effetto leva in grado di agire da moltiplicatore e incubatore di altri progetti, innescando ulteriori impegni sostenibili di gestione condivisa per il benessere diffuso di un quartiere e di tutta la comunità.
Foto di copertina: La giostrina per i disabili, parco giochi inclusivo (Fonte: Claudia Ferrari)
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