Fare rete per la tutela dei Beni comuni

Nell’ultimo anno Labsus ha aumentato gli sforzi per la creazione di una Benicommunity nel nord-ovest, attraverso un percorso di costruzione di una comunità che vede coinvolto un numero crescente di comuni impegnati nell’amministrazione dei propri territori in modo condiviso e partecipato e interessati allo scambio di buone pratiche. In seguito ai primi incontri di Chieri e Collegno, che hanno visto le amministrazioni confrontarsi e dialogare sui temi riguardanti l’Amministrazione condivisa dei Beni comuni, è emersa la necessità dai partecipanti di approfondire specifici temi riguardanti la gestione dei Patti di collaborazione all’interno degli uffici comunali (come gli aspetti legati alla sicurezza, alle assicurazioni, a norme da rispettare ecc).

La terza tappa della Benicommunity

Per rispondere a questa esigenza, martedì 21 settembre, in collaborazione con la Scuola di Amministrazione del Comune di Genova, unitamente all’ufficio Formazione della Città Metropolitana di Genova e grazie al sostegno di Compagnia San Paolo, abbiamo organizzato una formazione online rivolta ai comuni del nord-ovest per trattare un tema di crescente importanza: “L’Amministrazione condivisa in relazione agli adempimenti amministrativi necessari per favorire la collaborazione tra cittadini e amministrazione”.
All’evento di formazione online, ospitato dal Comune di Genova, hanno preso parte circa 20 enti (10 nuovi rispetto agli scorsi incontri) tra Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta, per un totale di 60 partecipanti tra cui sindaci, assessori, consiglieri comunali, dirigenti e funzionari, tutti accomunati dall’interesse verso l’Amministrazione condivisa dei beni comuni.
La mattinata formativa, introdotta da un saluto del Direttore Generale del Comune di Genova, Pasquale Criscuolo, e moderata da Elena Maranghi (Funzionaria Direzione Rigenerazione urbana – Urban Center e Centro storico del Comune di Genova), ha visto come protagonisti, che hanno portato le loro esperienze e nuovi spunti: Luca Dolmetta (Direttore Rigenerazione urbana – Urban Center e Centro storico del Comune di Genova), Gregorio Arena (Presidente emerito di Labsus), Donato Di Memmo (Responsabile dell’ufficio terzo settore e promozione della cittadinanza attiva del Comune di Bologna), Pasquale Bonasora (Presidente di Labsus, esperto di coprogettazione e referente Labsus per i Patti di collaborazione) e Ianira Vassallo (Docente e ricercatrice in progettazione urbana e territoriale presso il Politecnico di Torino – membro di Labsus).

L’Amministrazione condivisa per il Comune di Genova

Il tema dell’Amministrazione condivisa si è coerentemente inserito nel quadro di uno dei principali ambiti di azione della Scuola di Amministrazione del Comune di Genova. Nello specifico, questa formazione si inserisce in un più ampio programma di seminari ed eventi pubblici con il fine di diffondere buone pratiche e progetti innovativi inerenti a questo tema.
Per la direzione Rigenerazione Urbana è intervenuto Luca Dolmetta, che ha presentato il nuovo Piano integrato per il recupero, la rivitalizzazione e la valorizzazione del centro storico di Genova (Piano Caruggi). Il messaggio che ha voluto trasmettere testimonia la volontà del Comune di Genova di mettere in pratica un piano integrato che cerca di utilizzare le infrastrutture sociali come motore per la rigenerazione urbana. In questo modo la rigenerazione non si deve occupare esclusivamente delle azioni fisiche ma deve essere un metodo che vede il coinvolgimento di attori diversificati.

La capacità dell’Amministrazione di rinnovarsi parte dalla collaborazione con i cittadini

Dopo la presentazione di Gregorio Arena che ha introdotto i principi generali dell’Amministrazione condivisa è intervenuto Donato Di Memmo che ha portato come esempio il Comune di Bologna, la prima città ad aver sperimentato il Regolamento dei beni comuni. Come ha sottolineato, rispetto alle due funzioni di lavoro tradizionali della pubblica amministrazione se n’è aggiunta una terza: oltre ad emanare provvedimenti amministrativi ed erogare servizi, ora raccoglie, stimola e favorisce la collaborazione con i cittadini. Ci fa notare come, per far entrare questa nuova funzione nella vita quotidiana dell’amministrazione, i comuni debbano avere la possibilità di agire in autonomia, proprio come testimoniato dall’articolo 118 primo comma della Costituzione. D’altronde, il primo supporto di riferimento per la cittadinanza, per occuparsi di tutto ciò che non viene affrontato dagli altri livelli di governo, sono proprio i comuni.
Come può entrare questa nuova funzione nella vita quotidiana dell’azione amministrativa? Come ci ricorda Pasquale Bonasora, è necessario instaurare un riconoscimento reciproco con il cittadino, visto come un alleato e un partner e non come un concorrente.
Per fare questo, aggiunge Donato Di Memmo, la capacità di rinnovarsi delle amministrazioni sta nel coraggio di superare la rigidità e sperimentare nuove soluzioni, facendo un investimento in fiducia.

La tutela dei cittadini in fatto di sicurezza per le azioni di cura dei Beni comuni 

Il tema della sicurezza, durante la formazione, è stato approfondito attraverso diverse chiavi di lettura. In primis, come spiega Pasquale Bonasora, risulta necessario tutelare i cittadini nei luoghi dove si attivano, non solo fornendo loro le informazioni e le indicazioni per operare in sicurezza, ma anche i dispositivi di protezione per le azioni di cura dei beni comuni. In questo modo i contenuti essenziali in fatto di sicurezza vengono definiti in fase di coprogettazione e vengono inclusi nel documento del Patto di collaborazione, con la possibilità di aggiungere in corso d’opera più specifiche se necessario. Il tema della sicurezza per questo si differenzia dalle coperture assicurative pensate per gli iscritti all’albo dei volontari, totalmente dipendenti dalle decisioni dell’amministrazione che li indirizza sulle azioni da compiere, ponendosi quindi al di fuori della coprogettazione.
Inoltre, è emersa la necessità da parte delle amministrazioni di dotare i cittadini attivi, sia singoli che associati, di polizze assicurative: in questo caso le amministrazioni comunali si occupano di coprire dal punto di vista assicurativo le persone coinvolte, tutelando le singole persone.

Fiducia, coprogettazione e relazione sono la chiave dell’Amministrazione condivisa

Secondo Pasquale Bonasora, nell’Amministrazione condivisa sono centrali principalmente tre aspetti: fiducia, coprogettazione e relazione. Quello della sicurezza, come detto precedentemente, è un tema centrale in fase di coprogettazione: quest’ultima diventa la chiave per semplificare i processi amministrativi che accompagnano e costruiscono la relazione e la fiducia tra cittadini e amministrazione. Il patto di collaborazione, in quest’ottica, non può essere un atto amministrativo che si aggiunge agli atti ordinari di una pubblica amministrazione, bensì un arricchimento. Anche le questioni legate alla sicurezza e alle coperture assicurative sono uno strumento utile per permettere alle amministrazioni di gestire questi tipi di processi e possono essere interpretate attraverso una chiave di letteratura che mette al centro la relazione con i cittadini. 

I prossimi passi nel nord-ovest

Per concludere, come ha illustrato Ianira Vassallo, questa rappresenta solo una tappa di un percorso che coinvolge i comuni del nord-ovest. Lo scambio di saperi e buone pratiche che si è creato durante la formazione ci ha lasciato con molte risposte e ancor più domande, che abbiamo intenzione di approfondire nei prossimi mesi, per stimolare il dibattito e costruire, insieme, una rete sempre più allargata. Le domande a cui continueremo a provare, insieme ad altri partner ed esperti, a dare risposte concrete sono numerose: come la macchina amministrativa si modella intorno ai Patti di collaborazione? Come comunicare il nuovo strumento dei Patti di collaborazione ai cittadini? Come informare i cittadini degli altri Patti di collaborazione presenti sul territorio? Come i beni immateriali rientrano nelle dinamiche di Amministrazione condivisa? E ciò con la prospettiva che questa necessaria collaborazione fra cittadini e amministrazioni possa entrare sempre più nel vocabolario ordinario delle nostre città.

Foto di copertina: Evoluzione della Benicommunity

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