A Collegno (TO), un gruppo di genitori si prende cura delle infrastrutture digitali scolastiche, costruendo così la comunità e rafforzando le relazioni

Sono chiamati “Genitori Digitali” i cittadini attivi che, a Collegno, il 25 ottobre 2021 hanno firmato un Patto di collaborazione: 8 papà dell’I.C. Marconi che hanno formalizzato il loro impegno a prendersi cura delle risorse e infrastrutture informatiche con particolare attenzione al supporto alle famiglie e alle bambine e bambini nell’educazione agli strumenti digitali.

Mettere a disposizione capacità, creando relazioni: come nasce un Patto

Il Patto affonda le sue radici già nel 2015. In quegli anni, la spinta verso la digitalizzazione degli strumenti didattici ha avuto un forte impatto sul rinnovamento dell’infrastruttura scolastica. Tuttavia, i finanziamenti non sono stati sufficienti per fornire strumenti adeguati al numero di studenti e la loro manutenzione era, ed è ancora, un problema. Inoltre gli stessi docenti spesso non avevano dimestichezza con i devices. Rispetto a questa situazione, alcuni genitori che lavoravano nel campo dell’informatica, si resero spontaneamente disponibili a supportare la scuola e, nei ritagli di tempo, si coordinavano tra loro e alcuni insegnanti di riferimento per sopperire ai bisogni del momento: sistemazione di pc e LIM, “formazione” ai docenti, recupero di vecchi devices, installazione di software liberi come Ubuntu Linux e corsi di alfabetizzazione digitale.
Nel tempo il gruppo è aumentato grazie al passaparola, divenendo sempre più attivo. Ogni genitore si spendeva secondo le proprie capacità e competenze professionali. Tuttavia, a volte ci si scontrava con problemi burocratici, come l’accesso a scuola senza copertura assicurativa o le relazioni con il Comune, proprietario dell’immobile.

Installazione di alcuni software da parte dei “Genitori digitali”

Un Patto per la cura di un bene immateriale: la digitalizzazione degli strumenti didattici della scuola

Collegno ha una lunga tradizione di Patti di collaborazione stipulati con le scuole, soprattutto per la manutenzione e la cura degli spazi scolastici.
Uno dei genitori, Enzo Lupoli, aveva già collaborato attivamente ad altri Patti che prevedevano la manutenzione e l’imbiancatura delle aule. Da qui, la sua proposta di provare a co-progettare insieme un Patto di collaborazione che fosse di sostegno alla rete di attori che si stavano già prendendo cura di un bene comune come gli strumenti didattici digitali della scuola. Bene comune inteso non solo rispetto alla sua infrastruttura fisica, ma anche rispetto alla formazione dei docenti e alla cura delle relazioni che questo bene sottende, come quelle tra i “genitori digitali”, gli insegnanti e il dirigente, ma anche con i bambini e le bambine e loro famiglie che, in particolar modo con l’arrivo della pandemia, necessitano di aiuto per l’uso degli strumenti digitali.
La co-progettazione del Patto non è stata sempre semplice, non tutti i genitori conoscevano l’Amministrazione condivisa e temevano che la stipula del Patto potesse burocratizzare e irrigidire la loro partecipazione. La tenacia del Gruppo Beni comuni del Comune di Collegno ha però supportato il coinvolgimento e il dialogo tra tutti gli attori: il nuovo dirigente scolastico Giovanni Rossetti, alcune docenti e i genitori. Coinvolgimento supportato anche dall’Accordo triennale Scuola Città, fortemente voluto dall’assessora Clara Bertolo, approvato a giugno 2021, che cita il Patto di collaborazione come strumento fondamentale e risorsa per la collaborazione tra scuola, ente locale, Terzo settore e cittadini attivi.

Installazione di alcuni software da parte di un componente del gruppo dei “Genitori digitali”

Un nuovo inizio

Con il Patto, i “genitori digitali” riaffermano e formalizzano il loro impegno a prendersi cura dell’infrastruttura digitale dell’intero istituto comprensivo Marconi – che comprende cinque materne, tre primarie e una secondaria inferiore – ma anche, e soprattutto, della rete di relazioni a sostegno dei bambini e delle loro famiglie.
«C’è molto da fare, ci vorrà del tempo e ci sono molte aspettative», ci dice un altro genitore, Luca Monteriso, «ma il fatto che i Genitori digitali siano diventati un Patto di collaborazione ci permette di sperare che possa crescere, coinvolgendo anche altre scuole». È, quindi, un nuovo inizio da affrontare nella propria comunità scolastica, ma con lo sguardo anche oltre, verso la città intera.

Foto di copertina: alcuni componenti del gruppo dei “Genitori digitali”
Ringraziamo per le foto gli stessi Genitori digitali!