La seconda edizione di "Dal Regolamento dell'Amministrazione condivisa all'ufficio dei beni comuni" non è solo una testimonianza della pratica dell'Amministrazione condivisa a Livorno, ma è anche un'attenta riflessione sugli ostacoli che questo modello ancora incontra per trovare adeguate soluzioni

Circa un anno fa, il 12 aprile 2021, la sezione Ricerche di Labsus pubblicava il primo contributo dei “Saggi”, quello su “I Beni Comuni: dal Regolamento per l’amministrazione condivisa all’Ufficio beni comuni”, scritto da Massimo Mannoni.
Il lungo saggio fotografava il cambiamento in atto nella nostra società riguardo al rapporto tra cittadini e istituzioni, commentando il cambiamento di prospettiva che è stato possibile sul piano operativo proprio grazie al Regolamento e ai Patti di collaborazione per la cura dei beni comuni. Peraltro, il contributo registrava anche il mutamento di attitudine nelle relazioni tra amministrati e amministratori, in precedenza tradizionalmente contrapposti e oggi invece alleati nel perseguire insieme l’interesse generale.
In concreto, nel suo contributo, Mannoni raccontava la propria esperienza ventennale nel Comune di Livorno, prima, con ruoli di responsabilità in vari uffici, infine come Garante della partecipazione e comunicazione per gli atti di governo del territorio, ma soprattutto come coordinatore del gruppo di lavoro per la redazione del Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni e quindi dell’Ufficio preposto a darne attuazione. Veniva riportata una testimonianza diretta, nella posizione di funzionario, di questa trasformazione, verificatasi nel suo Comune. Una testimonianza importante che valeva la pena raccontare e far conoscere, perché dimostrava il cambio di passo nel rapporto tra istituzioni e cittadinanza e confermava il mutamento di prospettiva e le grandi opportunità trasformative che l’Amministrazione condivisa aveva offerto per ripensare le relazioni sociali e politiche.

Perché una seconda edizione?

Oggi pubblichiamo la seconda edizione di questo importante lavoro, rivisto e allargato che, oltre a confermare questa tendenza, pone in evidenza tutta una serie di aspetti nuovi e di criticità emerse nel corso di una lunga serie di incontri con i diversi soggetti chiamati in causa dall’Amministrazione condivisa. Mannoni suggerisce alcune vie da percorrere per ovviare a quelli che potrebbero essere gli ostacoli sul cammino dell’Amministrazione condivisa, in particolare sul piano della sicurezza. Riportiamo di seguito l’introduzione dell’Autore alla seconda edizione del suo corposo lavoro.

“Questa seconda edizione è integrata ed aggiornata in esito alle esperienze maturate negli ultimi tre anni (da fine 2019 al 2022) nel corso di incontri con enti locali, associazioni e cittadini oltre che in esito a convegni e seminari. Particolare attenzione è stata dedicata alla ‘Sicurezza e responsabilità tenuto conto che molte volte, troppe, queste tematiche rappresentano un ostacolo per una più ampia adozione e attuazione del Regolamento sui beni comuni. Ulteriori riflessioni e considerazioni sono state aggiunte agli argomenti già presenti nella prima edizione: assicurazione dei volontari, contributi economici e trattamento dei dati personali.
Nel momento in cui terminiamo questa seconda edizione il Mondo sta vivendo una crisi dagli esiti incerti per la guerra tra Russia e Ucraina, ancora più drammatica dell’emergenza pandemica, con rischi per la sopravvivenza di ogni forma di vita sulla Terra.
Può apparire riduttivo parlare di beni comuni come edifici da valorizzare, aiuole o giardini da curare in giorni in cui non sappiamo quale sarà il destino del bene più prezioso che abbiamo e che si chiama ‘Vita’.
La speranza è che la ragione prevalga sugli interessi individuali, sull’orgoglio personale, che ognuno faccia un passo indietro e si fermi a guardare i volti dei bambini che fuggono dalla guerra, da ogni guerra, portandosi dietro il loro orsacchiotto di peluche o il loro piccolo animaletto da compagnia. E talvolta portandosi dietro il nulla se non la paura. Se la ragione prevarrà, come auspichiamo, allora prendersi cura di quei beni comuni di cui parliamo da anni avrà ancora più senso e sarà ancora più necessario prendersene cura per creare alleanze e amicizie che vadano oltre ogni confine geografico o politico”.

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Foto di copertina: Stephanie Ecate su Unsplash