In continuità con le innovazioni amministrative avviate dal Comune di Bologna, nasce il nuovo Patto per l’Amministrazione condivisa tra il Comune, il Terzo settore e le reti civiche cittadine. Il Patto è il risultato finale del percorso “Un patto con il Terzo Settore”, il laboratorio civico avviato lo scorso febbraio.
Che cos’è e come nasce?
Dal comunicato del Comune di Bologna si apprende che il nuovo Patto per l’Amministrazione condivisa entrerà in vigore fin da subito. Frutto del percorso laboratoriale “Un patto con il Terzo Settore”, iniziato a febbraio 2022 e promosso dal Comune di Bologna e dal Forum Terzo Settore con il supporto di Fondazione Innovazione Urbana, il nuovo Patto ha quale principale obiettivo quello di siglare un’alleanza strategica tra pubblica amministrazione, enti del Terzo settore e reti civiche cittadine, creando così un sistema di governance permanente in grado di dare risposte e creare sviluppo nella fase post-pandemia.
Il lungo percorso che ha portato alla firma del nuovo Patto ha coinvolto oltre 500 tra cittadini e cittadine, dei quali circa 350 in rappresentanza di soggetti civici e del Terzo settore. In particolare, la partecipazione è stata promossa attraverso la realizzazione di 7 focus group tematici ad invito, 2 assemblee pubbliche, 6 laboratori nei quartieri e un Quaderno degli attori, cioè uno spazio digitale per raccogliere anche in forma scritta osservazioni sul documento del Patto. Fondamentale il supporto Comitato scientifico di garanzia presieduto da Riccardo Prandini dell’Università di Bologna, con il compito di supervisionare e indirizzare scientificamente i lavori secondo le indicazioni della riforma del Terzo Settore.
Le principali novità
Tra le principali novità introdotte dal Patto troviamo: la creazione di un Osservatorio permanente di confronto sull’Amministrazione condivisa; la sottoscrizione da parte dell’amministrazione comunale, degli enti del Terzo settore e delle reti civiche di Bologna di tre tipologie differenti di impegni condivisi, ossia gli impegni di processo, gli impegni di attuazione e, infine, quelli trasversali. Altre novità concernono la modifica dello statuto del Comune di Bologna, che riconosce la programmazione e la progettazione condivise come strumenti primari della relazione tra amministrazione e soggetti civici, e la creazione di un’unica cornice normativa per l’Amministrazione condivisa che comprende tutti i soggetti, le forme di sostegno e di collaborazione civica previste. Un’importante novità, inoltre, riguarda il superamento del requisito dell’iscrizione nell’elenco delle libere forme associative, che amplia il novero dei soggetti, riconoscendo il valore di tutti i soggetti, anche quelli meno strutturati, nello sviluppo futuro della città e garantendo loro il necessario sostegno. Infine troviamo sia il rafforzamento dell’uso di immobili e spazi pubblici come forma di sostegno alla realizzazione di progetti secondo il principio dell’uso condiviso, sia l’allargamento delle forme di sostegno a favore della collaborazione civica, ad esempio: concessione di immobili e spazi, percorsi di formazione e affiancamento, promozione dell’autofinanziamento, esenzioni e agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, lavoro di pubblica utilità, servizio civile, tirocini, contributi.
Prossimi passi
Il nuovo Patto per l’Amministrazione condivisa entrerà in vigore fin da subito attraverso delibera di Giunta mentre contestualmente verrà avviato l’iter in Consiglio comunale per l’adozione del nuovo Regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, che supera quello del 2014. Inoltre, a novembre verrà realizzato un evento di presentazione dei due strumenti, aperto a tutto il mondo del Terzo Settore e alle realtà civiche cittadine, durante il quale verranno illustrate le modalità di adesione e sarà possibile partire con le sottoscrizioni del Patto.