Era il 7 aprile del 2022 quando l’VIII municipio romano firmava il primo Patto di collaborazione della Capitale. Oggi, a poche settimane dalla tanto attesa approvazione del Regolamento per l’Amministrazione condivisa e la cura dei beni comuni del comune di Roma, torniamo a raccontarvi del primo Patto di Roma, con l’augurio che possa essere un esempio e un incentivo per tutti i cittadini di Roma che finalmente possono, anche loro, firmare Patti di collaborazione di ogni tipo e non più solo per le aree verdi.
Molto più di un campetto
Il Playground Roma 70, conosciuto anche come ‘il campetto di Piero’ in onore di Piero, proprietario di un bar di zona che, già molto prima dei Patti di collaborazione, gestiva e si prendeva cura di questo spazio, oggi rappresenta il cuore del quartiere.
Roma 70, un’area urbana dell’VIII Municipio romano, non ha una vera piazza di quartiere ma per tutti questo campetto su via di Grotta Perfetta è sempre stato il punto di aggregazione. Tra l’altro è situato tra la chiesa e la scuola materna, un vero punto strategico e quindi luogo di incontro per tutti, non solo per i giovani amanti dello sport. Quest’area ludica e sportiva è stata ristrutturata a seguito di una richiesta specifica dei cittadini, avanzata in particolar modo dal Comitato di Quartiere Grotta Perfetta e inserita quindi nell’ambito del bilancio partecipativo 2020. Dopo anni dedicati ai lavori e alla ricerca di un ente gestionale, la riapertura è stata possibile grazie alla firma del Patto di collaborazione. Con il Patto si è potuto assistere ad un vero rinnovamento del campetto che ha prodotto un impatto più che positivo: allenamenti e partite di basket, tornei di volley, eventi di beneficenza, feste per bambini, il campetto è sempre frequentato e chi lo frequenta si impegna a mantenerlo accogliente e funzionante.
Rapporto tra associazioni: l’obiettivo che unisce
Il 7 aprile 2022, in assenza del Regolamento sull’Amministrazione condivisa, il Patto di collaborazione è stato approvato in forza di quel famoso articolo 11 del regolamento sul verde urbano, tra l’VIII Municipio e cinque associazioni territoriali: Sport Lab A.P.S, Nessun dorma A.P.S, Associazione genitori scuole municipio 8 Roma, Associazione sportiva KK eur volley e il comitato di quartiere Grotta Perfetta.
Queste associazioni hanno deciso di unire le loro forze per far sì che il Campetto di Piero sia sempre un luogo attivo. Per capire meglio come si siano organizzate all’atto pratico per perseguire questo obiettivo, abbiamo parlato con Andrea Benenati, membro del Comitato di Quartiere. Per prima cosa ci dice che all’indomani della sottoscrizione del Patto è stata attivata una chat WhatsApp per poter comunicare in modo più veloce e circolare e potersi meglio organizzare e coordinare sugli interventi da fare. Una delle azioni previste dal Patto è quella della piccola manutenzione, o come preferiamo dire noi di Labsus, piccole azioni di cura, come la pulizia ordinaria del campo o la riparazione degli arredi, che viene svolta non solo dai membri delle associazioni che hanno sottoscritto il Patto, ma da tutti quelli che frequentano il playground, soprattutto giovani, perché questo campetto è prima di tutto un bene comune. Anche gli eventi vengono organizzati con spirito di collaborazione, senza la rigidità di un calendario fisso – ci dice Andrea – semplicemente un’associazione propone un evento e tutte aiutano nell’organizzarlo, cercando di darsi spazio in modo equilibrato. Ogni associazione ha anche la sua peculiarità, c’è chi si occupa dello sport, chi organizza eventi di vario genere e chi coordina le giornate e gli interventi di cura e pulizia. Lo spirito – continua Andrea – è quello di una collaborazione tra amici dove tutti hanno lo stesso obiettivo.
Rapporto con l’Amministrazione: spunti di miglioramento
Gli amministratori dell’VIII municipio sono stati indubbiamente coraggiosi e lungimiranti utilizzando per primi uno strumento per certi versi ancora sconosciuto a Roma, e potendo adesso raccogliere per primi i frutti di questa buona semina. Collaborare con i cittadini funziona. Lo dimostrano i campetti sempre pieni di ragazzi e ragazze che giocano a basket o a volley, lo dimostrano i bambini nell’area giochi e i loro genitori felici di poterli far giocare lì, lo dimostra la partecipazione dei cittadini ai vari eventi che vengono organizzati dalle associazioni e lo dimostra il fatto che questi spazi ora sono più puliti e curati. Questo è dovuto non solo al fatto che AMA ha accolto la richiesta di posizionare nuovi bidoni che vengono regolarmente svuotati come previsto dal Patto, ma è dovuto soprattutto al fatto che questo luogo è raramente oggetto di incuria o atti vandalici di qualunque genere. Anzi, spesso è il luogo dove i ragazzi si organizzano per colorare le panchine o montare un nuovo canestro.
Collaborare con i cittadini funziona e allora le Amministrazioni devono in qualche modo rinnovarsi per stare al passo dei cittadini e non deluderli. Ciò che spesso manca, e che anche le associazioni del playground Roma 70 hanno evidenziato, è l’assenza di un referente del municipio con cui dialogare. Questa purtroppo è una mancanza comune a molte amministrazioni e le cause possono essere diverse, spesso riconducibili a carenze di budget e/o personale amministrativo. Sarebbe però auspicabile avere una persona di riferimento a cui poter comunicare tempestivamente gli interventi da fare senza dover assistere ai lunghi rimbalzi di competenze che spesso spengono l’entusiasmo. Ad esempio, le associazioni aspettano da tempo che i campi vengano dotati dei pali di illuminazione pubblica, come previsto dal Patto, per permettere alle persone di poter usufruire di quegli spazi anche la sera. Ad oggi l’installazione non è stata possibile, ma con l’avallo dell’Ufficio Tecnico Municipale, nel frattempo, si è optato per una soluzione provvisoria installando dei pali fotovoltaici. Rimaniamo in attesa di un contatto più diretto con l’Amministrazione e maggior dialogo per avere risultati migliori, dice sempre Andrea Benenati.
Bilancio annuale
Chiediamo ad Andrea anche un parere sull’utilizzo del Patto e un bilancio su questo primo anno, e lui ci dice che il bilancio è estremamente positivo in termini di partecipazione. I ragazzi sono entusiasti e hanno molte idee e soprattutto si organizzano da soli: noi facciamo i controlli e partecipiamo alla pulizia e manutenzione, siamo i ‘custodi del campetto’, ma sono i ragazzi che organizzano i tornei e le partite, e spesso invitano a giocare anche le squadre degli altri municipi. Abbiamo intervistato anche uno di questi ragazzi, Riccardo Corsi, che era presente il giorno dell’inaugurazione del campetto e della firma del Patto e che pochi mesi dopo quell’evento contattò alcuni dei ragazzi che già frequentavano il campetto – quando banalmente si scavalcava la rete e si andava a giocare – e che ha organizzato il primo torneo. Quell’iniziativa ebbe molto successo, il Presidente del Municipio e poi tutte le associazioni che hanno sottoscritto il Patto si sono messe in contatto con Riccardo per organizzare tanti altri tornei – tutti gratuiti – ci tiene a precisare Riccardo – dato che so che spesso per partecipare ai tornei viene richiesta una quota: per noi invece mantenerli gratuiti è importante. Qui però non si gioca solamente a basket o a volley, Riccardo ci racconta di ragazzi e ragazze seduti sugli spalti che chiacchierano, leggono o giocano a carte, ragazzi e ragazze che vanno lì semplicemente per stare insieme. Ed è così che la partecipazione è aumentata sempre di più e ad un anno dalla sottoscrizione del Patto – continua Riccardo – ci sono ragazzi che pian piano si stanno interessando sempre di più a ‘cosa c’è dietro’, cioè al Patto di collaborazione, e iniziano a chiamarmi per chiedermi di partecipare all’organizzazione degli eventi e non più solo per sapere quando ci sarà la prossima partita. I ragazzi e le ragazze tengono molto a questo campetto, lo difendono da chi non ne ha cura, intervengono in prima persona se c’è da aggiustare qualcosa: una volta – racconta Riccardo – si erano rotte delle reti e un ragazzo è andato subito a comprarle e le abbiamo montate. Avere la possibilità, grazie al Patto, di prendersi cura e gestire uno spazio così vissuto e amato, si rivela essere un presidio di educazione civica e avere un forte impatto educativo. È Andrea a sottolineare più volte quanto questo luogo, da quando viene gestito dalle associazioni e dai ragazzi che lo frequentano ogni giorno, sia difficilmente oggetto di atti vandalici o incuria, a dimostrazione che un Patto di collaborazione può funzionare anche da un punto di vista educativo.
Interessanti sono anche le reti di relazioni che i ragazzi hanno instaurato con altri campetti della città grazie ad un’App, Pick-Roll, che mappa tutti i campi da gioco di basket per sapere dove si svolgerà la prossima partita o trovare una squadra con cui allenarsi. Si è così creata una vera comunità in cui ci si scambiano anche idee e consigli e infatti, proprio in questi giorni, i ragazzi del playground Roma 70 e le associazioni stanno dando sostegno al nuovo Playground in via Malfante, dietro Piazza dei Navigatori a Roma, per la possibile firma di un nuovo Patto di collaborazione per la gestione del playground. Possiamo quindi parlare di una vera e propria forza generativa dei Patti.
Alla luce di tutto ciò, possiamo chiudere questo bilancio annuale con un segno positivo, anche se rimaniamo in attesa di riuscire ad avere presto l’illuminazione, che permetterebbe di organizzare tanti altri eventi, soprattutto nelle serate estive. Per il resto, ciò che le associazioni e i ragazzi del Playground Roma 70 si augurano per il futuro è di riuscire a prolungare nel tempo il Patto e mantenere sempre il luogo così vitale e pieno di energie.
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