In questo numero della rivista viene presentato il volume di Davide Dimodugno, dal titolo “Gli edifici di culto come beni culturali in Italia. Nuovi scenari per la gestione e il riuso delle chiese cattoliche tra diritto canonico e diritto statale”, nel quale l’autore intende fornire un quadro chiaro di come sia cambiata la visione degli edifici di culto nel nostro Paese, al punto tale che la dottrina prevalente arrivi a considerarli veri e propri beni culturali. Ma vediamo più nel dettaglio la presentazione che ne fa lo stesso autore.
Gli edifici di culto tra dimissione e dismissione
Il volume affronta i temi della gestione e del riuso degli edifici di culto e, nello specifico, delle chiese cattoliche, quali beni culturali di interesse religioso in Italia. Ricostruita la complessa disciplina sottesa alla “dimissione” – riduzione ad uso profano non indecoroso ex can. 1222 § 2 – e alla “dismissione” – trasferimento di proprietà – delle chiese, l’esposizione prosegue con la disamina di casi concreti di riuso, verificatisi nell’Arcidiocesi di Torino tra il 1978 e il 2019.
I patti di collaborazione come nuovi modelli di governance
Una volta inquadrati gli edifici di culto dimessi tra i beni comuni, si individuano nei patti di collaborazione, nella fondazione di partecipazione e nel trust i nuovi modelli di governance, inclusivi e sostenibili, che potranno trasformare questi immobili sovrabbondanti in una risorsa per lo sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità territoriali di riferimento.
Le motivazioni profonde del lavoro di ricerca
Il lavoro costituisce l’esito delle ricerche condotte tra il 2018 e il 2022 per il conseguimento del Dottorato di Ricerca in “Diritti e Istituzioni” presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, sotto la supervisione delle professoresse Ilaria Zuanazzi, Annamaria Poggi e Gabriella Margherita Racca. In particolare, la redazione del secondo capitolo, dedicato alla disamina di casi concreti di dimissione e di riuso, è stata possibile in virtù di una convenzione stipulata tra l’Università degli Studi di Torino e l’Arcidiocesi di Torino, che ha messo a disposizione del ricercatore l’elenco dei decreti di dimissioni emanati tra il 1978 e il 2019 tenuto dalla Cancelleria e i relativi fascicoli conservati presso l’archivio corrente dell’Ufficio Arte e Beni Culturali.
Lo studio di casi concreti per l’evidenza delle criticità e delle buone pratiche
Lo studio dei casi, oltre ad evidenziare criticità e buone pratiche, è stato fondamentale al fine di prospettare strumenti giuridici innovativi, come i beni comuni, la fondazione di partecipazione e il trust, volti ad affrontare il problema su una scala più ampia del singolo caso e a restituire questi beni alle comunità cristiane e all’intera società civile, per scopi di natura sociale e culturale compatibili con l’originaria destinazione culturale.
Per chi volesse approfondire, il volume è consultabile in formato open access sul sito della Collana dei “Quaderni del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino” e può essere gratuitamente e liberamente stampato e condiviso (Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale) cliccando su questo link.