Il corso di formazione per l’applicazione del Regolamento per la cura condivisa dei beni comuni

Si è appena concluso il primo corso di formazione sull’applicazione del Regolamento per la cura condivisa dei beni comuni e la scrittura dei Patti di Collaborazione organizzato dalla Scuola Capitolina di Formazione in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione  e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti. Rivolto esclusivamente al personale amministrativo di Roma Capitale, ha visto un’ampia partecipazione di dipendenti provenienti dai vari dipartimenti e dai 15 municipi di Roma.

Il primo modulo

Il corso si è svolto in modalità mista, due moduli on line di tre ore ciascuno e un incontro in presenza pensato come occasione di sperimentazione per la co-progettazione di Patti di Collaborazione.
Docenti del primo modulo di formazione on line, Gregorio Arena, fondatore di Labsus e  Donato Di Memmo, dirigente presso il Comune di Bologna.
Gregorio Arena ha introdotto l’amministrazione condivisa delineandone il percorso storico-giuridico per giungere ai principi generali, concludendo con la narrazione del lungo e travagliato percorso che ha portato all’approvazione del Regolamento a Roma nel maggio dello scorso anno. Si è inoltre soffermato sulla grande potenzialità della città, con centinaia di patti pronti a essere formalizzati, espressione di un grande patrimonio espresso dal capitale sociale rappresentato dai tanti cittadini e dalle associazioni e dai comitati che in ogni parte della città, dal centro alla periferia, chiedono di occuparsi di spazi pubblici e aree verdi.
La seconda parte del modulo è stata condotta da Donato Di Memmo che ha raccontato i dieci anni di sperimentazione dell’amministrazione condivisa a Bologna, prima città ad aver approvato il regolamento. Ha illustrato le difficoltà e le problematiche affrontate dal punto di vista amministrativo ma anche le grandi potenzialità espresse dai Patti di collaborazione per la cura della città.
L’interesse da parte dei partecipanti si è espresso attraverso le numerose domande giunte alla fine dell’incontro lasciando percepire non solo curiosità, ma anche volontà di approfondire la conoscenza di uno strumento così nuovo e innovativo per l’amministrazione di Roma.

L’aula del corso di formazione (fotografia di Elisabetta Salvatorelli)

Il secondo modulo

Il secondo modulo di formazione ha visto la partecipazione di Salvatore Monni, docente di economia presso l’università Roma Tre, attualmente dirigente presso l’Assessorato Partecipazione, e di Micol Ayuso, dirigente del dipartimento manutenzioni del Comune di Latina.
Salvatore Monni, è ideatore e autore con altri colleghi di Mapparoma, un progetto di studio che elabora mappe socio-economiche di Roma volte ad aiutare gli amministratori ad indirizzare le politiche e gli interventi sulla città. Nel corso del suo intervento ha illustrato alcune mappe utili alla comprensione della dimensione socio-culturale ed educativa della città.
Micol Ayuso dopo un’introduzione generale sugli strumenti di partecipazione utilizzati dalle amministrazioni comunali ha approfondito il percorso intrapreso dalla città di Latina in seguito l’approvazione del Regolamento per la cura condivisa dei beni comuni avvenuta nel 2017, soffermandosi in particolare sul progetto delle case di quartiere che sono state oggetto di Patti di collaborazione.

Lavorare insieme: il laboratorio di scrittura dei Patti

La giornata di formazione in presenza, sessione di sei ore divisa tra mattina e pomeriggio, si è realizzata presso la sede della Scuola di Formazione Capitolina, ed ha visto la partecipazione di una quarantina di dipendenti provenienti dai dipartimenti e dai Municipi.
La giornata, condotta da Irene Ianiro, Elisabetta Salvatorelli e da Fabio  Giglioni, professore di diritto amministrativo all’università “La Sapienza” e membro del direttivo di Labsus, è stata concepita come occasione di presentazione di alcuni Patti già sottoscritti e di simulazione di un vero e proprio laboratorio di co-progettazione.

La simulazione del laboratorio di co-progettazione (fotografia di Elisabetta Salvatorelli)

Le esperienze

Sono intervenuti per raccontare la loro esperienza, Francesca Mazzà del Parco Regionale dell’Appia Antica che ha illustrato il Patto sottoscritto per la cura del Parco degli Acquedotti, per il Patto del Campetto di Piero, Antonino Fiormonte del Comitato di Quartiere di Grottaperfetta, Riccardo Corsi dell’Associazione Giovanile e Francesca Vetrugno, assessore alle Politiche Scolastiche del Municipio VIII, Claudia Bernabucci, dell’Associazione Cubo Libro, per il Patto di Largo Mengaroni a Tor Bella Monaca.
Tre patti in contesti vari, ma importanti per raccontare esperienze diverse ma significative di quel senso di comunità che si crea intorno ad un bene pubblico che diventa bene comune grazie alle azioni di cura.

I tavoli di co-progettazione

La sessione del pomeriggio ha visto la partecipazione di alcuni cittadini rappresentanti di associazioni e comitati che hanno proposto patti di collaborazione in diversi Municipi.  I dipendenti del Comune sono stati divisi in tre tavoli di lavoro, ciascuno dedicato a una proposta di patto, per simulare una vera e propria azione di co-progettazione insieme ai cittadini di possibili patti di collaborazione partendo dalle proposte. In particolare si è lavorato sul rinnovo del Patto del Campetto di Piero, del Parco di via Angeloni, nel quartiere della Romanina, catalogato come parco archeologico, della proposta di rigenerazione e valorizzazione dello spazio sotto al viadotto Passamonti da parte dei giovani dell’associazione di promozione sociale giovani di San Lorenzo. Lo scambio tra i partecipanti è stato molto vivace, interessante l’interazione che si è creata tra i dipendenti alla ricerca di soluzioni amministrative ai problemi posti dai cittadini e il trasferimento di esperienze da parte di coloro che stanno sperimentando lo strumento collaborativo per la cura della città.

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Immagine di copertina: L’aula del corso di formazione (fotografia di Elisabetta Salvatorelli)