Un invito alle seconde generazioni, per il diritto alla cittadinanza italiana

"L'Italia ha una storia migratoria molto particolare: prima terra di emigrazione, ora è meta per migliaia di persone provenienti da 198 paesi diversi"

Nasce nel 2011 dalla volontà  dell’allora presidente ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Graziano Delrio, in sinergia con RETE G2 (associazione di e per le seconde generazioni d’immigrazione) e SAVE THE CHILDREN, la campagna ” 18 anni..in comune! ” e la guida omonima, ora aggiornata e corredata da una lettera di viatico dell’attuale presidente ANCI Piero Fassino a tutti i figli di stranieri nati e cresciuti in Italia. L’obiettivo è quello di spronare tutti i comuni italiani ad intercettare le seconde generazioni residenti perché sappiano che è loro diritto acquisire la cittadinanza italiana al compimento del 18 ° anno d’età , e conoscano l’iter burocratico per la richiesta di ottenimento della stessa, da inoltrare entro un anno dalla maggiore età  all’Ufficio di Stato civile del comune di residenza.

Alzi la mano chi non è italiano

Il miglior dato disponibile per monitorare l’andamento delle seconde generazioni in Italia si riferisce alle iscrizioni alla scuola dell’obbligo: nel rapporto nazionale ” Alunni con cittadinanza non italiana ” , a cura del Miur e della Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità ) e riguardante l’anno scolastico 2012-2013, gli alunni in questa condizione giuridica che risultano iscritti sono 786.630 (+4,1% rispetto all’anno precedente), pari ad un’incidenza sul totale dell’8,8% (era l’8,4% l’anno precedente). Da questi dati emerge la forte importanza che i cosiddetti nuovi italiani, ovvero bambini e ragazzi figli di migranti che sono nati e cresciuti in Italia, hanno e avranno nell’assetto del nostro paese. Con la diffusione della guida ” 18 anni..in Comune! ” , si vuole arginare il rischio che corrono i nuovi italiani di perdere l’occasione di acquisire la cittadinanza italiana per disinformazione, distrazione, mancata conoscenza delle strutture a loro disposizione. Infatti in essa vengono segnalate le istituzioni a cui rivolgersi, le motivazioni per cui conviene ottenere la cittadinanza, le leggi di riferimento, la documentazione richiesta, le scadenze da rispettare.

Ius sanguinis: una riflessione

La legge italiana in materia di cittadinanza è la n °91 del 1992, basata sulla trasmissione per discendenza (ius sanguinis). In riferimento alle seconde generazioni, essa prevede, come illustrato dalla guida ” 18 anni..in Comune! ” , che i figli di stranieri nati e cresciuti in Italia non vengano riconosciuti quali cittadini italiani sino al compimento della maggiore età . Inoltre, l’acquisizione della cittadinanza avverrà  solo nei casi di residenza ininterrotta del richiedente in territorio italiano ed esclusivamente entro un anno dal compimento dei 18 anni. Questo, come avevamo messo in evidenza in un nostro editoriale già  nel 2009, preclude a coloro che non sono nati in Italia, ma ci sono cresciuti, di aver diritto alla cittadinanza, e costringe i figli di migranti nati e cresciuti in Italia ad un limbo giuridico per tutti i primi 18 anni della loro vita, con conseguenti difficoltà  di integrazione e affermazione di loro stessi. I miglioramenti apportabili alla nostra legislazione in materia di cittadinanza e migranti sono ancora molti: da segnalare la campagna lanciata nell’ambito del progetto ” L’Italia sono anch’io ” per sensibilizzare i vincitori delle elezioni europee 2014 alla creazione di un’Europa aperta, multietnica ed egualitaria.

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