A Giulianova due importanti novità 

Un ulteriore esempio di come un atto normativo comunale possa funzionare da strumento di controllo da parte dei cittadini

Da diversi anni in questo Comune  la ” cittadinanza attiva ” non è più un semplice slogan.
Prima di ogni commento, un altro dato importante: hanno votato a favore i gruppi di maggioranza e uno di opposizione; degli altri quattro gruppi di opposizione, uno si è astenuto, uno non era presente, altri due se ne sono andati prima della discussione e del voto sui due punti.

Le modifiche al vigente regolamento sulla democrazia partecipativa a Giulianova rappresentano un ulteriore esempio di come un atto normativo comunale possa funzionare da strumento di controllo da parte dei cittadini. Tradizionalmente – chi conosce i modi dell’Amministrazione pubblica tradizionale questo lo sa – un atto normativo del Comune è provvedimento unilaterale e imperativo. A Giulianova, come in altri comuni che intraprendono la strada della democrazia partecipativa (è successo anche a Bussi sul Tirino meno di un anno fa), il regolamento che disciplina gli istituti di democrazia partecipativa provengono dai cittadini stessi. E da essi sono modificati a seconda delle esigenze della dialettica di base, del dibattito cittadino e della partecipazione popolare. Tale regolamento è stato approvato la prima volta nel 2012, poi modificato due volte a seguito delle costruttive critiche e delle proposte provenienti dai comitati di quartieri e dai dibattiti quotidiani fra i cittadini. Anche gli strumenti normativi di un Comune possono essere il frutto della volontà  popolare.

Una svolta senza precedenti

L’approvazione del regolamento sulla cittadinanza attiva segna una svolta senza precedenti, unica in tutta la provincia di Teramo. Si tratta di un regolamento proveniente dalla lucida riflessione dei comitati di quartiere cittadini, trasformatasi in proposta formale consegnata all’amministrazione comunale oltre un anno fa. Grazie a questo, da domani in città  sarà  possibile per i cittadini e per l’Amministrazione comunale stabilire patti di collaborazione che abiliteranno i cittadini singoli o associati a prendersi cura di tutti i beni comuni (definiti nell’art. 2 del regolamento stesso): piazze, strade, parchi, monumenti. Essi diventeranno cittadini che operano, sono presenti, controllano, curano e rigenerano, tengono puliti spazi urbani e collettivi. Cosìfacendo essi socializzano, cooperano, collettivizzano, accrescono il capitale sociale di cui c’è tanto bisogno. Si sviluppa, così, un patrimonio di consapevolezza e di conoscenza collettiva che riveste in sé inestimabile valore sociale, entrando esso stesso nella categoria dei beni comuni immateriali, come presenza consapevole dei cittadini, presupposto fondante alla loro sovranità . A fronte di tutto questo, i cittadini possono ottenere dal Comune agevolazioni previste dalle leggi in vigore. In particolare, dette agevolazioni possono riguardare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività  attuata, definendosi i criteri in patti di collaborazione da sottoscrivere.

Gli atti normativi de quibus, in questo Comune, sono stati approvati senza alcuna discussione, ma dopo alcuni chiarimenti di merito. Chi li ha votati ha dimostrato grande consapevolezza e senso democratico. Bravi! Questa è la strada del cambiamento della politica. Ne prendano atto anche quei partiti che, preferendo la demagogia, si assentano o fuggono da quei consessi dove il cambiamento si può realizzare.

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