Il progetto, denominato “Piccole piante crescono”, prevede la creazione ed il mantenimento di un’aiuola all’ingresso del giardino Lungo Fersina e la realizzazione di un orto didattico per gli alunni, coinvolgendoli non solo in atti pratici, come piantare annaffiare e concimare, ma anche in iniziative volte allo sviluppo di nuove conoscenze nei piccoli collaboratori: saper riconoscere le piante, conoscerne il ciclo riproduttivo, apprendere le tecniche di coltivazione.
Un investimento per una città del futuro decorosa, ma anche un investimento nei cittadini attivi e solidali di domani: è questo quello che il primo Patto di collaborazione rappresenta per Trento. Ma il progetto è anche espressione di una volontà precisa da parte dell’amministrazione di arrivare ad una effettiva condivisione nella gestione del bene pubblico, volontà già espressa attraverso l’approvazione del Regolamento dei beni comuni nel marzo dello scorso anno.
Trento e le nuove generazioni attive
“Piccole piante crescono” coinvolge i cittadini attivi del futuro, gli alunni delle scuole, e non è la prima iniziativa a Trento di questo tipo. Come ci spiega Marta Sansoni, dirigente del servizio Progetto beni comuni e semplificazione: “la scuola rappresenta un soggetto privilegiato che merita attenzione e già da tempo l’amministrazione comunale lavora con gli istituti scolastici per promuovere la cultura della cittadinanza e l’impegno delle nuove generazioni come cittadini attivi e responsabili”.
E molte sono, infatti, le proposte provenienti dagli istituti scolastici cittadini già avviate o al vaglio dell’amministrazione comunale: quella del Liceo Prati, ad esempio, che si ripropone di migliorare e riqualificare l’area circostante la scuola (via Mantova e via S. Trinità ); l’iniziativa delle Scuole elementari Nicolodi, che hanno presentato la proposta dal titolo “Un tocco di colore per cambiare il volto ad un muro” con l’obiettivo di abbellire il nuovo sottopasso ciclopedonale nei pressi della scuola; o ancora i progetti delle Scuole elementari De Gaspari, che intendono prendersi cura di uno spazio verde attiguo alla scuola riqualificandolo e collocandovi una stazione meteo realizzata da alunni e insegnanti, e delle Scuole elementari Schmid, le quali hanno proposto di promuovere il tema dei beni comuni attraverso cartelloni e messaggi audio presso i supermercati; e l’iniziativa delle Scuole elementari Savio di abbellire l’edificio scolastico con un murales che richiami l’opera “I pesci in bronzo” dello scultore Fozzer sulla fontana nel cortile.
La diffusione nelle scuole della cultura della condivisione, della cura degli spazi pubblici da parte di una comunità che, condividendo, diventa unita e solidale, è di estrema importanza, non solo perchè in tal modo si sviluppano nuove consapevolezze nelle coscienze delle generazioni future, ma anche perchè, proprio grazie a questo tipo di iniziative, si riesce ad allargare il coinvolgimento verso una “mentalità della condivisione” anche ai genitori degli alunni, ed in generale a soggetti terzi rispetto ai rapporti prettamente scolastici (associazioni di territorio, circoli anziani, commercianti di quartiere ed altri ancora).
I trentini e la cura dei beni comuni
L’adozione del Regolamento dei beni comuni a Trento ha incoraggiato ed incentivato la partecipazione alla gestione del bene comune di una comunità già molto attiva. E a ben guardare i progetti che il Comune ed i cittadini stanno discutendo o mettendo a punto in un’ottica di collaborazione, questo primo Patto, “Piccole piante crescono”, sembra essere solo il primo di una lunga serie.
Sono infatti già in atto iniziative che coinvolgono le biblioteche (di cui Labsus si è occupata), interventi di pulizia volontaria degli spazi pubblici e di rigenerazione di aree comuni. Le proposte di collaborazione spesso provengono dalla cittadinanza stessa: alpini che si occupano della pulizia delle strade, cittadini che si prendono cura di fioriere, associazioni e gruppi che curano la manutenzione di spazi verdi.
L’amministrazione comunale è pronta ad accogliere ogni iniziativa e a idearne e proporne di nuove, come ci spiega ancora Marta Sansoni: “Ci stiamo sforzando di interpretare questo desiderio di impegnarsi che da diversi settori della società civile ci stimolano all’azione; il percorso è partito con entusiasmo e voglia di fare, ma siamo consapevoli che siamo all’inizio e che il lavoro va seguito e supportato costantemente agendo sia all’interno dell’amministrazione che verso l’esterno”.
Sebbene, dunque, la via verso un’amministrazione condivisa sia fatta ancora di lunghi passi da percorrere, Trento sembra ormai averla intrapresa con convinzione, in modo saldo e duraturo.
A Trento l’impegno per i beni comuni si veste del Regolamento
A Trento i giovani alle prese con smart city e beni comuni
FuturaTrento: incontro fra cittadini e amministrazione