L’evento svoltosi nel territorio del comune di Besenello, Trento, è stato organizzato dalle realtà locali della comunità della Vallagarina e dei comuni di Besenello, Calliano, Volano, nonché dalla fondazione della cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e dalla cassa rurale Alta Vallagarina.
Il contributo della Regione e della provincia autonoma di Trento è stato reso possibile anche grazie al patrocinio di Wikipedia Commons, della fondazione Bruno Kessler e dall’associazione delle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico del Trentino. Il percorso Portobeseno, iniziato dieci anni fa, rappresenta un modo alternativo di raccontare il territorio e le sue trasformazioni. Dopo l’edizione del 2015, che ha ospitato un congresso internazionale sul paesaggio sonoro, quest’anno Portobeseno si è occupato di come il patrimonio culturale immateriale possa essere costituito e gestito mediante un intervento collaborativo. E’ il caso degli archivi online e delle mappe digitali. Il risultato messo in luce dall’evento trentino è il modo in cui la creazione delle nuove conoscenze al giorno d’oggi non debba essere la conseguenza della ricerca attuata dall’alto in maniera “elitaria”. E’ richiesto, invece, un alto grado di partecipazione per preservare le conoscenze immateriali e promuovere l’utilizzo di nuovi strumenti scientifici. Grande attenzione è stata rivolta, perciò, agli strumenti offerti oggigiorno dal mondo digitale.
Le giornate dell’evento
Le conferenze e i laboratori che hanno costituito questo ” viaggio tra fonti storiche e sorgenti web ” si sono sviluppati nelle tre giornate. Venerdì10 giugno, oltre all’introduzione dell’evento, si è avuto l’intervento di Wikipedia e Openstreetmap, due organizzazioni internazionali che sono coinvolte attivamente nella costituzionee di conoscenza condivisa a livello digitale, attraverso il canale collaborativo. L’azione in questo ambito, di entrambi gli enti, è coordinata in Italia dall’intermedia associazione Wikimedia Italia. A seguire, si è tenuto l’incontro Mappe e memoria, in cui si è analizzato come le mappe possano raccontare le trasformazioni del territorio.
Il giorno seguente la creazione partecipata di supporti digitali che possano elaborare strumenti di studio dei cambiamenti degli spazi è stata analizzata come risultato della modifica di un paradigma che vedeva la mappa come mero strumento passivo di localizzazione. Il tema si è andato a sviluppare nel pomeriggio in laboratori di approccio alle tecniche digitali di cartografia. La giornata di domenica ha individuato il supporto collaborativo alla mappatura digitale del territorio come una delle tante forme di partecipazione attiva dei cittadini. Questo argomento non è estraneo alla necessità dei piccoli centri (uno sguardo è rivolto alle Asuc trentine) di rinnovarsi: le comunità di piccole dimensioni si devono trasformare in smart communities dove centrale è il ruolo dell’esercizio attivo dei diritti civici nel preservare le proprietà collettive.
Per il programma completo di Portobeseno 2016 clicca qui.
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