Una start up a vocazione sociale in materia di beni comuni

Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere la migliore benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi

Cineforum sui beni comuni

La giornata si è aperta alle 15.00 con un cineforum sui beni comuni organizzato dagli studenti di LabGov, in collaborazione con ASP (associazione degli studenti di Scienze Politiche), che hanno realizzato un montaggio di alcune scene tratte dai film: Fight club, V per vendetta, Un sogno per domani, Paradiso amaro, Noi credevamo, L’arte di vincere.

La proiezione è stata seguita da un dibattito sui temi della crisi dell’economia, del mercato e del consumismo, della crisi della democrazia rappresentativa, fino a giungere al tema dei beni comuni come possibile risposta a tali problemi.

Il prof. Iaione, dopo una riflessione sulla paura intesa come mezzo per governare, ha evidenziato il fatto che solo facendo rete è possibile superare la crisi, infatti “solo come gruppo si ha la capacità  di cambiare”, aggiungendo che “la capacità  di coinvolgimento e di portare avanti il cambiamento è una caratteristica delle nuove generazioni”.

La dott.sa Rosito, vicepresidente di Labsus, ha notato come “la grandezza di una comunicazione visiva sta nel fatto che il regista, e la post produzione, vanno a cogliere e ad anticipare quel qualcosa che gli occhi della gente comune ancora non vedono”.

Infine il prof. Arena ha concluso la discussione commentando i diversi film per coppie di concetti, ad esempio in Vincere la dicotomia è vinti e vincitori: “quelli che erano considerati banditi ora sono considerati eroi. Essere minoranza con la possibilità  di poter diventare maggioranza”.

Presentazione di LabGov

Alle 17.00 si è svolta la presentazione ufficiale del Laboratorio per la governance dei beni comuni, organizzata dagli stessi studenti.

Giusy Buscemi, Miss Italia 2012 e madrina dell’evento, ha aperto i lavori: “Sono molto legata alle tradizioni e alla mia Terra, per questo sono onorata di essere stata scelta per testimoniare l’esistenza di un’Italia nuova, un’Italia bella, fatta di migliaia di persone ed imprese che si interessano e si spendono sempre più per preservare, coltivare e far rifiorire i beni comuni”.

Successivamente i ragazzi di LabGov, a turno, hanno presentato il loro progetto: “Ci proponiamo come nuove e inedite figure professionali con nuove competenze, adatte a portare avanti un nuovo modello di economia e welfare basato sulla tecnica dell’amministrazione condivisa. (..) Il nostro fine è valorizzare l’enorme patrimonio rappresentato dal capitale sociale presente in tutte le comunità  locali, creando contemporaneamente un nuovo paradigma economico fondato sul recupero e la cura condivisa dei beni comuni”.

Gli studenti hanno presentato inoltre i due progetti oggetto dell’accordo di partenariato con Roma Capitale e inseriti nel programma dei tirocini PICA del prossimo anno: “Rete scuole attive” e “Hub dei beni comuni”.

“L’obiettivo di LabGov è quello di proporci come un’impresa a vocazione sociale che abbia per oggetto lo svolgimento di attività  ricerca, formazione, assistenza, progettazione per la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità  sociale e di interesse generale attraverso modelli economicamente sostenibili nel lungo periodo”.

Spunti e riflessioni

Al termine della presentazione si è aperto un dibattito con gli ospiti.

Secondo Marina Migliorato, Head of CSR Enel Spa, è necessario ripensare la responsabilità  sociale d’impresa, “le imprese devono tenere presente la governance e si possono occupare dei beni comuni”

La rappresentante di Enel inoltre si è resa disponibile a valutare futuri progetti proposti da LabGov.

Anche M. Benedetta Francesconi (Dirigente Divisione XI Politiche per i Settori industriali del Made in Italy del Ministero dello Sviluppo Economico e Responsabile del Segretariato PCN OCSE) ha parlato di CSR e si è dichiarata disponibile al confronto con LabGov sostenendo che questo è un “momento cruciale per le istituzioni per ristabilire un dialogo con i cittadini” e aggiungendo che è necessario “puntare sul Terzo settore, su progetti specifici che siano di innovazione e sviluppo”.

A seguire l’intervento del prof. Iaione che, riprendendo un discorso di Calamandrei, ha sostenuto che “la costituzione è da compiere” e che “Labgov la sta mettendo in pratica”. Iaione ha aggiunto, sempre in riferimento al costituente, che bisogna “essere parte di un tutto e combattere l’indifferentismo”. L’ideatore di LabGov è convinto del fatto che “dobbiamo imporci di uscire dagli schemi tradizionali” affermando che “la Luiss ha bisogno di puntare su un’educazione non formale”.

Iaione ha citato il progetto di sperimentazione che vede protagonista Labsus a Bologna ed ha concluso riflettendo sul fatto che la condivisione sia un termine chiave per immaginare strumenti diversi.

Sia Giovanni Lo Storto, Vice-direttore generale LUISS Guido Carli, che Damiano Colaiacomo, Direttore del Dipartimento Risorse Umane di Roma Capitale, hanno apprezzato il progetto – LabGov ed hanno incoraggiato gli studenti: “i ragazzi di LabGov devono contaminare”.

Le conclusioni sono state tracciate dal presidente di Labsus Gregorio Arena che ha ringraziato gli studenti e tutti coloro che hanno dato il proprio contributo per la nascita di LabGov, a partire dal prof. Iaione, ideatore del programma e dalla dott.sa Rosito che ha curato la comunicazione.

Arena ha inoltre voluto sottolineare come l’università  Luiss sostenga molto i suoi studenti ed ha terminato l’intervento citando il progetto sperimentale di Labsus per la realizzazione del primo manuale dell’amministrazione condivisa.

La giornata è stata suggellata con la firma ufficiale dell’accordo di partenariato con Roma Capitale per aiutare l’amministrazione comunale a ripensare se stessa in un’ottica di amministrazione condivisa e di facilitazione dell’economia dei beni comuni.