Fenomeni sussidiari ed esternalizzazioni integrano modelli diversi sia per la ratio che per gli obiettivi perseguiti.

Lo stato di attuazione dei fenomeni che si vogliono in ottemperanza al principio di sussidiarietà orizzontale e di gestione dei servizi pubblici, nonché le complessità e le reciproche connessioni che sono intrinseche ai principi ed ai modelli teorici su cui le fattispecie si fondano, richiedono un’analisi dettagliata volta a portare chiarezza sul tema.

Questo è l’obiettivo che l’Autrice si pone anche al fine di evidenziare le diverse conseguenze che si producono sull’ordinamento in seguito all’adozione dell’uno o dell’altro modello. Per fare ciò, vengono dapprima analizzati i servizi pubblici alla luce della disciplina nazionale e comunitaria nonché, ricostruendo le teorie economiche che ne sono alla base, si evidenziano l’evoluzione e il cambiamento della struttura del welfare state. Quindi si passa all’esame delle singole fattispecie in cui pubblico e privato si trovano in contatto nell’esercizio di funzioni di rilievo collettivo, si individuano le prospettive di partecipazione dei privati a attività di interesse generale per giungere infine alla definizione, in via residuale, di cosa si debba correttamente e precisamente intendere per sussidiarietà orizzontale.

Se outsourcing e attività compiute in applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale non sono prive di punti in comune (la valorizzazione del ruolo dei singoli nella dimensione pubblica, la presenza di un interesse generale tutelato e perseguito, l’ingerenza sulla sfera di attribuzione dei pubblici poteri), dall’esame della ratio e degli obiettivi propri dei diversi schemi normativi emergono i tratti caratterizzanti e distintivi le diverse fattispecie.

In dettaglio, le diversità si possono cogliere in termini di oggetto delle attività riconducibili alle diverse fattispecie (attività di pubblico servizio versus attività di interesse generale), in termini di funzione dell’intervento della pubblica amministrazione (garanzia della libera iniziativa dei privati versus promozione e supporto dell’autonomia dei cittadini), in termini di azione e responsabilità in capo alla pubblica amministrazione (assunzione di attività di interesse pubblico da parte della pubblica amministrazione versus favorire un impegno autonomo nell’interesse generale), in termini di intervento della pubblica amministrazione (concessione per gestione o appalto di servizi pubblici versus predisposizione di percorsi di incentivazione, di semplificazione procedurale, di supporto e sostegno economico).

Solo avendo chiare queste distinzioni sarà di fatto possibile rendere efficiente e fruttuosa la partecipazione dei cittadini ed attribuire ai privati un grado di libertà sempre più ampio.

BASSU C., Sussidiarietà versus servizi pubblici: la distinzione tra esternalizzazioni e fenomeni sussidiari, in Rivista giuridica del Mezzogiorno, 29, 4, 1251-13.