Un'indagine sui beni comuni sottoposta ai partecipanti di Terra Futura

Cittadini attenti ai temi della sostenibilità  e ad un uso corretto delle risorse

Obiettivi dell’indagine

Il laboratorio ha sottoposto dei questionari a 8 visitatori dell’ottava edizione di Terra Futura, tenutasi a Firenze dal 2 al 22 maggio 211. Nel corso dell’evento in questione vi sono state presentazioni di progetti ed incontri riguardanti l’importanza dei beni comuni e la loro relativa tutela come base per il miglioramento della qualità  della vita. I ricercatori hanno dunque stimolato l’attenzione dei visitatori riguardo a cosa essi intendano veramente per commons. L’indagine statistica si propone di raggiungere un duplice obiettivo: da una parte rilevare ed analizzare le opinioni riguardo ai beni comuni di un pubblico tendenzialmente attento alle tematiche attinenti alla qualità  della vita e dall’altra parte alimentare una riflessione attenta sui nostri stili di vita individuali, i quali, se venissero esposti alla collettività  tramite un percorso di condivisione-critica-costruzione, aiuterebbero la crescita di una cittadinanza consapevole e responsabile.

La scelta dei commons

Analizzando il campione dei soggetti intervistati, ossia cittadini sensibili alle tematiche della responsabilità  singola ed individuale, vediamo che i partecipanti a Terra Futura appartengono prevalentemente alle giovani generazioni: la fascia che trova la più alta percentuale è quella che va dai 18 ai 39 anni e più della metà  degli individui appartenenti a tale fascia ha un titolo di studio pari o superiore alla laurea triennale. Riguardo alle motivazioni, il 6% degli intervistati ha partecipato perché molto interessato ai temi, il 24% per motivi di lavoro ed il restante per mera curiosità . Ai rispondenti al questionario è stato chiesto di scegliere, da un elenco di beni comuni appositamente riferito ai position papers di Terra Futura, i commons ritenuti più importanti e quelli considerati meno rilevanti: le scelte positive hanno visto prevalere equità  sociale, salute ed ambiente mentre spazio pubblico per le religioni, sicurezza e pluralismo culturale sono stati ritenuti beni non relativamente importanti rispetto ad altri presenti nell’elenco.

Tutela dei beni e qualità  della vita

E’ evidente che i tre beni comuni che hanno ricevuto la gran parte delle percentuali positive sono pienamente in contatto con il tema della qualità  della vita. Salute, ambiente ed equità  sociale, infatti, sono tutti e tre degli aspetti legati alla qualità  in ambito pubblico e privato: vi è la consapevolezza del genere umano di concentrarsi non tanto sulla quantità  dei propri bisogni ma soprattutto sulla qualità  degli stessi e vi è la relativa responsabilità  di soddisfare tali necessità  non con indifferenza ma sempre con una certa qualità , ossia rispettando le diverse culture e specificità  individuali e collettive esistenti sul pianeta. E’ di fondamentale importanza il fatto che l’equità  sociale, quindi un bene non materiale e non tangibile, sia considerato un commons, un bene collettivo che richiede la partecipazione condivisa per la propria tutela, in quanto, solo tramite un’elevata preminenza dell’equità  sociale all’interno della scala dei valori di una collettività , dunque tramite un uguale accesso di tutti alle risorse, è possibile un cambiamento nei correnti modelli di sviluppo e di vita.



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