I bisogni del malato al centro del sistema di assistenza

Un welfare in cui la libertà  di scelta del cittadino sia il perno per riattivare protagonismo sociale e allocazione efficiente delle risorse

Assistenza su un piano territoriale

Centralità  della persona e valenza del principio di sussidiarietà , in quanto ritenuti elementi chiave per il rinnovamento ed il rafforzamento del welfare in termini di efficienza, efficacia e qualità , sono i parametri che hanno guidato la ricerca analizzata nel rapporto. In modo particolare lo studio presentato si è concentrato sulla dimensione territoriale del servizio sanitario-assistenziale, ponendo attenzione specifica nei confronti della cura domiciliare. Notevole accuratezza è rivolta allo studio di buone pratiche provenienti dai territori oggetto della ricerca e all’analisi del rafforzamento del distretto socio-sanitario come punto nevralgico nella gestione dei servizi territoriali e come punto d’incontro degli attori istituzionali, professionali e del terzo settore.

L’importanza della cura domiciliare

In passato, la priorità  dell’assistenza sanitaria, è sempre stata quella di controllare le conseguenze che le malattie gravi potessero avere sulla sopravvivenza. Oggi, al contrario, il campo di attenzione dei servizi d’assistenza si concentra in modo particolare sulla gestione del malato cronico e sulla definizione di nuovi percorsi assistenziali che siano in grado di tutelare l’individuo malato nel lungo termine, affetto da più patologie contemporaneamente, il cui quadro clinico risulta influenzato anche da fattori non squisitamente biologici (status socio-familiare, economico, ambientale, accessibilità  alle cure, etc). L’obiettivo ottimale che un efficiente servizio assistenziale si propone di raggiungere, è dunque quello di essere finalizzato ad una concreta e funzionale gestione domiciliare della persona e ciò è reso concretamente possibile dalla valorizzazione dell’associazionismo e del volontariato e nell’affermazione del principio di sussidiarietà  orizzontale.

Assistenza domicialiare integrata

Sussidiarietà , libertà  di scelta e centralità  della persona sono i principi cardine a cui si è ispirata la Regione Lombardia per la realizzazione delle proprie politiche sanitarie e, allo stesso modo, anche per ciò che concerne l’assistenza domiciliare. Il sistema di welfare lombardo ha basato la propria offerta sul miglioramento della quantità  e della qualità  del servizio concesso al cittadino e sulla continuità  delle cure e dell’assistenza: tale è quello che viene chiamato sistema di assistenza domiciliare integrata. Le cure garantite da tale sistema intendono raggiungere diversi scopi attraverso la promozione di interventi sulle persone, viste non più come portatrici di un bisogno e mere destinatarie dell’intervento ma come soggetti in grado di partecipare alla costruzione della risposta. In questo modello di gestione del sistema sanitario-assistenziale, vi è, infatti, l’incoraggiamento del ruolo attivo della persona nella gestione della propria malattia ma allo stesso tempo è presente la certezza di servizi trasparenti ed efficienti garantiti tramite il rafforzamento del ruolo del terzo settore il quale non è più inteso come un semplice erogatore di servizi. Alle domande ed ai bisogni della persona malata corrispondono determinati standard di servizi che il malato stesso, in caso di inefficienza o inadeguatezza, può richiedere di sostituire. La gestione del sistema assistenziale nella regione lombarda costituisce un microcosmo di un più esteso welfare sussidiario e relazionale, nel quale lo Stato svolge innanzitutto una funzione di regolazione, di indirizzo e controllo, lasciando al privato e al privato sociale il compito di erogare e gestire i servizi.