Labsus will participate at the conference "The city as a commons" in Verona.

Regolamenti per la cura condivisa di beni comuni, coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle risorse per prestazioni mediche, del servizio idrico, analisi del bilancio sociale, valorizzazione del turismo, integrazione tra i servizi sociali e amministrazione della giustizia. Temi differenti che rispondono tutti a uno stesso obiettivo: garantire la qualità  della vita dei cittadini che abitano le città  bene comune. Attraverso il convegno, Verona si propone come un laboratorio in cui docenti di giurisprudenza ed economia proporranno strumenti tecnico-giuridici su cui fondare un nuovo modello di città  bene comune, replicabile a livello nazionale. Il convegno, a ingresso libero, nasce come momento di dialogo con la cittadinanza. Gli esperti offriranno al pubblico un modo nuovo di pensare alle proprie città  soffermandosi anche su un particolare caso di studio: quello di Verona. Durante il convegno, infatti, si parlerà  del Regolamento per l’attuazione della sussidiarietà  orizzontale mediante interventi di cittadinanza attiva, del progetto d’integrazione tra servizi sociali e amministrazione della giustizia. Spazio sarà , inoltre, dedicato al progetto di ricerca Atlas Veronetta.

Al centro della giornata di studi quindi il caso del Comune di Verona. A partire da alcuni esempi di Regolamenti per la cura condivisa dei beni comuni nati per consentire ai cittadini di prendersi cura dei beni comuni dei luoghi in cui vivono, oggi adottati da oltre cento Comuni italiani e in corso di approvazione in più di settanta, saranno valutati i primi passi intrapresi dal Comune scaligero che, dal 2015, ha avviato il processo di adozione del regolamento per l’amministrazione condivisa. Verona, in particolare, proprio al fine di coinvolgere i cittadini già  fin dalla fase di progettazione del regolamento, ha predisposto la compilazione online per il 2015 e il 2016 di un questionario per consentire agli utenti di proporre progetti col fine di sperimentare nuove forme di collaborazione. La bozza del regolamento sarà , quindi, predisposta anche sulla base delle proposte raccolte direttamente dai cittadini.

E sempre Verona sarà  studiata come caso eccellente d’integrazione tra servizi sociali e amministrazione della giustizia. Secondo gli addetti ai lavori la città  ben esplica i principi espressi dalla Legge quadro numero 382 del 2000 in tema di delega agli enti locali dei servizi sociali, sanitari e socio-assistenziali, offrendo un’integrazione organizzata e formalizzata fra le istituzioni cittadine (comune, servizi di base, servizi specialistici, Ulss), tribunali e privato sociale. Una rete che fornisce servizi e di tutele per le cosìdette famiglie multi-problematiche: famiglie disgregate, in soglia di povertà  e migranti.

In allegato il programma dell’evento.

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