Nella riflessione dell'Autore si coglie un'ipotetica domanda su quale sia il principio maggiormente idoneo a favorire l'evoluzione dell'ordinamento italiano

La dottrina era pervasa, data l’inattuazione di tali dispositivi costituzionali, da una spinta federalista, nonostante, in ambito europeo, si stesse facendo strada un principio differente, più dinamico, la sussidiarietà.

Nella riflessione e nell’esposizione delle differenze tra federalismo e sussidiarietà, rispondendo ad un’ipotetica domanda ovvero quale sia il principio maggiormente idoneo a favorire l’evoluzione dell’ordinamento italiano, l’Autore prende posizione in favore della seconda.

Il federalismo, in effetti, lungi dal ridurre l’apparato burocratico, si presenterebbe come un qualcosa capace di accrescere, non diminuire, la distanza tra cittadini ed istituzioni e di mutare anche il senso di appartenenza dei primi alle seconde.
Le riflessioni appena esposte dell’Autore principiano dall’analisi del federalismo, dalla sua origine, anche semantica, passando per la sua evoluzione e il suo riconoscimento nell’esperienza giuridica americana.

In tal caso il federalismo, infatti, si è rivelato come imprescindibile in quanto ben radicato, avendo accompagnato sin dalla nascita l’esperienza giuridica degli Stati Uniti.

In Italia, al contrario, ove fosse applicato, apparirebbe come qualcosa di estraneo, scevro di origini storiche.

CASAVOLA F.P., Dal federalismo alla sussidiarietà: le ragioni di un principio, in Foro It., 1996, V, 176 ss.