15mila euro investiti, un vecchio bar diventa il quartier generale di una radio sociale

"Con la web radio cerchiamo di incrementare la partecipazione sociale, l'espressione creativa e le occasioni di confronto della comunità "

La radio: è sempre tutta un’altra musica


La radio, che sa trasformarsi ed adattarsi a tutti i gusti e a tutte le tecnologie, è definita immortale. E nato a fine ‘8 dopo una serie di esperimenti, questo medium sempre speciale e insieme tradizionale accompagna ancora oggi come ieri le nostre giornate, quando siamo a casa, al lavoro, in auto. E per quanto oggi le radio siano mosse da scopi commerciali, e le esigenze economiche possano aver livellato le trasmissioni, tuttavia la radio continua a essere una fonte inesauribile di novità , un laboratorio crativo, oltre che un sistema di comunicazione e intrattenimento molto utilizzato. Oggi il 7 % della popolazione italiana la ascolta in media una volta al giorno e fino all’ 8% accende e ascolta la radio almeno una volta alla settimana. Ed è talmente parte della nostra vita, che l’Unesco dal 211 ne ha fatto una giornata mondiale, il 13 gennaio, per ricordare come la radio sia ancora l’unico medium capace di raggiungere un numero indefinito di persone, e di quanto di radio si viva, traendone sempre un grandissimo valore aggiunto.

Neppure Internet può ancora tanto, nonostante nel 27, con l’emergere delle tecnologie digitali, si era piuttosto scettici sulla duttilità  della radio. Nel 27 un’analisi dell’Università  La Sorbona di Parigi sosteneva che l’8% della popolazione europea ascoltava la radio, eccezion fatta per la fascia d’età  che va dai 14 ai 18 anni, più interessata ad accendere il lettore mp3 piuttosto che girovagare per l’fm. E Albino Pedroia, uno dei più grandi esperti di media a livello internazionale, nonché insegnante di comunicazione audiovisiva alla Sorbonne, dichiarava: “Il declino della radio fortunatamente è lento, ma la lentezza è un grosso handicap perché non incita ad incamminarsi sulla via del digitale”. Eppure la radio ha stupito tutti: all’inizio era solo generalista, poi con Fm è diventata tematica. Questo l’ha messa al passo con i tempi, soprattutto quando i gruppi radiofonici hanno investito sulla tecnologia digitale lanciando contenuti e canali esclusivi. Basti pensare al fatto che diverse emittenti radiofoniche oggi hanno canali televisivi sul digitale, per non parlare del fatto che tutte hanno un sito internet dove si può anche ascoltare musica. O al fatto che gli stessi telefoni cellulari da diversi anni ormai offrono la possibilità  di ascoltare la Radio. L’evoluzione quindi, considerata lunga, è stata più rapida del prvesito. E questo proprio perchè la radio è un mezzo senza pregiudizi, e sa trovare il meglio dalle novità . In questo caso un aumento della mobilità , una più forte individualizzazione e personalizzazione dei contenuti, un’offerta più abbondante. Si può ascoltare quello che si vuole, quando si vuole e dove si vuole, anche strizzando l’occhio al piccolo schermo. Si arriverà  quindi ad un futuro in cui la radio come “singola entità  di musica e parole” cede il passo a una realtà  ben più variegata.

Il segreto e la novità  della radio: la voce, sempre più vicina ai cittadini


Una realtà  in cui però la radio, pur aggiornandosi, non perde mai il suo segreto per restare sempre sulla breccia dell’onda. Ma qual’è il segreto di quel valore aggiunto a cui accennavamo, quello di un’istituzione che, con tutta la sua storia, sa sempre stupirci in tanti situazioni della vita, specialmente in difficoltà  ed emergenza? Tutto, forse sta nella potenza delle parole, e della voce: un autentico stimolo di attenzione, la miccia che innesca una giusta esplosione di una capacità  una virtù, che si chiama ascolto. E forse mai come oggi, tra le persone, come tra chi amministra e chi vuole amministrare condividendo, c’è bisogno di ascolto. Cosìla scoperta che Tesla e Marconi etichettavano come semplice trasmissione di suoni a distanza, oggi ha fatto progressi. E cosìquell’invenzione continua da oltre un secolo un evergreen amato dalle persone. Un media che ci permette ancora di divertirci, immalinconirci, riflettere, distrarci, in modo sicuramente meno alienatore e passivo della televisione.

Radio e sussidiarietà : smart R@dio


Ma anche informarci, come novità , sulle novità . Magari all’insegna della sussidiarietà , e nascendo da iniziative in cui i cittadini, riscoprendo spazi condivisi in maniera inedita, li sfruttino proprio attraverso la radio. Un esempio? Smart R@dio, un’emittente web che promossa dagli assessorati al Centro Storico, ai Tempi e alla Sussidiarietà  del Comune di Brescia , in collaborazione con l’associazione UnterdenLinden, ha ridato vita agli ambienti dell’ ormai ex bar del Cinema Eden, che erano ormai dismessi da pià  di un anno e mezzo. Ma sfruttando la rete e i social network, ecco che via Odirici, nel cuore della Circoscrizione Centro, sarà  un esperimento sulla vita della città , fatto di tante trasmissioni scaricabili in podcast dal sito www.unterdenlinden.it, con 15 aspiranti giornalisti: ragazzi e ragazze delle università  e della scuola superiori bresciane, che daranno voce ai cittadini sui temi «caldi » del territorio, a partire da mail inviabili all’indirizzo ass.unterdenlinden@alice.it. . I banchi di registrazione dell’ex bar, rimesso a nuovo con una spesa di 15mila euro, aperto martedì, giovedì, sabato dalle 16 alle 19, si sono già  messi in moto per il montaggio della prima puntata, fissato il 26 aprile scorso. E che la macchina si metta in moto…

Brescia: una città  già  “smart” di suo

Brescia non è nuova alla sensibilità  per un diverso concetto di territorio e di città . Di pochi giorni fa, infatti, il riconoscimento «Smart City Roadshow », ottenuto «Per aver realizzato un progetto innovativo e di esempio virtuoso per lo sviluppo delle moderne città  intelligenti ». Il premio è stato riconosciuto al progetto, per ora solo su carta, Brescia Smart City all’interno del salone Smau di Padova da parte dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Tra i candidati figuravano i comuni di Trento, Verona, Udine, Ferrara, Bolzano, Treviso e Brescia. L’Associazione Brescia Smart City (Absc) non si è ancora costituita formalmente, lo farà  nei prossimi giorni. Un presidente però è già  designato, Raimondo Bruschi, selezionato tramite apposito bando. Tra i soggetti promotori, in attesa di altri coninvolgimenti da parte di privati, ci sono il Comune, la Camera di Commercio, le Università , degli Studi e del Sacro Cuore, A2A e Brescia Infrastrutture. L’obiettivo è quello di rendere la vita del cittadino più facile, più armoniosa, agevolare i trasporti e le comunicazioni assieme all’accesso all’informazione, tutto nel rispetto della natura e dell’ambiente. Un ambiente, che ha sempre più bisogno di cittadini. E di sane parole nell’etere.