Le regole della democrazia deliberativa e partecipativa

Un approccio che mette in valore la sussidiarietà  nella sua doppia accezione, verticale e orizzontale

Il progetto biennale è coordinato dal presidente Labsus, Gregorio Arena, e coinvolge cinque università italiane.

La ricerca si propone di indagare l’approccio federale, inteso come metodo di governo che valorizza le autonomie non solo territoriali ma anche sociali e individuali. Il conseguimento di obiettivi politici, infatti, richiede in misura crescente anche il coinvolgimento di cittadini, singoli e associati. Un approccio, quindi, che mette in valore la sussidiarietà nella sua doppia accezione, verticale e orizzontale.

Il Prin coinvolge cinque atenei. Capofila è Trento, dove insegna Gregorio Arena. Le altre unità operative fanno capo alle università di Milano Bocconi, Ferrara, Perugia e Roma Luiss.

Per Labsus si tratta di una ricerca di grande interesse, perché rappresenta il completamento della riflessione sul tema della nuova cittadinanza: ci sono i cittadini attivi che si prendono concretamente cura dei beni comuni, e ci sono i cittadini attivi che partecipano alle decisioni riguardanti singole opere pubbliche, strutture, iniziative, etc., riprendendosi, per così dire, la delega ad amministrare attribuita ai propri rappresentanti con il voto. Del resto ci sono numerosi esempi di questo fenomeno sotto gli occhi di tutti (la Tav in Val di Susa, la base Dal Molin a Vicenza…)

Questa forma di democrazia partecipativa è complementare a quella rappresentativa tradizionale, ma richiede regole, procedure, criteri per la sua applicazione corretta. Altrimenti rimarrà sempre mera protesta, senza entrare in un circuito decisionale vero. L’interesse di questo tema per Labsus è testimoniato anche dal diretto coinvolgimento attraverso la partecipazione alle unità operative universitarie di diversi nostri collaboratori.

In allegato, una scheda dettagliata del Prin.



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