La nuova sfida di Muhammad Yunus

Il modello del microcredito sperimentato dalla Grameen bank ha avuto successo

E’ nella Borsa “etica” la nuova sfida di Yunus. Dopo il microcredito, il prossimo passo idealmente sarà l’avvio di un mercato azionario a sfondo sociale, una Borsa dove si potranno quotare esclusivamente le imprese che non massimizzano i profitti, non distribuiscono dividendi né registrano perdite, perché si concentrano sull’aiuto dei poveri, soprattutto le donne e i bambini.

E’ un mondo senza la povertà, dove la globalizzazione non distrugge i Paesi poveri ma collabora con i popoli più deboli, per distribuire il benessere, il prossimo obiettivo di Muhammad Yunus, economista premio Nobel per la pace del 26 e fondatore della Grameen bank, la prima banca al mondo specializzata in microcredito.

Yunus, nel corso di un tour in Italia per presentare il primo Osservatorio internazionale sul microcredito, ha puntualizzato che il modello del microcredito sperimentato dalla Grameen bank ha avuto successo, anche se il sistema bancario tradizionale che presta a chi è già ricco non collabora, anzi spesso si oppone a questo tipo di credito concesso ai poveri senza alcuna garanzia, senza interesse al passato del debitore, ma solo ai suoi progetti per il futuro.

Il premio Nobel ha sostenuto la tesi che esiste un altro volto del capitalismo oltre a quello noto, concentrato sulla massimizzazione dei profitti, che mira a fare del bene alla gente.

Per Yunus, gli studenti dovrebbero potersi laureare in economia sociale, le imprese sociali dovrebbero poter avere statuti ad hoc e leggi speciali per quotarsi sul listino di borse sociali.

Il successo del microcredito è la dimostrazione che c’è spazio per iniziative con lo scopo unico di combattere la povertà.