"Community journalism is our best chance of understanding the past, and better predicting the future"

"Community journalism is our best chance of understanding the past, and better predicting the future"

Venticinque i paesi toccati, negli ultimi quattro mesi, dal team di Hashtag our stories tra cui India, Australia, Norvegia, Indonesia e anche Italia per creare una comunità di persone, giornalisti e non, in grado di raccontare i diversi volti dei propri territori attraverso un semplice smartphone.
Yusuf Omar, co-fondatore del progetto assieme alla moglie, qualche settimana fa, in occasione del Building the Future of Community Journalism conference a Cardiff, si è detto convinto che questo possa essere davvero il futuro del giornalismo dove le comunità locali sono protagoniste di una nuova forma di comunicazione: un community mobile journalism.
Ma da dove partire? Senza dubbio dalla formazione delle comunità fornendo loro tutti gli strumenti e le conoscenze pratiche per poter raccontare l’altra faccia dei territori.

Fuori dal mainstream …

I passi in avanti compiuti dalla tecnologia, sempre più a portata di mano, come le recenti innovazioni introdotte con la realtà aumentata e la realtà virtuale, a cui anche Facebook si sta adeguando (come anche la possibilità di creare video ad ultra definizione in 8K), permette ai cittadini, in qualsiasi posto del mondo, di poter raccontare e condividere live storie e notizie fuori dal mainstream globale attraverso un semplice smartphone.

E’ a partire da questo presupposto che Yusuf ha deciso, in giro per il mondo, di organizzare delle sessioni formative per insegnare l’uso delle nuove tecnologie con lo scopo di creare delle comunità di cittadini in grado di dare voce ai propri territori: quei territori che non trovano spazio nel flusso di notizie globali restituendo così una narrazione da una diversa prospettiva.
Yusuf, che in passato ha fatto parte del team Snapchat della CNN occupandosi della formazione e dell’aggiornamento di oltre 700 giornalisti, è partito con l’individuazione di quelle comunità meno esposte al flusso di notizie globali organizzando così, assieme ai suoi collaboratori, veri e propri corsi di formazione per insegnare ai cittadini ad usare il proprio smartphone.
I feel that community journalism equals diversity – we have access to more views, more angles and more perspectives, and that means more truth“, ha di recente affermato in un’intervista al Journalism.co.uk.

… Dentro la realtà

Essere fuori dal mainstream, per i fondatori di Hashtag our stories, significa dunque restituire un racconto reale dei contesti locali condividendo buone pratiche e soluzioni a problemi comuni. Sono i cittadini che individuano temi e questioni prioritarie da affrontare, raccontare e condividere in rete diventando anche punto di riferimento per le redazioni giornalistiche, come spiega Omar. In questo modo, per i giornali, potrebbe diventare più semplice raccontare, riportare notizie e focus da territori lontani o poco agevoli da raggiungere assicurando una narrazione a tutto tondo di quello che accade. “By training communities around the world in storytelling – ha spiegato a Journalism.co.uk –  the media can get better access to these places, hearing the stories that would usually go unnoticed“.
Un progetto che punta a far emergere le best practice locali da diffondere e replicare in altre città e contesti globali, e – come spiegano i fondatori – “Hashtag our stories contribuisce a difendere i diritti delle persone e a promuovere un racconto dal basso di quelle che sono percepite come le reali questioni da affrontare” contro una cattiva informazione.

Prossima tappa di Hashtag our stories sarà Roma il 12 e il 13 marzo. 

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