In via Scaldasole, a Milano, cittadini attivi per uno spazio verde

Contro l'abbandono di un angolo verde della città , utile a tutti.

Copertoni, macerie, sacchi della spazzatura e bottiglie di vetro, nel bel mezzo di una natura selvaggia e florida. Non si tratta certamente dello scenario di un locus amoenus. Alla vista di questo paesaggio degradato e abbandonato, i cittadini di via Scaldasole hanno deciso di darsi da fare. Impugnati guanti, falcetti e annaffiatoi si sono fatti strada creando sentieri fra le sterpaglie, dando ordine a ciò che la natura aveva fatto crescere impetuosamente e ripulendo ciò che l’uomo aveva indecorosamente sporcato.

Marco Schizo, informatico con la passione per il verde, racconta:”All’inizio volevamo lasciare campo libero alla natura selvaggia, quella che il paesaggista francese Gilles Clèment chiama "Terzo paesaggio", poi, però, in quartiere la voglia di partecipazione era alta e in tanti hanno cominciato a contribuire portando fiori e semi”.

I cittadini attivi hanno creato anche una “zattera di salvataggio urbano”, una specie di balconata, dalla quale è possibile ammirare il boschetto e la radura.

Le idee per il futuro puntano verso la realizzazione del Giardino comunitario Scaldasole, con percorsi tematici nel verde e la catalogazione delle specie esistenti. Tutto dipenderà dall’originalità degli aspiranti giardinieri.

Per il momento, i copertoni abbandonati si sono trasformati in fioriere.