Il 12 luglio abbiamo presentato "Luoghicomuni": un'azione che seguiremo dentro il programma di rigenerazione urbana "Lacittàintorno" di Fondazione Cariplo

Si apre sulle note di Via del Campo, intonata dalla fisarmonica di Mercedes Mas Solè della Casa per la Pace, la serata di lancio di Luoghicomuni. L’amministrazione condivisa dei beni comuni nei quartieri Adriano e Corvetto della Città di Milano.
Luoghicomuni è il progetto con il quale, nell’ambito del programma Lacittàintorno di Fondazione Cariplo, Labsus, in collaborazione con Italia Nostra Nord Milano, affiancherà i cittadini, le associazioni e il Comune di Milano nella sperimentazione del Regolamento per i beni comuni fino a dicembre 2019, facendo tesoro del lavoro di ricerca condotto dal Dipartimento di Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano e dai diversi partner che stanno già lavorando con Lacittàintorno e con il Comune. Luoghicomuni è, soprattutto, un’azione sperimentale che avrà successo solo se sarà profondamente condivisa con i diversi attori, formali e informali, già attivi sul territorio.
L’obiettivo è molto ambizioso: promuovere i patti di collaborazione come strumento di innovazione e inclusione sociale nelle periferie, oltre che di rigenerazione urbana, nelle zone di Milano dove il programma Lacittàintorno è già partito – quartiere Adriano, area di Via Padova, quartiere Corvetto e borgo di Chiaravalle.

Voci dalla serata di lancio

L’incontro del 12 luglio, organizzato a Cascina Nosedo per condividere azioni e obiettivi con gli abitanti e le associazioni locali, si apre con l’introduzione di Elena Taverna, capo-progetto Luoghicomuni e caporedattore centrale di Labsus, e i saluti di Gilberto Sbaraini, Presidente della cooperativa sociale La Strada, attuale gestore di Cascina Nosedo – il luogo di campagna più vicino al centro di Milano.
Paolo Siccardi di Fondazione Cariplo illustra il programma Lacittàintorno e spiega come Luoghicomuni si ponga al suo interno, attraverso la valorizzazione dei beni comuni e il protagonismo dei cittadini nella cura di spazi incolti e aree verdi degradate.
Gregorio Arena, presidente Labsus, racconta come attraverso la cura condivisa dei beni comuni sia possibile liberare energie e ricostruire fiducia. Promuovendo l’applicazione del principio di sussidiarietà, Labsus ha scoperto un’Italia diversa, un’Italia che vuole essere protagonista attiva del cambiamento: cittadini attivi che sono allo stesso tempo “egoisti” e solidali, perché agiscono per stare meglio nel contesto in cui vivono, ma le azioni che compiono hanno un impatto su scala urbana e territoriale, migliorando la qualità della vita di tutti. Arena pone l’accento sulla società della cura – mentre da Andrea Perini di Terzo Paesaggio arriva l’input di ragionare anche sulla Convenzione di Faro – e sul rovesciamento del “paradigma bipolare”: mentre il Regolamento esiste da 4 anni, il nostro diritto amministrativo fondato sul binomio amministrazione-amministrati esiste da 200 anni!



Silvio Arderloni
di Italia Nostra porta l’esempio di Parco Segantini, come un buon esempio di relazione tra Comune e associazioni, e presenta l’azione del “Giardiniere Condotto”, che sarà proposta da Italia Nostra nell’ambito di Luoghicomuni. “Insieme alle persone leggiamo le cose che vediamo”: Italia Nostra cerca di cogliere e sviluppare le potenzialità del gruppo di persone e dello spazio.
Daniela Ciaffi, Vicepresidente Labsus, guida la seconda parte della serata stimolando la partecipazione dei presenti, raccontando esempi e numeri dei patti di collaborazione stipulati in questi anni in tutta Italia. Tanti e diversi tra loro gli interventi: Eugenio Petz, funzionario comunale, sottolinea come il Regolamento dei beni comuni rivoluzioni il concetto di delega, creando una nuova dialettica tra amministrazione e cittadini e riconoscendo le competenze presenti nella società civile, un passaggio non poco faticoso per il settore pubblico. Seguono gli spunti di riflessione di Michele Sebregondio (Terra Rinata), Mercedes Mas Solè (Casa per la Pace Milano), Lina Sotis (Quartieri Tranquilli), Modou Gueye (Sunugal e Cascina Casottello), Maurizio Murino, (Spaziopensiero).

Lacittàintorno e i beni comuni

Nelle aree pilota di Lacittàintorno – quartiere Adriano, Via Padova, quartiere Corvetto e borgo di Chiaravalle – vi sono diverse realtà, riunite in associazioni o in gruppi informali, che si prendono cura del proprio territorio, spesso tra mille difficoltà. Parallelamente, i due quartieri sono ricchi di potenziali beni comuni, come spazi dismessi, aree verdi abbandonate, strade e piazze degradate. Applicando il Regolamento, attorno a ogni porzione di edificio, frammento di strada, angolo di piazza o giardino, che venga trasformato in bene comune da un gruppo di cittadini attivi intenzionati a prendersene cura, si può costruire un patto di collaborazione, in cui il Comune e i protagonisti delle iniziative sottoscrivono gli impegni e le responsabilità reciproche.
L’azione di Lacittàintorno attraverso il progetto Luoghicomuni è in questo senso duplice:
– tesa a valorizzare le risorse e le progettualità presenti attraverso i patti di collaborazione, per intercettare con più facilità e rapidità le proposte degli abitanti;
– volta a creare le condizioni grazie alle quali, facendo perno sulle attività di cura del quartiere inteso come bene comune, potranno nascere e svilupparsi alleanze inedite tra soggetti diversi, ma con un obiettivo comune: quello di vivere in un quartiere più bello, sicuro, inclusivo.

Ciò di cui siamo fermamente convinti è che le attività di cura, rigenerazione e gestione dei beni comuni promuovano il senso di comunità e la coesione sociale, valorizzando il protagonismo delle persone e il valore dei legami: i beni comuni permettono di allontanare l’idea di una società sempre più chiusa e intollerante, contrastandola con l’idea, necessaria e potente, di una società della cura.
Il nostro auspicio è allora che le azioni innescate attraverso Luoghicomuni siano non solo di supporto alle progettualità in corso, ma che possano offrire, in modi anche imprevedibili, nuove occasioni di condivisione, sinergia e coinvolgimento, per raggiungere insieme quelle finalità che, ricomponendo l’interesse pubblico e privato, sono espressione di bisogni individuali e collettivi, allo stesso tempo.

Per restare aggiornati sul progetto visitare la pagina di Luoghicomuni sul sito di Labsus.