Grazie ai Patti di collaborazione e alle abilità dei volontari, il centro socio-culturale Polymer offre nuove attività per il quartiere

Il Centro Polymer è gestito da “anziani 2.0”: attivi, instancabili e ricchi di capacità, il loro obiettivo è quello di demolire il vecchio stereotipo di centro per anziani e creare un luogo che possa essere un punto di riferimento per tutta la cittadinanza.
Dopo due anni dalla stipula del primo Patto di Collaborazione tra il Centro ed il Comune di Terni è stato redatto un nuovo patto per poter offrire altre originali opportunità di incontro e socializzazione ai cittadini di tutte le età.

Le origini del Centro Polymer

Il Centro Socio Culturale e Anziani Polymer è nato grazie ad un piano di riqualificazione con il quale la vecchia casa cantoniera del quartiere è stata trasformata in un accogliente Centro finalizzato allo svolgimento di attività sociali. Il quartiere Polymer si trova nella periferia di Terni ed è caratterizzato dalla presenza di poche case e molte fabbriche, abitato, ormai, principalmente da persone meno giovani. La prima finalità del Centro è quella di rispondere alle esigenze specifiche del quartiere ed è con questo intento che è nato il Laboratorio sociale, territoriale, sperimentale “Familiarizzando”, grazie soprattutto a due donne, assistenti sociali di professione, ora pensionate, che hanno voluto creare un luogo di ascolto per il quartiere. I molti volontari che hanno abbracciato il progetto hanno costituito un gruppo attivo e coeso ed hanno dato il via ad un irrefrenabile susseguirsi di idee e progetti realizzati grazie alle abilità e alle conoscenze messe a disposizione da ognuno e grazie al rapporto di collaborazione con l’amministrazione comunale.

Il Patto di collaborazione “Ambulatorio del giocattolo”

La seconda finalità del Centro è quella di disattendere lo stereotipo di centro anziani come il luogo della partita a carte e della musica la sera, non più adatto agli anziani di ultima generazione. Per raggiungere questo obiettivo è stato necessario ricercare qualcosa di nuovo, come ad esempio l’organizzazione di incontri di prevenzione sanitaria, la costruzione di carri allegorici per la tradizionale sfilata di primavera, la florida attività di editoria sociale e molto altro, ma la vera idea geniale è stata quella di sottoscrivere un Patto di Collaborazione con il Comune di Terni per realizzare un progetto davvero inedito: un “Ambulatorio del giocattolo”. Il progetto, nato nel 2017, si inserisce all’interno del Laboratorio “Familiarizzando” e precisamente si tratta di un laboratorio dove gli abili artigiani del Centro mettono volontariamente a disposizione le loro competenze e la loro dedizione per dare nuova vita a giocattoli usati i quali, una volta tornati come nuovi, vengono immessi nella rete di distribuzione della Caritas, ma non solo, i giocattoli vengono anche distribuiti attraverso dei mercatini per l’autofinanziamento del Centro e soprattutto, durante il periodo natalizio, vengono portati in dono a tutti bambini e le bambine nelle scuole dal simpatico Babbo Natale!
L’Ambulatorio del Giocattolo è ormai famoso in città ed ha il merito di svolgere un ruolo educativo estremamente efficace riuscendo a trasmettere ad ogni bambino che lascia un giocattolo o che ne riceve uno l’importanza e il valore del donare e del riutilizzare.

L’ambulatorio (fonte: Centro sociale Polymer)

Polymer: Il quartiere che legge

Il 28 febbraio 2019, il patto di collaborazione è stato ampliato nelle sue finalità e prevede, oltre la proroga del progetto dell’Ambulatorio, anche la costruzione di una biblioteca nella Scuola per l’infanzia Rataplan; la realizzazione di incontri periodici di lettura guidata e condivisa adulti-bambini e iniziative da tenersi nella Libreria di strada situata nell’area verde della sede del Centro Sociale.
Attualmente il progetto di costruzione della biblioteca nella scuola Rataplan è ancora in fase di definizione, mentre gli incontri di lettura condivisa si stanno svolgendo con successo grazie all’aiuto di una maestra che, armandosi di un bel tappeto ed un buon libro, riesce a creare la giusta atmosfera per un vero e proprio incontro interpersonale che va ben oltre la lettura di un libro.
La piccola e colorata libreria di strada, invece, è stata ufficialmente inaugurata il 20 settembre ma già da diversi mesi i cittadini del quartiere avevano iniziato a scambiare libri prendendo in prestito quelli disponibili e portandone continuamente di nuovi. Alcuni abitanti del quartiere si dicevano titubanti sulla riuscita dell’iniziativa ma durante i mesi “di prova” sono stati loro stessi a decretarne il successo!
L’intenzione del Centro Polymer è quella di instaurare rapporti solidi con le scuole della città attraverso questi nuovi progetti e di riuscire, in un’era in cui la tecnologia fa da padrona, a trasmettere a molti più bambini, e non solo, la passione e l’amore per un buon libro.

Libreria di strada (fonte: Centro sociale Polymer)

Il Laboratorio Urbano Permanente: una peculiarità ternana

Per realizzare gli obiettivi fissati nel Patto di collaborazione è stata prevista l’attivazione di un Laboratorio Urbano Permanente, da convocarsi stabilmente a cadenza periodica ed ogni qualvolta se ne faccia espressa richiesta. Il Laboratorio costituisce una peculiarità del Comune di Terni ed è uno strumento innovativo grazie al quale si può garantire il massimo coordinamento tecnico-progettuale per la realizzazione degli obiettivi individuati nel patto poiché questo è costituito da rappresentati tecnici del comune e, in generale, della controparte firmataria del patto, consentendo così ad entrambe le parti di conoscersi e riconoscersi assicurandosi una maggiore efficacia ed efficienza. Il Laboratorio rappresenta il luogo in cui il patto si attua e si rigenera: il compito dei membri è quello di monitorare l’andamento del patto e facilitarne l’esecuzione grazie al collegamento diretto tra rappresentanti e tecnici comunali, ma è anche quello di presentare e discutere proposte nuove che possono essere presentate da qualunque cittadino interessato all’iniziativa in oggetto. Non si tratta quindi di un gruppo chiuso, tutti possono presentare delle proposte discutendole insieme senza alcun bisogno di modificare il patto stesso poiché è all’interno del Laboratorio che si incontrano e si accordano le volontà dell’amministrazione pubblica e dei cittadini attraverso i loro rappresentanti.