La ricetta per diventare consum-attori è fatta di piccole scelte quotidiane

Piccoli cambiamenti nel comportamento quotidiano permettono di diffondere il consumo eco-sostenibile

La diseguaglianza tra Nord e Sud del mondo: frutto, anche, della disattenzione

I paesi che praticano un consumo più consapevole, tra quelli presi in esame nello studio di Oxfam Italia, sono India, Filippine e Brasile, nazioni in cui vi è molta povertà  ma allo stesso tempo molta attenzione ad evitare gli sprechi per via di un rapporto più stretto con la natura. E’ pur vero che si tratta di territori in larga parte agricoli e le cui abitudini di consumo tendono a valutare l’importanza del sostegno alla piccola produzione, quindi al singolo contadino o cooperativa, ma proprio per questo vi è maggiore attenzione al consumo e alla qualità  del cibo.

Spagna, Stati Uniti e Regno Unito, invece, sembrano molto meno attenti allo spreco alimentare dando scarsa importanza al legame tra cibo e produttore che risulta invece fondamentale per garantire la qualità  del prodotto.

Il ruolo delle donne

A livello globale, si evidenzia nello studio, le famiglie benestanti sono responsabili della maggior parte del consumo mondiale e sono tendenzialmente poco attente allo spreco. Inoltre, risulta che le donne rappresentano il 43 per cento della forza agricola mondiale e sono dunque le protagoniste della scelta alimentare della maggior parte delle famiglie. Tuttaiva, non vi sono molte donne ai vertici delle aziende nel settore alimentare e poche donne sono proprietarie di aziende agricole o terreni. Se aumentasse la percentuale di donne in tali campi, questa presenza si tradurrebbe in una sensibile diminuzione degli sprechi alimentari.

Il problema dello spreco di cibo si manifesta a livello globale. La metà  del cibo sprecato dai Paesi industrializzati infatti rappresenta circa la quantità  totale di cibo prodotta dall’Africa sub-sahariana: ciò deriva spesso dalla poca consapevolezza degli effetti delle proprie scelte. Un esempio su tutti è quello delle mele che vanno conservate in frigorifero, non nella fruttiera. Ogni anno milioni di mele vengono gettate via, perchè conservate male.

Le cinque piccole mosse

Quali sono allora le mosse per evitare lo spreco alimentare e far sìche il consumo divenga eco-sostenibile? Oxfam Italia, infatti, attraverso la campagna “Coltiva- Il cibo. La vita. Il Pianeta” i cui destinatari sono tutti i cittadini, che hanno il potere di diventare consum-attori, ha elencato cinque punti, che corrispondono alle cinque azioni giornaliere richieste a tutti i cittadini del mondo. Il primo passo è ridurre gli sprechi. Cucinare gli avanzi, non buttarli. Conservare meglio i cibi e stare più attenti alle date di scadenza, farsi impacchettare gli avanzi al ristorante.

Poi seguire le stagioni: mangiare cibi fuori stagione è molto costoso, in termini economici e ambientali. La terza mossa è la riduzione del consumo di carne. Per produrre una bistecca servono molta più acqua e terra di quanta ne serve per mezzo chilo di fagioli. Il terzo passo è il sostegno agli agricoltori e piccoli produttori: molti cittadini si sono già  attivati, attraverso i Gruppi di acquisto solidale e molti possono iniziare a farlo acquistando i prodotti del commercio equo e solidale. Tutto ciò aiuta a mantenere alta la qualità  del nostro cibo. L’ultimo passo è la “cucina intelligente”: piccoli gesti che riducono sensibilmente la quantità  di energia necessaria per cucinare: utilizzare pentole dal fondo sottile, usare il coperchio, abbassare la fiamma quando l’acqua bolle.

Un ricettario eco-sostenibile

La campagna, inoltre, propone un ricettario, che contiene diverse idee utili per mettere in pratica i consigli di Oxfam. Qualche esempio? Zuppa di gamberetti senza sprechi, gnocchi con pomodoro e spinaci, panzanella, sono tre proposte per ridurre il consumo di carne e seguire le stagioni. I biscotti con gocce di cioccolato e la torta gelato, invece, sostengono gli agricoltori e il commercio equo e solidale.