Hai davanti un territorio complesso da gestire e non sai da dove cominciare? Smog e spazzatura ti annebbiano la vista e confondono l’olfatto? Ebbene, da oggi non hai di che preoccuparti: la soluzione è davanti a te e si chiama Decoro Urbano! Basta iniziare proprio da lì e usarlo in maniera indiscriminata come sinonimo di “bene comune”: segui questo semplice tutorial e vedrai che il resto verrà da sé.
1. #Ostacola
Ostacola e reprimi le pratiche già esistenti di cura, gestione e rigenerazione condivisa presenti in città, scegliendo accuratamente quelle che offrono risposte inedite e creative a nuovi e vecchi bisogni sociali, culturali, umani… quelle che altrove considerano innovative, insomma (a titolo esemplificativo prendere spunto dal caso dell’Alveare a Centocelle o quello del MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove).
2. #Ignora
Ignora l’autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività d’interesse generale, sancita in Costituzione da quasi 20 anni, e soprattutto le 15mila firme raccolte per ottenere un Regolamento dei beni comuni anche a Roma, evitando di calendarizzare la proposta di delibera di iniziativa popolare presentata al Comune nell’aprile del 2018.
3. #Imponi
Pubblica un imbarazzante “Avviso esplorativo” che interpreta esplicitamente il coinvolgimento dei cittadini come sottrazione di responsabilità pubbliche e come mera sostituzione, in cui chiedi disponibilità per attività puramente manutentive, sovradeterminate dall’ente e assoggettate alla sua volontà.
4. #Camuffa
Infine, organizza un bell’evento in periferia calato dall’alto, finalizzato ad avere persone che ramazzano aggratis un parco pubblico, prestando molta attenzione a scomodare, con estrema disinvoltura, concetti come partecipazione, senso civico, appartenenza. E poi – mi raccomando – scegli un titolo coerente e accattivante, tipo: “Amici del Decoro“. Buon lavoro!