Promosso dal Movimento Studenti di Azione Cattolica e lanciato nei giorni scorsi, il Manifesto Nazionale per una “Scuola del noi” tratta di edilizia scolastica, didattica, benessere e rappresentanza

Dopo quasi un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, almeno un auspicio ci vede tutti concordi: vogliamo uscire il prima possibile dalla pandemia, ma certamente migliori di come ci siamo entrati. Con questa consapevolezza nasce il Manifesto nazionale La Sfida Possibile – Costruiamo la scuola del noiscritto e discusso da migliaia di studenti e studentesse di tutta Italia, frutto del lavoro che abbiamo portato avanti da mesi come Movimento studenti di Azione cattolica (MSAC).

Il sistema scolastico deve essere il cuore pulsante di un Paese

L’idea del Manifesto nasce in pieno lockdown, proprio quando la chiusura delle scuole ha portato alla luce le fragilità radicate nel nostro sistema di istruzione, le conseguenze di anni in cui la scuola è stata trattata solo come una voce di bilancio da cui attingere risorse. Non potevamo perdere l’opportunità di guardare in profondità lo stato di salute dei nostri istituti in un momento in cui finalmente diventava più evidente per tutti che il sistema scolastico deve essere il cuore pulsante di un Paese.
Con questa consapevolezza, abbiamo iniziato a raccontare il vissuto quotidiano degli studenti identificando così un nostro diritto e un nostro dovere: il diritto di indicare nella riforma della scuola la sfida che il nostro Paese deve affrontare quanto prima e il dovere, come associazione studentesca, di iniziare noi per primi ad elaborare delle proposte e ad assumerci degli impegni.

Le proposte frutto della condivisione

La riflessione si è sviluppata su quattro tematiche basilari: l’Edilizia scolastica, la Didattica, il Benessere e la Rappresentanza. Raccogliendo le idee degli studenti e delle studentesse è emersa una raccolta di proposte, alcune attuabili al più presto con il nostro impegno e altre da presentare al Ministero per una riforma di ampio respiro.
Il primo passo per la condivisione del Manifesto è stata la sua presentazione in diretta venerdì 16 ottobre, un evento online durante il quale abbiamo discusso del parere con la partecipazione di Valentina Soncini, Dirigente dell’Istituto Ferrari di Monza. Per l’occasione, la ministra Lucia Azzolina ci ha rivolto un messaggio di saluto e di incoraggiamento invitando gli studenti del Msac a continuare nella costruzione di una scuola inclusiva, di una scuola che si riscopre comunità, riprendendo in modo particolare alcune delle proposte del Movimento Studenti.
Tra le idee che possiamo trovare nel Manifesto alcune richiedono degli interventi strutturali e degli importanti investimenti; ad esempio si chiede di intervenire nei trasporti e per la messa in sicurezza degli edifici esistenti, per renderli più efficienti da un punto di vista della sostenibilità ambientale, più accessibili per i compagni di scuola diversamente abili e più funzionali all’apprendimento superando per sempre quelle immagini inaccettabili delle nostre “classi pollaio”. Lo stanziamento di maggiori risorse economiche è richiesto anche per un potenziamento e una formazione continua dell’organico docente e per la digitalizzazione, così che non accada più l’ingiustizia vissuta nelle settimane di lockdown per cui hanno potuto studiare solo coloro che potevano permettersi una buona connessione e gli strumenti tecnologici più avanzati. È richiesta, inoltre, una presenza di figure professionali di riferimento come il medico scolastico e lo sportello di ascolto psicologico, perché la scuola si prenda cura della crescita umana e non solo intellettuale degli alunni.

È solo l’inizio per costruire insieme una scuola nuova

Alcune proposte, invece, possono essere attuate quanto prima con l’impegno congiunto di studenti e docenti. Infatti, tra le idee del Manifesto emerge la richiesta di una Didattica pensata insieme, capace di identificare negli studenti degli attori e non dei fruitori del processo di apprendimento, ripensando in una nuova prospettiva anche il sistema di valutazione delle conoscenze e delle competenze. Si legge, inoltre, della possibilità di promuovere percorsi di formazione alla rappresentanza perché i luoghi della partecipazione non rimangano disabitati, ma gli organi collegiali possano realmente essere una scuola di cittadinanza responsabile.
Il percorso del Manifesto
, in realtà, è solo all’inizio perché dal momento della sua presentazione ogni studente, ogni docente, ogni genitore e anche ogni cittadino può prendersi il compito di proseguire nella riflessione e nella condivisione di proposte e prospettive per una scuola nuova. Come associazione studentesca nazionale continueremo a proporre nei tavoli istituzionali quei cambiamenti che richiedono maggiori investimenti e che sono da troppo tempo rimandati.
Abbiamo trovato la nostra Sfida Possibile per la costruzione della scuola più formativa e inclusiva che gli studenti e le studentesse meritano, non permetteremo che si torni a quella che evidentemente non era poi così tanto “normalità”.

Adelaide Iacobelli ricopre il ruolo di segretaria nazionale del Movimento studenti di Azione cattolica (MSAC).