Lo scorso 9 marzo è stato firmato il patto di collaborazione “Tana! Un Patto per Parco Adriano” che coinvolge diverse realtà educative e culturali del quartiere Adriano a Milano e che ha visto la partecipazione in tutte le fasi di coprogettazione dei ragazzi e delle ragazze del centro di aggregazione giovanile Tempo per il Barrio. L’area interessata dal Patto è una piccola area verde alberata all’interno del Parco Adriano nel quartiere Adriano a Milano, un quartiere residenziale nella periferia nord-est, abitato da molte giovani famiglie con figli. L’area, che è stata recentemente localizzata su google maps dai pattisti, si trova di fianco ad una “classica” area gioco e quindi molto frequentata da bambini e bambine. I firmatari del Patto hanno lavorato e stanno lavorando insieme per dare un’identità forte a questo luogo: un luogo nel quale privilegiare il gioco esplorativo e allenare le proprie capacità creative, sia attraverso la posa degli arredi pensati proprio per facilitare questo tipo di utilizzo, che grazie alla programmazione di attività culturali e aggregative.
L’iniziativa rientra nell’ambito di Luoghicomuni, l’azione del programma Lacittàintorno di Fondazione Cariplo orientata alla rigenerazione e alla cura condivisa di spazi aperti collettivi attraverso i Patti di collaborazione, a cura di Labsus con la collaborazione tecnica di Italia Nostra (la descrizione sintetica del Patto e di tutti i suoi firmatari si può leggere qui).
L’immaginazione: uno strumento potente
«Penso che i Patti di collaborazione siano uno strumento veramente potente perché ci hanno permesso di lavorare tanto anche nella fase progettuale. Questi giochi ce li siamo immaginati, li abbiamo pensati, studiati e abbiamo cercato di capire quale potesse essere il modo migliore per coinvolgere il quartiere». Con queste parole Eva Martucci di Spazio La Gobba e di APIS, Arti per le innovazioni sociali, sottolinea l’importanza del processo che ha portato alla firma del Patto di collaborazione. Un Patto che ha messo al centro l’immaginazione e la fantasia coinvolgendo in tutte le fasi i ragazzi e le ragazze del Centro di aggregazione giovanile Tempo per il Barrio.
Sono stati proprio i ragazzi e le ragazze durante un workshop condotto da Cristina Protti di Italia Nostra ad aver immaginato possibili soluzioni per la creazione di un’area all’aperto dedicata ai più piccoli che potesse uscire dalle logiche delle classiche aree gioco. Ritornando con la memoria alla loro infanzia, hanno ideato giochi che favoriscono le attività esplorative: strutture che ricordano capanne, labirinti e percorsi, tutto realizzato con materiali naturali per rispettare l’area nella quale sono stati inseriti. Questi arredi sono anche da stimolo alle realtà culturali firmatarie del Patto che, come dice Luca Ciancia di Ditta Gioco Fiaba, li stimoleranno nel creare spettacoli appositamente pensati in interazione proprio con gli arredi. In questi mesi sono già state realizzate delle letture dall’associazione Caracol e uno spettacolo teatrale da Ditta Gioco Fiaba con una grande partecipazione dei più piccoli.
La creazione di questo Patto è stata un esercizio di immaginazione collettiva. L’esercizio dell’immaginazione è per tutti, ed è vitale recuperare questa dimensione creativa. L’immaginazione ci permette di creare nuove possibilità, di anticipare qualcosa che ancora non è, di vederlo prima che si realizzi. La capacità di immaginare le cose e di farlo collettivamente ci rende una comunità ed è da sempre la capacità che ci ha permesso di evolvere, come viene ben spiegato nei libri dello storico Yuval Noah Harari.
L’immaginazione è il primo passo per cambiare la realtà e per “pensare futuro”.
“I ragazzi e le ragazze quando sono nel fare cambiano la loro prospettiva”
Quante volte sentiamo dire che i ragazzi non hanno voglia di impegnarsi, che non si interessano alla vita politica e che non si danno fare per il quartiere: è sempre più diffusa, infatti, la percezione di una generale crisi della democrazia rappresentativa e di un allontanamento progressivo dei giovani dalla vita pubblica. Forse le modalità di partecipazione civica sono cambiate soprattutto nelle nuove generazioni? E forse in questo contesto è necessario creare spazi, tempi e modi per rivitalizzare un’opinione giovanile informata e critica? L’esperienza di Tana! ci ha fatto capire, come ci racconta Tomaso Cimino, coordinatore del Centro di aggregazione giovanile Tempo per il Barrio che, se i ragazzi sono coinvolti su aspetti concreti, allora partecipano: dall’immaginare insieme possono passare al ‘fare’. Come ci racconta Tomaso ad oggi c’è un gruppo di circa 20 ragazzi e ragazze che si incontra per fare azioni di cura del territorio e che si occupa anche dell’area verde interessata dal Patto all’interno del Parco Adriano. Qui in questi mesi hanno falciato i rami bassi degli alberi per permettere una maggiore visibilità, infatti questa zona era purtroppo utilizzata come orinatoio a cielo aperto. Questo è stato il primo gesto di cura messo in atto dal gruppo che ha permesso di creare il giusto setting per accogliere i giochi/arredi.
Tomaso ci racconta di come il processo che ha portato alla costruzione del Patto sia stato per gli educatori uno strumento che ha permesso di riagganciare i ragazzi sulla politica locale: «Abbiamo cercato di trasmettere loro il concetto che tutto è politica, anche prendersi cura del parco vicino casa. La politica intesa proprio come cogestione della Polis». A sottolineare questo aspetto politico dei Patti è anche Giovanni Bianchi, l’unico ragazzo che ha frequentato il CAG ad aver deciso di firmare il Patto: «Per me il Patto è uno strumento molto interessante perché penso sia uno strumento politico, mi ha fatto capire che i cittadini hanno un potere di azione sul territorio che vivono». Giovanni sottolinea inoltre come potersi cimentare in azioni concrete, lo abbia aiutato a sviluppare un maggior senso civico e a non sentirsi più un individuo nel nulla ma sentirsi parte di una comunità. Ed è proprio per questo che ha deciso di firmare il Patto, perché ha trovato adulti che lo hanno accolto e ascoltato e per essere anche da sprono per i suoi coetanei che a volte, come ci dice Giovanni, si sentono spaesati e senza punti di riferimento.
I ragazzi e le ragazze si sono incontrati nel fare, supportati da Italia Nostra hanno dato vita agli arredi che hanno poi installato nel parco lo scorso mese e che già sono utilizzati dai più piccoli. Come evidenzia Tomaso: «Nel fare escono le competenze dei ragazzi, facendo iniziano ad avere un legame con il territorio in modo concreto, iniziano a capire che la città può essere anche la loro, partendo da piccoli gesti di cura».
Il Patto è sempre aperto! Se vuoi unirti scrivi a: tanaparcoadriano@googlegroups.com
Per la foto di copertina si ringrazia Tempo per il Barrio
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