Una fotografia delle performance ecologiche delle città  italiane

" Se nell ' insieme le nostre città  sono congestionate e inquinate, esse rappresentano pure i luoghi ideali per le migliori soluzioni"

Oltre 100mila i dati raccolti attraverso la predisposizione di un questionario compilato dalle amministrazioni dei comuni capoluogo. Dal XX rapporto Ecosistema Urbano emerge che solo undici tra le grandi città  italiane ottengono il punteggio di 60 su 100, un dato che corrisponde ad appena la sufficienza. I numeri parlano di una sostanziale situazione di stallo (anche se non mancano miglioramenti rispetto all’anno scorso negli indici rilevati) che comprende tanto la mobilità  urbana quanto i livelli di polveri sottili e lo smaltimento dei rifiuti urbani.
Tra le città  grandi è Venezia a salire sul podio, mentre tra le città  medie Trento si riconferma al primo posto, invece tra le piccole la capolista è Belluno.

I numeri delle eco-perfomance urbane: città  grandi

Venezia raggiunge buoni risultati grazie anche alla sua particolare conformazione. Con più di 200mila abitanti, la città  fa registrare dei miglioramenti nella concentrazione delle polveri sottili (Pm10) che passa dai 41,8 microgrammi al metro cubo della scorso anno ai 36,2 del 2012. Scende anche la produzione annua pro-capite di rifiuti (642,2 Kg per abitante, 664,7 nel 2011) che, contestualmente, fa crescere invece la raccolta differenziata: si passa da 35,4% dello scorso anno al 38,8%. Rispetto invece al trasporto pubblico la città  registra un lieve calo del numero di passeggeri trasportati annualmente: 564 viaggi pro-capite contro 571 dello scorso anno. Dati positivi invece  per l’estensione di isole pedonali (5,10 mq per abitante) e la presenza di piste ciclabili: una buona porzione di suolo urbano infatti è destinato alle bici con 12,50 metri equivalenti ogni 100 abitanti (rispetto a 10,71 dello scorso anno). La città  registra anche il più basso tasso di auto immatricolate  pari a 41 ogni 100 abitanti. Numeri però che si giustificano proprio per la particolare conformazione urbana di Venezia. Peggioramenti si registrano, invece, se si guarda alle medie relative delle concentrazioni di ozono che salgono a 41 microgrammi al metro cubo rispetto ai 38,8 della scorsa edizione. Cresce anche la percentuale di acqua potabile dispersa dalla rete idrica (che passa dal 36% dello scorso anno all’attuale 38%).

Bologna e Padova conquistano il secondo e terzo posto della classifica delle città  grandi. A Bologna cresce la percentuale di raccolta differenziata e diminuisce l’acqua potabile dispersa dalla rete idrica anche se aumentano le concentrazioni di No2 e diminuisce l’uso dei mezzi pubblici.  A Padova, invece, che si posiziona al terzo posto, si rilevano miglioramenti negli indici legati all’inquinamento atmosferico e alla crescita della percentuale della raccolta differenziata mentre confema il suo  primato, tra le grandi città , di suolo pubblico destinato alle bici.

I dati delle città  medie

Trento si riconferma al primo posto tra le città  medie seguita da Bolzano e Parma. La media relativa alle concentrazioni di polveri sottili scende ancora a 25,5 microgrammi al metro cubo (erano 27,5 l’anno scorso), cosìcome diminuisce la percentuale di acque potabili perse dalla rete idrica, che passano dal 18% dell’anno scorso al 15% di quest’anno. Anche per quanto riguarda gli indici relativi ai rifiuti ci sono miglioramenti: cresce la raccolta differenziata passando da 64,3% a 65,6%. Il trasporto pubblico fa registrare invece una lieve flessione positiva; cresce la frequenza di utilizzo dei mezzi pubblici: 185 viaggi per abitante all’anno rispetto ai 182 della passata edizione.

… E le città  piccole

Passando in rassegna le città  piccole, ovvero quelle al di sotto degli 80mila abitanti, Belluno ottiene il primo posto seguita da Verbania (che lo scorso anno occupava la prima posizione), Nuoro, Pordenone e Mantova.  La città  fa registrare un buon livello complessivo della qualità  dell’aria, con miglioramenti in tutti e tre i parametri monitorati (No2, Pm10 e Ozono). Cosìcome nel settore rifiuti: la produzione annua pro-capite scende dai 405,3 kg annui del 2011 ai 395,9 attuali con un aumento della percentuale di raccolta differenziata che passa dal 67,6% al 70,4% di quest’anno.  I risultati peggiori si registrano invece in tre città  siciliane:  Catania, per le grandi città , Siracusa per le città  medie e Caltanissetta per le città  piccole.

Le città  luogo di sperimentazione

Nonostante i dati per lo più negativi che emergono dal rapporto Legambiente, secondo il presidente dell’associazione Vittorio Cogliati Dezza le città  rappresentano comunque il luogo dell’innovazione e della sperimentazione.   ” Se nell’ insieme le nostre città  sono congestionate e inquinate, fragili rispetto al rischio sismico e idrogeologico, in ritardo rispetto all’ erogazione dei servizi, esse rappresentano pure i luoghi ideali per le migliori soluzioni. Soluzioni che non possono più essere limitate a singoli e parcellizzati interventi ma devono rientrare in un disegno lungimirante e complessivo, che veda le città  come fulcro della rinascita del Paese”.

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