L'accordo che garantisce fondi al terzo settori per i prossimi tre anni

L'evoluzione dello scenario socio-economico ha indotto le parti a riconsiderare l'intesa originaria introducendo alcune modifiche

Il 16 ottobre scorso, a seguito di una lunga e articolata trattativa, l‘ACRI, l’organizzazione che rappresenta le Casse di Risparmio Spa e le Fondazioni di Origine Bancaria, ha rinnovato, a distanza di tre anni, l’accordo con tutte le principali organizzazioni italiane impegnate nel no profit: Forum Nazionale del Terzo settore; Consulta Nazionale del Volontariato presso il Forum Nazionale terzo settore; ConVol, conferenza permanente delle Associazioni, Federazioni e reti del Volontariato; Co.ge, consulta Nazionale dei Comitati di Gestione, e CSVnet, coordinamento Nazionale dei centri di Servizio per il Volontariato.

La distribuzione dei fondi a disposizione

L’evoluzione dello scenario economico-finanziario ha indotto le parti a riconsiderare l’intesa originaria introducendo alcune modifiche. Il nuovo accordo estende agli anni 2014, 2015, 2016 la stabilizzazione dei fondi a disposizione. Nello specifico, le novità  apportate prevedono un impegno nei confronti dei centri di servizio del volontariato di 35 milioni di euro, con un’attenzione particolare a quelli operanti nelle regioni meridionali. Gli stessi centri sono coinvolti da un’ulteriore misura, l’accantonamento a riserva del ” quindicesimo ” dei bilanci delle Fondazioni di origine Bancarie nel biennio 2014-2015 se eccedenti 41 milioni, come stabilito dall’ art. 15 della legge 266/91. Inoltre, verranno erogati 12 milioni di euro a favore della attività  delle Organizzazioni di Volontariato preservando un finanziamento di 4,4 milioni di euro annuali a sostegno delle Organizzazioni del Volontariato del mezzogiorno. Ulteriori 20 milioni saranno destinati alla Fondazione con il sud. L’ultima finalità  economica dell’accordo riguarda un sostegno di 500 mila euro alle reti di volontariato, importo ridotto rispetto al 2010.

Obiettivo trasparenza

All’interno dell’accordo, le parti, oltre a definire la destinazione dei fondi, hanno ritenuto opportuno ribadire il principio della trasparenza, adottando il modello unico di rendicontazione, strumento utile anche ai fini della comparabilità  degli interventi. L’attività  sarà  permeata da uno spirito di collaborazione stimolato da un confronto costante che si concretizzerà  in incontri trimestrali volti anche a definire una strategia comune valida su tutto il territorio nazionale.  Per comprendere l’importanza dell’intesa, è necessario collocare quanto fin qui descritto nell’attuale contesto socio-economico non favorevole. Impassibile alle intemperie odierne, il terzo settore viene comunque riconosciuto come valido supporto alle carenze di uno stato in difficoltà  ad erogare servizi sociali, offrendo contemporaneamente un ambiente di crescita e formazione di cittadinanza attiva.

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