ll 25 aprile di ogni anno si celebra in Italia la “Festa della Liberazione” dal nazifascismo, un giorno molto significativo nella storia italiana, per ribadire i valori della libertà e della democrazia. Quest’anno, per celebrare questa ricorrenza, le associazioni ”Gens Dianae” e “Le Erbe della Luna” hanno invitato Labsus e Banca Etica all’evento “LIBERI TUTTI” nel territorio dei Castelli Romani (Regione Lazio), nel Comune di Nemi (RM). L’evento si è tenuto all’aperto, nell’area di un orto botanico che affaccia e concede la vista panoramica del Lago di Nemi. L’organizzazione di questo evento ha visto un continuo e proficuo lavoro di co-creazione tra la rete di associazioni: Labsus, Banca Etica, GensDianae e Le Erbe della Luna.
Gens Dianae e Le Erbe Della Luna: attivismo sul territorio
Gens Dianae, il popolo della dea Diana, è una neonata associazione di promozione sociale, che è stata promotrice dell’evento per celebrare il 25 Aprile, nell’ottica di interpretare la liberazione in chiave non solo commemorativa, ma sempre attuale.
E cosa può significare la libertà, se non prendersi cura del proprio territorio e dei beni comuni?
La mission dell’associazione è infatti il genius loci dello specchio di Diana (altro nome del Lago di Nemi), il cui obiettivo è generare sostenibilità sociale, economica ed ambientale, con un approccio che rende protagonista la comunità stessa, portando avanti iniziative che coinvolgono la cittadinanza: programmi educativi per le scuole sul paesaggio e i beni comuni con l’intento di educare i giovani a creare una relazione personale con il territorio storico sia urbano che naturale.
Le Erbe della Luna, altro nome ispirato alla Dea, è un’ azienda agricola che rinnova le tradizionali coltivazioni locali in chiave agro-ecologica, coltivando le piante autoctone ed officinali, a ridosso del lago, creando sempre l’occasione per fare cultura sugli antichi saperi e riportando le persone ad una dimensione di libertà tra gli elementi naturali.
Da una collaborazione fra queste due realtà è nato il desiderio di realizzare “Liberi tutti”, un evento per coinvolgere i cittadini e le cittadine attive per tutelare i beni comuni.
Una collaborazione sinergica per i beni comuni
Banca Etica, insieme ad una rete di associazioni, fra i quali Labsus, ha co-progettato il gioco da tavolo Commonspoly, un gioco educativo adatto a qualsiasi età. Lo scopo del gioco è far comprendere alle persone cosa significhi prendersi cura dei beni comuni e, soprattutto, quanto faccia la differenza il cosiddetto “gioco di squadra”. La Banca Etica ha dato la possibilità, proprio in virtù del significato stesso di beni comuni, di poter personalizzare il gioco in base al proprio territorio, in questo caso per i Castelli Romani. Insieme si è cercato di identificare quali fossero i beni comuni già presenti ma anche quelli desiderati, in modo tale da creare un senso di appartenenza al proprio territorio e riconoscere immediatamente le potenzialità che essi offrono. Da quello che abbiamo visto nella giornata del 25 aprile, il gioco ha veramente fatto una differenza, in quanto ha fatto comprendere a tutti la bellezza e le difficoltà di prendersi cura di un bene comune.
Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per la comunità
L’evento, nonostante la pioggia, è stato un modo per stare e crescere insieme, ha richiamato molte persone, sia abitanti di Nemi che di altre città. Il programma dell’evento è iniziato con una passeggiata sulle storie segrete del Lago di Nemi, seguita da un ottimo pranzo cucinato dall’associazione Le erbe della Luna con verdure e spezie fresche dell’orto: tutto a km zero ed home-made. In seguito, bibliotecaria del Comune di Genzano, Mariagrazia Forcina, ha illustrato una presentazione con il metodo Kamishibai (un antico metodo giapponese di narrazione) che ha fatto divertire tutti.
Infine, è arrivato l’atteso momento dei beni comuni. Dopo un’introduzione da parte di Alma Vecchiotti e di Marta Malsegna di Labsus su cosa sono e come riconoscere i beni comuni, è stato comunicato che anche a Roma è stato adottato il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni.
Questo Regolamento serve per aiutare e facilitare i cittadini e le cittadine nel prendersi cura del proprio territorio, il che segna l’inizio di un meraviglioso e arduo percorso verso l’Amministrazione Condivisa. Con le “scuole di cittadinanza”, Labsus spera di rendere questo percorso meno faticoso e tortuoso, puntando ad offrire ai cittadini e alle cittadine gli strumenti per realizzare concretamente uno o più patti di collaborazione.
Subito dopo, sono state introdotte le regole del gioco da parte di Giorgio Sciò e Debora Spinelli di Banca Etica e sono state distribuite le “carte giocatore”. Il gioco ha una durata stabilita di un’ora e mezza dove cittadini attivi e speculatori iniziano a lottare per i beni comuni o a distruggerli. Nell’evoluzione del gioco è stato interessante osservare come lo spirito di coesione, minuto per minuto, è diventato sempre più forte ed intenso così che la voglia di prendersi cura dei beni comuni ha prevalso tanto da rendersi protagonista. Al termine del gioco è seguito un momento di debriefing per riflettere insieme sulle dinamiche di potere e di collaborazione che si sono innescate durante il gioco, ed il parallelismo con lo stato attuale della società.
Uno sguardo al futuro
Questo evento ha segnato un primo passo verso il cambiamento nella scoperta di molte persone di essere cittadini e cittadine attivi. Abbiamo visto una comunità che ha voglia di impegnarsi per tutelare i beni comuni ed avere degli strumenti per poterlo fare. Quando noi di Labsus abbiamo parlato di “scuole di cittadinanza” hanno subito chiesto come organizzarle nel loro territorio. Ci sarà tanta strada da fare, non sarà un percorso facile, tuttavia, è presente una gran voglia di impegnarsi per trovare un punto d’incontro con le istituzioni locali.
Foto di copertina: Alma Vecchiotti