L'Università di Siena sperimenta nuovi metodi di formazione della cittadinanza attiva attraverso l'uso di pratiche educative informali con il progetto Erasmus+ KeyCode (2020-1-FR01-KA201-080108)

L’Università di Siena – DISPI – è risultata vincitrice di un finanziamento Erasmus+ valido per la realizzazione del progetto KeyCode con l’obiettivo di disseminare i valori europei tra le giovani generazioni attraverso l’uso di pratiche educative informali. La sfida è stata quella di formare una cittadinanza attiva in grado di promuovere i valori democratici e salvaguardare le nostre società pluralistiche attraverso lo sviluppo di competenze basate sull’empatia. Si illustrano qui i risultati del partner IC2 A. Di Cambio che per l’iniziativa ha attivato 6 classi per un totale di 150 partecipanti tra i 10 e 14 anni e 15 insegnanti. I principali risultati del progetto si dividono in tre linee: una rubrica di metodi e un catalogo di guide linea per insegnanti, oltre che un set di video realizzati da alunni e alunne.

Dalla teoria alla pratica dell’emozione

La comunità studentesca coinvolta ha lavorato su: consapevolezza, autoregolazione, empatia, motivazione intrinseca e capacità relazionali. In una prima fase si è svolto un confronto sulle aree citate. Poi una misurazione con situazioni di vita concrete: attraverso i giochi di ruolo nella rubrica dei metodi, attori e attrici consapevoli hanno creato il proprio processo di apprendimento come appartenenti alla cittadinanza europea. In ultimo, hanno realizzato 15 video relativi alle loro esperienze. Il ruolo della docenza è stato quello di facilitare e guidare. L’esperienza formativa ha sviluppato competenze relazionali, favorendo la positività e l’autoefficacia al fine di raggiungere un risultato condiviso. Le attività hanno costruito la fiducia, fornendo un ambiente sicuro per incontrare nuovi scenari esperienziali.

Attività in esterno (Fotografia di Marcello Sacco, Francesca Bartalucci e Ida Sabatino).

Alcune testimonianze dirette sull’esperienza vissuta

Alunni e alunne testimoniano che è stata “un’esperienza formativa per noi eccezionale che ci ha fatto crescere sotto svariati punti di vista e ha cambiato il nostro modo di vedere le cose. Grazie alle diverse attività abbiamo trattato molti aspetti sociali e soprattutto il modo corretto per affrontarli e confrontarci. Questi progetti ci hanno lasciato un grande dono, ovvero saper capire le persone che ci stanno intorno tramite gesti e piccole frasi. È stato un progetto interessantissimo che ci ha aperto la mente molto di più, rispetto ad una classica lezione alla lavagna. Ci auguriamo per il futuro che iniziative del genere possano replicarsi”.
Il gruppo di docenti conferma che “è stata un’importante occasione formativa che ci ha permesso di rompere un po’ gli schemi e andare oltre l’aula e la classica lezione frontale. Il comportamento degli alunni si è modificato significativamente con la presa di coscienza dei valori di inclusione e uguaglianza trasmessi attraverso attività come debate, role play, circle time ecc. L’esposizione per alcuni mesi degli alunni a tali metodologie ha fatto sì che le ricadute sui ragazzi siano state all’altezza delle aspettative e soprattutto funzionali alla crescita attiva e responsabile di questi ultimi”.

Attività in esterno (Fotografia di Marcello Sacco, Francesca Bartalucci e Ida Sabatino)

Le testimonianze delle responsabili del progetto

La Dirigente Monica Martinucci evidenzia “ricadute positive importanti sulla comunità scolastica nel suo complesso. I docenti direttamente coinvolti hanno prima pensato e poi realizzato attività innovative, affinando le loro competenze di progettazione, osservazione, ascolto, documentazione. Il confronto sui temi affrontati è stato stimolato attraverso un effetto di contaminazione. Per quanto riguarda gli studenti, il livello di coinvolgimento e partecipazione è stato evidente fin dall’inizio. Ognuno, secondo il proprio personale modo di essere e di interagire, si è messo in gioco e ha partecipato, diventando mano a mano più consapevole del valore del lavoro che stava facendo insieme agli altri”.
La Professoressa Alessandra Viviani riflette su “come l’idea del progetto risponda al bisogno presente nelle scuole di lavorare per coinvolgere le persone più giovani su temi di grande rilevanza sociale, come quelli della discriminazione e dei diritti fondamentali. In secondo luogo, la metodologia adottata, fondata sull’apprendimento esperienziale (ciclo di Kolb), si è confermata come particolarmente efficace, creando uno spazio di dialogo e confronto aperto e sicuro. Infine, le attività del progetto hanno dimostrato la necessità di continuare ad offrire anche ai/alle docenti l’occasione di formarsi, rafforzare le loro competenze e riflettere sulle loro pratiche educative, anche in modo critico”.

Il “ciclo di Kolb” (Schema di Marcello Sacco, Francesca Bartalucci e Ida Sabatino)

Riflessioni conclusive sul progetto KeyCode

Il progetto KeyCode ha dimostrato come la partecipazione diretta possa essere una pratica di educazione alternativa alle lezioni frontali per lo sviluppo di competenze personali, tra cui l’empatia. Infatti, la pratica e la collaborazione riescono a coinvolgere gli alunni sia cognitivamente che emozionalmente, agevolando l’interiorizzazione dei valori che si vogliono trasmettere. Le testimonianze dirette riportate hanno dimostrato l’apprezzamento e l’efficacia delle azioni svolte, richiamando la necessità di replicare l’esperienza negli anni evitando di disperdere quanto realizzato.
La disponibilità dei materiali sul sito del progetto e la semplicità di realizzazione delle iniziative sono un valido ausilio alla replicabilità delle azioni, per cui ogni scuola può impegnarsi a sviluppare e potenziare i valori europei tra i nostri giovani attraverso l’uso di pratiche educative informali.

Conferenza finale (Fotografia di Marcello Sacco, Francesca Bartalucci e Ida Sabatino)

 

Marcello Sacco – Responsabile del progetto KeyCode per l’Università di Siena

Francesca Bartalucci – Docente – Responsabile del progetto KeyCode per l’IC2 A. Di Cambio

Ida Sabatino – Docente – Responsabile del progetto KeyCode per l’IC2 A. Di Cambio

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Immagine di copertina: La dirigente Martinucci premia uno studente (Fotografia di Marcello Sacco, Francesca Bartalucci e Ida Sabatino)