Con scope e rastrelli per mantenere il " riposo " di personaggi illustri

Un grande esempio di come gli stessi cittadini possono e devono attivarsi per tutelare il proprio territorio

Situato nella Val Bisagno, inaugurato ufficialmente nel gennaio 1851, il cimitero monumentale di Staglieno è uno dei più importanti d’Europa. Ospita circa 7mila monumenti funebri innalzati per ricordare grandi figure dell’epoca, e non solo. Il padre della patria italiana Giuseppe Mazzini, l’autore della musica dell’Inno di Mameli Michele Novaro, numerosi garibaldini che fecero parte della spedizione dei Mille, il cantautore Fabrizio De Andrè, la moglie di Oscar Wilde, Nino Bixio e tanti altri personaggi che hanno fatto la storia. Un museo, dunque, a cielo aperto, un luogo di memorie pubbliche e private.
Tuttavia, questo vero e proprio patrimonio artistico-culturale, che dovrebbe rappresentare un orgoglio non solo cittadino, ma anche nazionale, è minacciato dall’incuria che ogni giorno si porta via un pezzo della sua memoria. Per mancanza di fondi, infatti, il comune di Genova non può ristrutturarlo e cosìi muri cadono  a pezzi, le erbacce crescono ovunque e le tombe vengono trascurate. Di alcune rimangono addirittura solo i mattoni a vista. Per impedire che questo luogo cosìspeciale si avvii all’estremo degrado, alcuni meritevoli volontari hanno deciso di attivarsi in prima persona, a beneficio della città  e dei numerosi turisti.

Un tesoro da conservare!

L’assessore alla Legalità  e ai Diritti Elena Fiorini ha assicurato che il cimitero di Staglieno ” verrà  ristrutturato al più presto per divenire un’attrazione turistica ” . Ha spiegato che «è in atto  un percorso congiunto con l’assessorato a Cultura e Turismo per la valorizzazione del cimitero e con la partecipazione di Socrem, abbiamo messo in campo 1,7 milioni di euro per migliorarne l’accoglienza. Per il restauro conservativo del tratto porticato inferiore di Staglieno sono stati stanziati 400 mila euro, di cui 320 mila arrivano da fondi Fas e i restanti 80 mila da Asef ». Ma ancora non si sa con precisione quando i lavori prenderanno il via.

Nel frattempo ad occuparsi della manutenzione del cimitero è una squadra di volontari che armati di scope e rastrelli da loro stessi procurati, con soli sei paia di guanti e un tronchesino ricevuti dal Comune,cercano di evitare che questo tesoro ricco di storia,cultura e architettura vada distrutto.
A dirigere i lavori è l’associazione ” Per Staglieno ” , un’associazione apolitica e senza fini di lucro che, fondata nel 1998 da Eugenio Bolleri, si dedica alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico del cimitero monumentale con attività  di manutenzione e controllo del verde, che naturalmente richiedono un impegno costante, di raccolta fondi per i restauri, di ricerca e studio della storia delle opere lìsituate e di promozione della loro conoscenza.

Una tipica giornata da cittadino attivo

Nella giornata del 30 settembre, come si legge sul sito dell’associazione, i volontari si sono incontrati in mattinata, pronti, con grande entusiasmo, a pulire tombe e viali di comunicazione. Dotati dall’Azienda Multiservizi e d’Igiene Urbana di dieci contenitori necessari a scaricare il materiale raccolto,hanno proseguito la loro opera di pulizia fino al pomeriggio, insieme a 2 gruppi di studenti accompagnati dai loro insegnanti, tornando a casa ” stanchi ma soddisfatti ” .

Frutto della giornata sono stati circa 10 quintali di sottobosco e 3 metri cubi di ramaglie asportate. Hanno,dunque, contribuito a rendere pulito l’ambiente nello stesso tempo avendo l’opportunità  di riscoprire importanti personaggi come i genitori di Mameli, l’avvocato e giornalista che fu volontario durante la prima guerra mondiale Coda Valentino o lo storico e letterato Achille Neri. Tombe storiche ormai lasciate andare tra rovi e polveri inquinanti.
Analoga giornata di ” cittadinanza attiva ” si è, poi, ripetuta il 15 di Ottobre e la speranza è che se ne possa organizzare almeno una al mese, cosìda continuare a ripulire spazi e tombe.
Un grande esempio di come gli stessi cittadini possono e devono attivarsi per tutelare il loro territorio. Cittadini spinti da un forte senso del dovere morale che dedicano parte del loro tempo ad assicurare il riposo di personaggi illustri, senza chiedere nulla in cambio, solo il coinvolgimento di quanti abbiano la possibilità  di fare qualcosa. Un coinvolgimento e una partecipazione necessari  sia perché il lavoro da fare nel cimitero è molto, sia perché nell’ottica di una cura condivisa dei beni comuni è indispensabile che sia anche il cittadino a ” rimboccarsi le maniche ” .

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